Immagini delle illustrazioni di Cinzia Piazza (qui il sito), per gentile autorizzazione.
E' presente nel cuore dell'esperienza.
Presente non come presenza totale, ma come la traccia
(Jacques Derrida, La scrittura e la differenza).
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Cinzia Piazza, Contatto |
Il pensiero va subito agli effetti
deleteri di un certo uso dei social, espressione di una negazione della
riflessione e dell’argomentazione, spesso per scopi propagandistici volti ad
incrementare consenso. Si comunica con
slogan, si semplifica, si commenta senza leggere e senza pensare. Si
scrivono insulti e volgarità. Ci si nasconde dietro lo schermo per affermare e
dire ciò che non si direbbe nel rapporto vivo e personale (anche se c’è il
rischio che tanta violenza e tanto veleno stiano entrando o siano già entrati
nelle arterie e nelle vene del corpo sociale, non solo nelle sue espressioni digitali).
Ma c’è anche chi consegna alla scrittura
online (su siti, su blog, sui social stessi) pensieri complessi, punti di vista
articolati, arricchenti ragionamenti. Ci sono coloro che condividono articoli
di qualità, provenienti dalle più diverse agenzie culturali. Si trovano, su facebook
e su twitter, persone che pubblicano profonde
riflessioni, aforismi, ritagli di saggezza e poesia, annotazioni meditate e
colte, simili a schegge di un diario interiore.
Tutti (anche chi non frequenta i social)
sono coinvolti, in diversa misura: ciascuno porta con sé la propria personale
biblioteca (sms, pendrive, registrazioni).