Post di Rossana Rolando.
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Massimo Recalcati,
La notte del Getsemani |
Di Gesù si è molto occupata la
filosofia.
Non mi riferisco alla elaborazione
teologica medievale e moderna, tutta incentrata sul Dio di ragione, sulle
possibili dimostrazioni della sua esistenza e sulla elaborazione dei suoi attributi.
No, penso proprio alla figura cristologica,
presa in considerazione in molteplici modi da filosofi moderni e contemporanei,
anche molto lontani dall’ottica confessionale o critici nei confronti del
fenomeno religioso: da Spinoza a
Nietzsche, da Fichte ad Hegel, da Jaspers a Bloch… per citare solo alcuni nomi.
Non a caso, su questo tema, è stato scritto da Xavier Tilliette un poderoso libro dal titolo Filosofi davanti
a Cristo¹, a testimonianza del fascino che la figura di Gesù ha saputo sprigionare
nel corso del tempo.
Non vi è quindi nulla di strano nel
fatto che Massimo Recalcati, filosofo e
psicanalista a tutti noto, abbia dedicato alla figura di Gesù il suo ultimo lavoro,
La notte del Getsemani, frutto di una meditazione rivolta ai monaci di Bose (cui il libro, infatti, è
dedicato). Semmai può colpire - in chi non abbia familiarità con i suoi scritti
- la profondità della sua visione, la freschezza del suo racconto, capace di suscitare
coinvolgimento ed emozione nel cuore di chi legge, trasformando il già
conosciuto in qualcosa di totalmente nuovo.
E forse può anche sorprendere la coraggiosa scelta di parlare di Gesù -
da parte di chi, come Recalcati, si dichiara laico - in un tempo indifferente e in alcuni casi
ostile nei confronti di tutto ciò che richiama, in qualche misura, la storia del
cristianesimo.
Illuminanti allora possono risultare,
per porsi nella giusta prospettiva, le parole che Bonhoeffer scrive nel suo Resistenza e resa e che lo stesso Recalcati cita: «l’ateo – colui
che fa esperienza dell’assenza di Dio, del suo silenzio – è assai più vicino a
Dio dell’uomo di fede, perché il “Dio che è con noi è il Dio che ci abbandona”... “essere cristiano non significa essere religioso, ma significa essere uomo”»².
Chi è dunque il Gesù di Massimo Recalcati?
Lo direi, sinteticamente, in tre punti.