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domenica 10 gennaio 2016

Lezioni di fisica di C. Rovelli, con una riserva critica. Illustrazioni di L. Pugliese.

Post a cura di Rossana Rolando. 

uscito 
nell'ottobre 2014
uscito 
nel gennaio 2014
Ho letto con trasporto Carlo Rovelli, Sette brevi lezioni di fisica di cui il blog Mari da solcare ha tracciato una bella, esauriente recensione (per leggerla cliccare qui). 
Luca Pugliese, 
Qui, 2013.
Poi, sollecitata da un amico, ho comprato La realtà non è come ci appare, un testo dello stesso autore - di poco precedente -  che contiene molte parti di Sette brevi lezioni di fisica, esposte in forma più ampia, con qualche capitolo in più. Vorrei qui proporre tre osservazioni: due decisamente a favore di una lettura che consiglio vivamente e una riserva critica.
Luca Pugliese, 
Armonia cosmica, 2006
Sono anzitutto libri scritti bene, in cui si può imparare qualcosa sulle principali teorie della fisica contemporanea – in particolare la relatività generale e la meccanica quantistica – tramite una divulgazione di taglio alto, attraversata da una curiositas intellettuale e da una vibrazione emotiva che coinvolge ed entusiasma.
Luca Pugliese, 
Cosmo sonoro, 2006
Sono in secondo luogo libri in cui la scienza viene presentata come capacità di vedere le cose in modo diverso, come “attività visionaria”, solo successivamente tradotta in numeri esperimenti e misure. E in questo solco l’autore colloca abilmente concezioni filosofiche, da Anassimandro in poi.
Ed ecco la riserva critica. Riguarda un capitolo dal titolo Il mistero posto al termine del secondo libro citato La realtà non è come ci appare e non presente nelle Sette lezioni.
Luca Pugliese, 
Il fiore che fu, 2010
Vi si incontrano affermazioni che lasciano interdetti e appaiono in aperta contraddizione con la tesi stessa che l’autore intende sostenere. Infatti, dopo aver perorato appassionatamente la causa della libertà della scienza nei confronti di qualsiasi dogmatismo, in quanto sapere critico che mette tutto in discussione, compresi i propri risultati, ci si trova di fronte ad un dogmatismo alla rovescia che nega qualsiasi possibilità riguardo all’esistenza di verità non appartenenti all’ambito gnoseologico delle affermazioni scientifiche e che potremmo genericamente definire di ordine metafisico religioso. Il tutto espresso con uno stile irridente. 
Luca Pugliese, 
Possibili allineamenti, 2010
E così si legge che il Fedone di Platone è pieno di “sciocchezze sull’immortalità dell’anima” e che i contenuti di carattere religioso appresi da un “Grande Libro” o ascoltati da un “signore vestito di bianco” sono favole rassicuranti che credono coloro i quali non riescono a vivere nell’incertezza dell’umana ignoranza e si affidano così ad una “certezza qualunque, anche se palesemente infondata”.
Luca Pugliese, 
Suoni ed emozioni, 2006
Peccato per questa conclusione che, a partire dalla negazione di una pretesa assoluta verità, finisce con affermarla come appannaggio esclusivo della scienza. Lungo il corso del libro vengono sapientemente citati Lucrezio, Brunetto Latini, Dante… ma al termine delle considerazioni appena esposte si comprende che anche la poesia ha valore in quanto ancilla della scienza e non in forza di una sua autonoma capacità conoscitiva.
Pittura e musica.
Luca Pugliese, 
Luce di stelle, 2013
Luca Pugliese è un artista poliedrico che fonde insieme generi e linguaggi artistici diversi – musica pittura teatro – con una forte sensibilità per la valorizzazione del territorio irpino, da cui proviene, che si traduce in un impegno “politico”, nel senso lato e autentico del termine (come attesta anche la sua tournée teatrale all’interno di molte carceri italiane). 
Luca Pugliese, 
I suoni della luce del sole, 2013
L’opera pittorica, di cui qui abbiamo citato qualche esempio, si esprime attraverso visioni fortemente evocative - di luce di suoni di spazi di colori di silenzi – che utilizzano oggetti riconoscibili come trombe, alberi, pianeti, fiori, per trasfigurarli ad un livello di astrazione, dato dagli sfondi neri, dalle linee colorate, dagli intrecci, che rimanda oltre gli oggetti stessi facendosi segno di una realtà non visibile che avvolge e supera la piccola esistenza di ogni uomo. Ci troviamo così immersi in immagini cosmologiche e in armonie nascoste che sembrano riecheggiare l’antico connubio pitagorico: il cosmo e la musica sono due “libri” scritti in lingua matematica e ci portano dentro un “ordine”, un’armonia capace di suscitare stupore, meraviglia e sgomento insieme. Per questo, riprendendo Carlo Rovelli, si può provare emozione nella comprensione della teoria della relatività di Einstein, così come nell’ascolto del Requiem di Mozart, entrambi “porte” della bellezza. Di tali segreti accessi ci parlano i dipinti di Luca Pugliese.

5 commenti:

  1. ottima osservazione critica per due libri che si leggono comunque volentieri e lasciano tanto

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  2. Ottime considerazioni. Non ho letto "La realtà è come ci appare": mi dispiace che in questo saggio Rovelli, come giustamente sottolineato nel post, "a partire dalla negazione di una pretesa assoluta verità, finisce con affermarla come appannaggio esclusivo della scienza". Forse questo è il rischio oggi del pensiero scientifico: ergersi, forse suo malgrado, a pensiero ontologico/filosofico (una sorta quasi di nemesi storica nei confronti della filosofia o della religione che, nel passato, aveva la pretesa di porsi anche come verità scientifica). Grazie infine per la citazione della mia recensione. Cordiali saluti. Buona settimana.

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  3. Dimenticavo: davvero belli i quadri di Luca Pugliese. Mi permetterò di "citarli" nel mio blog.

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  4. Grazie Paolo, siamo contenti di condividere con te queste riflessioni.

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  5. @Mari da solcare: apprezziamo ancora una volta la sua capacità di cogliere il cuore delle cose, da persona libera. Grazie, buona settimana.

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