Post di Rosario Grillo
Dichiaro da subito che mi propongo un obiettivo difficile. Mentre tutt’intorno si registra l’invito allo scontro, in nome dell’identità esclusiva, cercherò di assumere a modello la tesi del “concordismo”, senza indulgere al sincretismo, mettendo ben in vista l’unità sostanziale.
L’Uno che non esclude i “molti”, l’Uno che nella Trinità mette in moto la relazione e la vivifica. Una conferma viene dalla proposizione esplicita del Dio unico, ispiratrice del papato bergogliano, sulla falsariga del poverello di Assisi: memento per questo verso.
Al nostro scopo serve costruire un ponte che collega l’Umanesimo al nostro presente. (1) Nel primo, epoca di rinnovamento con travaglio, in parecchi lavorarono sul programma del de pace fidei; nel nostro presente si evidenzia invece una pericolosa china all’utilizzo dell’arma bellica, ritenendola risolutiva del fenomeno della disarticolazione geopolitica e dell’enorme problema migratorio. Argine a questa deriva: l’instancabile azione di Papa Francesco, che ha messo un punto fermo nell’incontro di Abu Dhabi.