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lunedì 2 marzo 2015

La città ed il Liceo musicale... Video.

 

Perché un Liceo musicale?
Il Consiglio Comunale di Albenga ha deliberato, per quanto di sua competenza e  su istanza della minoranza, l’istituzione in città del Liceo musicale. La delibera è stata approvata all’unanimità, anche se offuscata dal fastidioso teatrino  di reciproche  accuse e   dichiarazioni di primogenitura (“albo signanda lapillo” negli annali della storia ingauna!).  Bella cosa l’unanimità, che mi ricorda  vecchie e recenti delibere relative al polo scolastico…

...un'approvazione unanime ...
Poi l’intervento su facebook – che condivido pienamente – del Sig. Tommaso Giulla, alunno del Liceo G. Bruno e rappresentante degli Studenti, mi  ha invogliato  a esternare su  questo blog interrogativi che mia moglie ed io condividevamo con una ristretta cerchia di persone.

...alcuni interrogativi ...
Premessa l’urgenza della questione logistica sulla quale il rappresentante degli studenti ha insistito, gli interrogativi sono questi: che cosa comporta per un Liceo l’indirizzo musicale? Che cosa significa un Liceo musicale per una città ed il suo territorio, per gli uomini e le donne che vi abitano e soprattutto per le giovani generazioni? Quali realistiche concrete opportunità  può offrire a breve, medio e lungo termine? Quale progetto culturale e territoriale di grande respiro presuppone?

... per guardare lontano ...
Il Liceo G. Bruno di Albenga tentò di rispondere a queste domande nel  2005 e nel 2008, quando richiese formalmente e reiteratamente a Regione e Ministero il Liceo musicale (e coreutico) insieme ad altri indirizzi liceali. Le richieste furono precedute da due indagini conoscitive, volte a verificare a 360 gradi quali nuovi indirizzi si ritenessero utili e necessari per il territorio ingauno.

... a partire dal territorio ...
I questionari coinvolsero ripetutamente le scuole elementari e medie del territorio (genitori e docenti) e tutti gli amministratori locali territoriali, i sindacati, le associazioni culturali professionali e lavorative significative. I corposi dati pervenuti da docenti e genitori furono a suo tempo esemplarmente e rigorosamente elaborati e resi pubblici dal prof. Mauro Basso, riconosciuto esperto in materia. Amministratori ed associazioni, pur con alcune lodevoli eccezioni, brillarono invece per il loro assordante silenzio. Anche i competenti uffici ministeriali  e regionali non si degnarono di accusare ricevuta. Evidentemente i tempi non erano maturi. Oggi i tempi sono mutati, sono cambiate le persone (o le loro precedenti opinioni), gli interessi, le esigenze, le sensibilità, le valutazioni.

..oggi ...  i tempi 
sono politicamente mutati ...
Rimangono comunque gli interrogativi iniziali che credo si possano sintetizzare in una semplice cruda domanda: merita Albenga il Liceo musicale (e coreutico)?

... ma gli interrogativi rimangono aperti ... 
merita Albenga il Liceo musicale?
Lo merita sicuramente il “G. Bruno”: basta semplicemente considerare l’impegno quotidiano profuso dalla Preside prof.ssa Barile, dai Docenti, dai Rappresentanti dei Genitori e degli Alunni; basta prendere atto della crescita delle iscrizioni ed in particolare del lusinghiero decollo del Liceo artistico, scommessa ampiamente vinta dal Liceo e dalla Città.

..lo merita sicuramente il Liceo G. Bruno...
Ma lo merita la città? Non lo so, a meno che ci si  limiti ad uno splendido fiore all’occhiello che potrebbe nel tempo trasformarsi in un gravoso insostenibile peso. Come ogni istituzione scolastica (sia essa  pubblica statale o paritaria) anche il Liceo musicale è  un dono  offerto alla città, ma un dono che, se non lo si vuole subito perdere o deteriorare, deve immediatamente trasformarsi in meritoria progressiva continua conquista, definita sia da una sinergia di interventi, in base ai ruoli ed alle competenze di ognuno, sia soprattutto da un  condiviso progetto  culturale e formativo non improvvisato né abborracciato, da parte della città e del  territorio.

...ma la città è in grado di conquistare 
il dono di un Liceo musicale?...
Qual è questo progetto territoriale ad Albenga? Quali le priorità dichiarate e praticate, a cominciare dal polo scolastico, chiarendone una volta per tutte la consistenza? Quali le priorità di fattibilità?
Mi pare che lo studente del G. Bruno abbia lucidamente riportato ed elencato le condizioni e gli interventi necessari da parte della città e del territorio per  rendere vivo ed operante il Liceo musicale. Io mi permetterei di sottolineare l'urgente necessità della creazione di un circuito “città-musica-territorio”, fatto di azioni (non mozioni) atte a coinvolgere tutta la cittadinanza in forme di reciproca permanente educazione culturale, che sola può garantire il salto qualitativo di civiltà di un territorio che vuole e deve rimanere fondamentale centro ortofrutticolo ma anche vuole divenire città d’arte e di musica.

... è in grado di aprirsi all'arte ... 
alla musica?
Il che significa aprire la comunità al sublime, alle armoniche celestiali dimensioni della poesia lirica e della musica (qualsiasi vera musica, classica e moderna, vocale, strumentale, persino virtuale...), la cui protettrice nella mitologia greca era "colei che rallegra", la musa Euterpe (dal gr. Ευτέρπη).

... è in grado, la città, di rallegrarsi?...
Del resto, si sa, l'arte musicale era l’unica arte alla quale Platone attribuiva un giudizio positivo in quanto gli appariva la sola a non essere "imitazione dell'imitazione", ma indiscussa manifestazione di  libertà e di creatività.

...è in grado di lasciar spazio 
alla creatività? ...
E’ indubbio: non c’è tempo da perdere, ma non solo e non tanto perché l’urgenza del Liceo musicale è dettata dal fatto che altrimenti altre città concorrenti ce lo ruberebbero,  in una logica a me del tutto ostica del “mors tua vita mea”. Non si tratta neppure di confidare esageratamente sul sostegno strumentale e transitorio  di poche o tante famiglie interessate per i loro figli, sostegno che oggi c’è e domani chissà.

... è in grado di lasciarsi coinvolgere? ...
La vera urgenza è quella di costruire da subito e poi pazientemente nel tempo un nuovo habitus quotidiano: la convinzione vissuta di  tutti i cittadini, a partire dagli amministratori ed associazioni locali, di un Liceo musicale ed una città in corrispondenza biunivoca di amorosi sensi.

... è in grado la città di sognare?...
Altrettanto indispensabile e determinante è il coinvolgimento più ampio possibile almeno del territorio savonese ed imperiese perché il Liceo non sarà solo per coloro che risiedono in città e dintorni, che  non garantirebbero da soli la stabilità dell’utenza  e quindi dello stesso Liceo musicale.

...un Liceo musicale aperto ...
E’ un’operazione culturale non da poco per la quale non so quanto sia disposta a giocarsi  la presente amministrazione, nella sua maggioranza e minoranza: unico criterio di verità saranno i fatti e le promesse mantenute.
Se noi cittadini non siamo convinti dell’urgenza di questo virtuale e permanente circuito, se non esigiamo una buona volta che si passi dalle mozioni rituali alle azioni concrete volte a dimostrare nella concretezza il preminente  valore culturale, civile, educativo e formativo della scuola (e, nel nostro caso, della scuola di musica) non solo per i giovani ma per tutti noi e per la nostra vita quotidiana, non illudiamoci, il Liceo musicale  avrà vita stentata e breve.

...ma è necessario credere 
nella scuola...
Immagino che tutti conoscano la favola della cicala canterina ed “il mito delle cicale” offertoci da Platone proprio in riferimento alla musica. Forse ad ognuno di noi tocca scegliere tra due modalità di vivere la città e la musica proposte dalla  favola  e dal mito. La favola ci presenta  la cicala chiacchierina e chiacchierona che  non combina nulla ed alla fine rischia  di far morire d’inedia se stessa e, aggiungo io, la città.

... scegliendo tra la cicala chiacchierina 
e chiacchierona ...
Il mito  (Fedro, 259)  ci esorta  a non lasciarci incantare dal “canto” di nessuno, anche se apparentemente delizioso, ma di ascoltarlo ed utilizzarlo in modo libero e critico, avendo in mente il presente ed il futuro della città, umilmente ma fermamente convinti che, se si vuole davvero meritare il dono del Liceo Musicale, “per molte ragioni nel mezzogiorno bisogna parlare e non dormire”. Io preferisco quest’ultimo,  dove il dono si trasforma in conquista.

.. e il parlare motivato e responsabile...
“E inoltre mi sembra che in questa soffocante calura le cicale,
 sopra le nostre teste, cantando e   discorrendo tra di loro
 guardino anche noi. Se, allora, vedessero che anche noi due,
 come la maggior parte della gente nel mezzogiorno,
  non discorriamo, ma sonnecchiamo e ci lasciamo incantare
da loro per pigrizia del nostro pensiero,
ci deriderebbero giustamente considerandoci schiavi
 venuti da loro per dormire in questo rifugio, come  pecore
che trascorrono il pomeriggio  presso una fonte.
 Invece, se ci vedono discorrere e navigare,
passando davanti alle Sirene non ammaliati,
forse ci ammireranno e ci daranno quel dono
che gli dei possono dare agli uomini ….” 
(Fedro, 259)


Si consiglia di mettere in pausa la musica del blog prima di avviare il video.



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