Post di Rossana Rolando
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Monica Pennazzi, Respiro |
Né la minuzia simbolica
di sostituire un tre con un due
né quella metafora inutile
che convoca un attimo che muore e un altro che sorge
né
il compimento di un processo astronomico
sconcertano
e scavano
l’altopiano
di questa notte
e ci obbligano ad attendere
i dodici irreparabili rintocchi.
La causa vera
è il sospetto generale e confuso
dell’enigma del Tempo;
è lo stupore davanti al miracolo
i dodici irreparabili rintocchi.
La causa vera
è il sospetto generale e confuso
dell’enigma del Tempo;
è lo stupore davanti al miracolo
che
malgrado gli infiniti azzardi,
che
malgrado siamo
le
gocce del fiume di Eraclito
perduri
qualcosa di noi:
immobile.
immobile.
💠L’intestazione. E’ già abbastanza
indicativo il titolo del componimento: l’attenzione non si focalizza sull’anno nuovo,
come nella più nota letteratura o nel comune sentire, ma sull’anno che finisce.
La scelta quindi riguarda il passato e non il futuro – in cui si proiettano
speranze, attese, desideri (spesso del tutto vani, come ci ricorda il venditore
di almanacchi di Leopardi) e su cui poggiano le euforiche feste di capodanno.
La notte del primo gennaio segna la
conclusione di un ciclo.