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venerdì 12 luglio 2013

Ripensando a Lampedusa ….

Mediterraneo.
 
Si chiamava                                Maommed  Sceab.
Discendente                                di  emiri di nomadi
suicida                                        perché non aveva più
patria.                                         Amò la Francia
E mutò nome.                             Fu Marcel
Ma non era Francese                  e non sapeva più
vivere                                          nella tenda dei suoi
dove si ascolta la cantilena         del Corano
gustando un caffè                       e non sapeva sciogliere
il canto                                        del suo abbandono.
L’ho accompagnato                    insieme alla padrona dell’albergo
dove  abitavamo                         a Parigi
dal numero 5 rue des Carmes      appassito vicolo in discesa.
Riposa                                          nel camposanto d’Ivry
sobborgo che pare                        sempre
in una giornata                             di una decomposta fiera.
E forse io solo                              so ancora  che visse.


(G. UNGARETTI,  Vita di un uomo, Milano 1970, pp.27-28).

2 commenti:

  1. Oggi ho incontrato una persona che mi ha parlato dei contenuti cosí alti (e perció rari) di questo blog. Leggerlo é ricevere il dono prezioso di un esercizio intellettuale e di umanità.

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    Risposte
    1. Le sue parole ci sono di conforto (a me ed a mia moglie, sempre dietro le quinte…) e ci spronano a non limitarci ad esser meteore digitali…Grazie.

      Elimina