Avvicinarsi alle grandi questioni ambientali attraverso la via dei sentimenti.
Post di Rosario Grillo.Il globo terrestre |
La
Terra è in pericolo! Da ogni parte sale l’imperativo: salviamo il pianeta!
Premessa.
L’incarnazione
ci dice, tra le altre cose, di cessare la separazione tra corpo e spirito. Ne
parliamo - forse ne dobbiamo tenere conto, nelle argomentazioni relative
all’ambiente.
Lo shock.
Sono
stato scosso dalla lettura di una recensione del libro di S. Foer, che ci
riporta ai momenti salienti, “magici”,
nei quali si catalizza un consenso, inteso come convergenza di sentimenti
volontà ed azioni, sulle scelte comportamentali decisive, da definire
rivoluzionarie.
Così
è stato, per portare un esempio chiarificatore, per il consenso sul divieto del fumo nei locali pubblici.
Bisogna
appunto risalire alla forza di tenuta e di coesione che aveva avuto il piacere del fumo (1), per saggiare la
qualità rivoluzionaria. Così comprendere, con opportuna indagine storica, la
discendenza dalla inclinazione consumistica, che non aveva solo un movente
individuale, ma una più vasta aggregazione di fattori predisponenti.
La rivelazione.
J. S. Foer, Possiamo salvare il mondo prima di cena, Guanda, 2019 |
Si
trova addirittura un “quid mistico” nella saldatura delle volontà, da cui il
rapido capovolgimento del modo di fare.
Vie sbagliate.
Cercare
di convincere attraverso motivazioni etiche, molto spesso, si traduce nel
fallimento. In proposito, si possono richiamare le obiezioni avanzate da Pascal
alla morale, da lui considerata inadeguata alla cifra dell’universale. (2)
Su
un piano contingente, non si possono trascurare le invettive della gente comune
contro il cosiddetto buonismo. Ma
anche, non calcolare il peso del rigetto, condiviso, dell’atto eroico.
Possiamo
sì indicare personaggi celebri, distintisi nelle battaglie per l’ambiente - e
qui ricorderei il compianto Alexander Langer e l’attiva giovane svedese Greta,
ma sarebbe difficile catalizzare, per loro mezzo, la virtuosa volontà
dirimente.
Neanche
l’opera, che oltretutto sarebbe lunga, della persuasione con argomenti
scientifici, può avere buone speranze di riuscita!
Sentimenti panici e sentimenti.
Molto
più pregnante la via che passa per le corde
sentimentali.
Va
quindi coltivata l’energia che si sprigiona dal motore sentimentale, canale che
ci consente di comunicare con la Natura.
Sentirsi
parte della natura ed essere attenti e sensibili alla voce di ogni elemento
naturale, facilita la nuova disposizione, abbatte ogni diaframma, aiuta il linguaggio delle cose animate, supera
lo iato della astrattezza teorica.
La vegetazione sulla terra (marrone significa bassa vegetazione, verde scuro vuol dire molta vegetazione) |
L’immediatezza
di un cambiamento repentino, coinvolgente: in quell’ attimo che unisce ogni individuo a tutti gli altri, che lascia
passare la vibrazione del sentimento
dell’Altro.
Conclusione.
Io
ritorno, per concludere, su un argomento che ho già trattato, svolgendolo in
altra direzione. “Siamo ciò che mangiamo”, secondo l’enunciato di Feuerbach.
Nel
filosofo tedesco l’affermazione è parte dell’essenza del materialismo,
correlata ad una antropologia integrale.
Antropologia
che ci svela il contorno di un sano naturalismo, proiettato a legare l’uomo ai confini
della natura.
Da
essa possiamo evincere l’interazione uomo-natura, spinta fino a diventare fisiologia della alimentazione.
In
chiave letterale, si esplica come un essere tutt’uno con ciò di cui ci cibiamo.
Agrumi |
È
la ragione prima per combattere ogni tipologia di alimentazione che tradisce (va
contro) la salvezza della natura. (3)
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Note.
1. Vanno
tenute in debita considerazione: la nascita e la diffusione storiche di tale
consumo
2.
Si muovono su piani opposti Pascal e Kant. Pascal cerca la salvezza nella
Grazia (Giansenismo), Kant teorizza il primato della ragione pratica, in forza
dell’assunto che l’incapacità di conoscere la realtà ultraterrena, emancipa la
ragione umana consentendole l’imperativo
categorico (“tu devi quindi puoi
“).
3. Il
campo è aperto alle varie opzioni, come vegetarismo veganismo o semplice
riduzione del consumo di carne, pesce, perché il fondamentale è: cibarsi nel
rispetto della natura.
Condivido l’ottimismo tragico che traspare dal tuo post. Soprattutto voglio seguirti nella speranza della “salvezza del mondo prima di cena”, speranza che spera la condivisione delle scelte - la saldatura delle volontà - le corde sentimentali - il linguaggio delle cose animate - la vibrazione del sentimento dell’altro e che invoca una alimentazione in armonia con il creato. E prima di cena vedo la testimonianza di papa Francesco ed il sinodo appena iniziato sull’Amazzonia, quasi il grido di Giosuè ”fermati sole per eludere l’incombere delle tenebre. Grazie, Rosario.
RispondiEliminaOttime riflessioni. Grazie della condivisione e della segnalazione del nuovo testo Foer. di cui ho letto "Se niente importa". Il nuovo libro credo ne sia la continuazione. Buona giornata.
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