Alla scuola di un classico: Plutarco insegna il significato del saper tacere (condizione del saper ascoltare).
Post di Rossana RolandoImmagini delle opere di Fabio Inverni (qui il sito).
Il primo passo per vivere bene
è saper bene ascoltare¹.
Fabio Inverni, Furto d'artista (Ragazza con l'orecchino di Jan Vermeer) |
Non mi soffermo sui molti aspetti, anche
godibilissimi, di questo piccolo manuale rivolto ai giovani - e non solo -
perché siano educati all’ascolto della sapienza filosofica. Vorrei soltanto
individuare alcuni motivi per cui la disposizione a tacere viene considerata
un’arte e viene posta alla base dell’ascoltare.
“Coltivare il silenzio”³.
“Coltivare il silenzio”³.
L’esercizio del silenzio è anche,
positivamente, l’apertura di uno spazio in cui è possibile ricevere una parola
altra, che proviene da “fuori”. E può essere la parola della poesia, della
filosofia, dell’arte, della musica o la parola detta da un’altra persona, fino
alla parola che viene presuntivamente dall’Alto. Per questa trascendenza del
messaggio, che supera il cerchio chiuso della propria soggettività, si parla di
una “religiosità del silenzio”⁴.
Il silenzio non è un vuoto da riempire.
Fabio Inverni, Luce silente |
L’ascolto – come l’apprendimento – non
si identifica con l’atto passivo del riempire, quanto piuttosto con il dinamico
movimento dell’accendere: “La mente non è un vaso, del resto: non necessita di
essere riempita; essa, piuttosto, come legna vuole del combustibile, per
innescare l’impulso inventivo e lo sforzo verso la verità”⁶.
Tacere è con-tenere.
Plutarco loda chi sa mantenere i
segreti: “Non c’è parola detta che abbia giovato quanto le molte taciute: c’è
sempre modo, infatti, di dire ciò che si è taciuto, ma non di tacere ciò che si
è detto e che ormai è già fuoriuscito e va diffondendosi”⁷.
Tuttavia - si può aggiungere, sulla
scorta di altri passi - l’ascoltare è
sempre anche un “trattenere”⁸ (intra-tenere: fermare dentro di sé), un “con-tenere” (cum-tenere: tenere insieme), anche quando non
siano in gioco questioni segrete. Altrimenti, senza questa capacità di
contenimento, le parole - siano pure le più
sapienti - non attecchiscono, si riducono a chiacchiera, scivolano di dosso
rimbombando qua e là come zucche vuote.
Far tacere l’infantilismo.
Fabio Inverni, Ricordi d'infanzia |
L’ascolto, di cui parla Plutarco, supera dunque
il piano psicologico del bisogno di riconoscimento, che si manifesta già da bambini nello sforzo continuo di attirare l’attenzione su di sé.
Il vero ascolto – così concludo – è
frutto di un atteggiamento adulto di maturazione umana e interiore.
Note.
1. Plutarco, L'arte di ascoltare e di tacere, Garzanti, Milano 2018, p. 44.
Note.
1. Plutarco, L'arte di ascoltare e di tacere, Garzanti, Milano 2018, p. 44.
2. Ibidem, p. 13.
3. Ibidem, p. 89.
4. Ibidem, p. 53 e 59.
5. Ibidem, p. 14.
6. Ibidem, p. 43.
7. Ibidem, p. 59.
8. Ibidem, p. 47.
9. Ibidem, pp. 25, 27.
3. Ibidem, p. 89.
4. Ibidem, p. 53 e 59.
5. Ibidem, p. 14.
6. Ibidem, p. 43.
7. Ibidem, p. 59.
8. Ibidem, p. 47.
9. Ibidem, pp. 25, 27.
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Chiarissima e illuminante la lezione sull'ascolto proposta dal video, quasi da esame di coscienza...
RispondiEliminaMa non meno interessanti i brani di Plutarco che ci hai proposto, cara Rossana! Il silenzio non è un vuoto...l'ascolto non si identifica con l'atto del riempire ma con l'accendere...ascoltare è trattenere...superando il bisogno di riconoscimento. E via dicendo!
Spunti di riflessione molto concreti e sempre opportuni.
Grazie di cuore e un grande abbraccio!!!
Cara Annamaria, il tema è antico e sempre nuovo: lo testimoniano pubblicazioni anche recenti. E' uscito quest'anno il libro "Esplorare il silenzio" di Nicoletta Polla - Mattiot ("un viaggio corale nel territorio ignoto dell'ineffabile, condotto da un gruppo pluridisciplinare di studiosi convinti che il silenzio abbia molto da raccontare"). [img]https://img.ibs.it/images/9788899438593_0_0_520_75.jpg[/img]
RispondiEliminaGrazie a te, un grande abbraccio.
Felice la scelta dell’argomento ed ancor più azzeccata la scelta del classico Plutarco.
RispondiEliminaNe è uscita una magistrale lezione di pedagogia e, in senso lato, di educazione civica.
Sempre al top, Rossana!
Grazie Rosario. Sei molto gentile e il tuo giudizio è per me importante. Un caro abbraccio.
EliminaCara Rossana, sottoscrivo il precedente commento di Rosario. Aggiungo che il post contiene soprattutto magistrali considerazioni di psicologia individuale e sociale. Un abbraccio.
RispondiEliminaMi fa piacere questa tua considerazione. In effetti il saggio di Plutarco è ricco di descrizioni su comportamenti e dinamiche psicologiche che ho voluto, almeno in parte, riprendere e che non sono per nulla fuori tempo (i classici!). Un caro abbraccio.
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