Post di Rosario Grillo
Umberto Boccioni, Movimento di un corpo umano, 1909
Più specificamente, guidato dallo storico Claudio Vercelli (2) metto in mostra le considerazioni avanzate da alcuni studiosi per rilevare un “codice di chiamata”, ovvero un incipit di conformismo ai principi della nuova destra, un gas iniettato nelle vene dei presidi della Democrazia. Scrive Vercelli (il Manifesto del 21/01/25): “ci stiamo esercitando sul nesso tra antisemitismo come ideologia della modernità e deliri del presente… Non a caso, l’anti-intellettualismo (‘non pensare se non attraverso gli schemi di senso comune, quelli governati dalla comunicazione’) è uno dei paradigmi strategici del dominio delle destre odierne… Il vero fuoco [della diffusione odierna dell’accusa di antisemitismo], infatti è semmai l’abuso del podere di interdizione. Tale agire sta paradossalmente divenendo una sorta di piattaforma dalla quale disintegrare ogni spirito critico”. (3)
Umberto Boccioni, La città che sale, 1910-11
L’identità è un momento importante del processo evolutivo dell’individuo umano sul fine di completare il distacco dall’età infantile e dalla famiglia: in questa dimensione viene indagato dalla psicanalisi.
Non va incoraggiato mai invece il suo spostamento verso il campo dei corpi collettivi mettendo in opera “una pratica del lavoro storico come ricerca delle origini di ciò che vivo o tale appare nel presente, sotto l’impulso di una ‘memoria storica’ che è la fallace immagine del passato fungibile dagli assetti di potere”. (4)
Comunque, questa combinazione è già avvenuta nell’età degli imperialismi (1870-1915) quando il colonialismo occidentale ha celebrato i suoi fasti: la sua linfa scaturiva dal nazionalismo. Prendendo spunto da questa parola, mi spingo a valutare il nesso che può unire il nazionalismo al populismo propalato dai sovranista di oggi. Dovendo assumere alcune cautele, suggerisco di intendere una sorta di neo nazionalismo che è stato capace di aggiornarsi al recente costume mass mediale e di integrarsi nel nuovo ordine economico (multinazionali come Amazon Facebook Apple Google Twitter).
Umberto Boccioni, Dinamismo di una testa di uomo, 1913
Soprattutto, l’insigne storico si preoccupa di criticare l’assurda connotazione unitaria e identitaria di entità mutevoli e multiformi come i popoli, operata per estensione infelice dell’immaginario collettivo. Non esiste permanenza, quindi identità, di soggetti come le civiltà.
Azzeccato il richiamo dell’espressione usata da Thomas Mann per svelare l’incongruenza della propaganda nazista tesa a plasmare il consenso della nazione tedesca chiedendosi: “se esiste il popolo come figura storica, come personalità collettiva con un carattere e un destino”. Chiosa perciò il Nostro: “il problema è proprio questo, se esiste il popolo come entità collettiva, individuo dei molti corpi e da una sola testa”. (6)
Umberto Boccioni, Rissa in galleria, 1910 |
Caro Rosario, ancora grazie! Hai veramente toccato il punctum dolens et pruriens. “Non a caso, l’anti-intellettualismo (‘non pensare se non attraverso gli schemi di senso comune, quelli governati dalla comunicazione’) è uno dei paradigmi strategici del dominio delle destre odierne”. Che cosa nasconde la maniacale “mania identitaria”? La volontà dei marpioni al potere di disintegrare il nostro spirito critico (capacità di pensare, leggere, interpretare, capire, decidere per il sì o per il no, convenire o rifiutare, in sintesi essere o non essere liberi) esaltando, idolatrando, adorando come feticcio “un non so che” proclamato come “identità” (quid est? ) con il rischio (o l’intento?) di ridurci a replicanti = servi non pensanti incapaci di ribellarsi...
RispondiEliminaGrazie Gian Maria dell’incoraggiamento! Batti e ribatti cercheremo di smentire la vulgata nazionale e mondiale. Almeno saremo il contrappunto. 🍀🤗Rosario
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