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sabato 11 ottobre 2014

“Promettere” oggi: è ancora possibile?



Promettere costa poco, si dice, se poi non si mantiene l'impegno.
E non farlo? Costa ancor meno, praticamente niente,
      basta girarsi dall'altra parte.
Una promessa è un impegno,
è il mettersi ancora in corsa,
è il non sedersi su quel che si è fatto.
Dà nuove responsabilità,
obbliga a cercare, a trovare nuove energie.
(Gino Strada)

Delle false promesse...
La promessa non ha nulla da spartire  ovviamente con la chiacchiera mielata dell'imbonitore di turno o l'incantamento del politicante da strapazzo.
Promessa: da “pro-mittere”, mettere davanti a, mandare innanzi, lasciar crescere, assicurare, garantire, sperare, annunziare, presagire, sottoporre allo sguardo di …

Delle vere promesse ...
La nostra esistenza  è costellata di promesse date e ricevute, senza le quali la nostra vita sarebbe un cammino insipido, perso nell'attimo fuggente e privo di  trepidazioni. Sono il sale della vita, ci aprono ai bagliori dell’attesa ed alla luce della speranza, ci dischiudono orizzonti impensati.


Delle promesse che 
danno luce alla nostra vita...
Sono tante le promesse: ci sono quelle che scavano la nostra vita, segnano avvenimenti per noi decisivi e fondano scelte definitive, come il battesimo per il credente, il matrimonio, la relazione amicale, le decisioni prime ed ultime in campo religioso, sociale, politico, professionale che impegnano tutta una vita; ci sono le promesse giuridiche-contrattuali che vincolano a una certa prestazione una  o ambedue le parti; ci sono le promesse giurate, con tutte le speciali modalità  di obbligazione, come  il voto religioso o  la promessa del celibato nel prete cattolico; ed infine le promesse che fanno parte della nostra esperienza quotidiana, non importa se esplicite o implicite o persino silenziose e non verbali.

Delle promesse 
che impegnano per la vita...
Sono quelle di tutti i giorni  che mi interessano, perché sono la modalità normale di relazionarci con noi stessi e con gli altri, il dare e mantenere la parola in tutte le circostanze, assumere un impegno, obbligarsi nei confronti di noi stessi e di altri: sono la vita del padre e della madre che accudiscono i figli, la vita che vivono ogni giorno marito e moglie, la vita dei lavoratori nelle varie professioni, la forza delle relazioni amicali ed interpersonali, l’impegno quotidiano nel volontariato, i progetti di chi  si dedica ogni giorno all’azione politica e sociale perché animato/a da una forte passione...

Delle promesse di ogni giorno...
Il fatto è che non sarebbe possibile la convivenza umana senza promessa, emblema della nostra condizione esistenziale, del nostro interagire con le persone nella società, del  nostro concepire il tempo della vita.
Preziosa nella sua fragilità, non si perde  nella fugacità dell’istante, lo trascende,  invoca la  durata e la fedeltà nel  divenire, unisce l’impegno con la coerenza, la libertà con il vincolo dell’obbligazione.


Delle promesse 
che sfidano la fugacità del tempo...
Paul Ricoeur afferma che proprio per questo la promessa è forse la più ambiziosa ed eccellente tra le nostre possibilità decisionali: rifiuta l’unilateralità del presente, anticipando progettualmente il futuro (fare una promessa significa in qualche modo essere padroni di un futuro già nel presente); trasforma  il fluire del tempo, del nascere e del perire,  nella “durata”, dono da condividere con altri nell'accettazione della propria ed altrui finitezza; definisce la nostra libertà come responsabilità, plasma noi stessi,  segna  le relazioni interpersonali ed i rapporti sociali per il tempo che viene.

Delle promesse 
che trasformano il fluire del tempo nella durata...
Per Ricoeur  alla base della promessa non vi è una struttura  duale (promettente-destinatario) ma triangolare: ”io devo mantenere la mia promessa” - “tu puoi esigere da me” - “è necessario mantenere le proprie promesse per aumentare la fiducia di tutti nello schema di cooperazione della propria comunità”». La promessa  trascende la sfera privata e diventa segno di una possibile  autentica comunità umana costruita sulla “dimensione fiduciaria” che il promettere stesso  rafforza e rende operante. Ogni  promessa di ciascuno di noi dunque  contribuisce a costruire e migliorare una convivenza basata sul rapporto fiduciario.

Delle promesse che fondano la convivenza...
Anzi,  proprio perché impegna chi la pronuncia come soggetto responsabile, rivela  e fa appello al  fondamento morale insito nella capacità dell’uomo di restare fedele  a se stesso, al tu,  al noi, alla realtà  che lo circonda. Infatti non tutti sono capaci di promettere e di mantenersi fedeli alla promessa. Lo sono unicamente coloro che vivono una dimensione etica, coloro che sono  capaci di  fiducia in se stessi e nel “tu”, capaci di amare, di donare e di disporre  di sé in libertà con la forza della decisione. 
Quale atteggiamento allora assumere nei riguardi di chi non mantiene le sue promesse? Ricoeur, andando ben oltre la dimensione morale e politica, parla di perdono. Ma questo ci porterebbe lontano. Magari un'altra volta...
Delle promesse 
nella nostra società liquida ...
Oggi, nella nostra “società liquida” dove le “vite di corsa” sono la condizione umana generalizzata che si consuma nella quotidianità di un perpetuo e trafelato presente, è difficile una consapevole promessa, che non può essere consumata, ma che richiede fedeltà nella durata. Eppure, se data e mantenuta, può diventare una sorta di sfida alla liquidità ed  anticipazione di nuovi stili di vita e modalità di relazione. E allora è bene non cessare  di promettere e di esserne fedeli: finché ci saranno promesse (date e mantenute) potremo tutti contare sull’attesa gioiosa della vita, sulla gratitudine, l’amore  fedele, la pazienza, persino il perdono ... 
Per il credente cristiano  non vale forse la  ferma fede di D. Bonhoeffer che "Dio è Padre non perché esaudisce tutti i nostri desideri, ma perché mantiene le sue promesse"?

Delle promesse in cui confidano i credenti...

2 commenti:

  1. "PROMISSA-ORUM"

    La "Promessa" è in modo rilevante, presente nel dibattito sull'etica e la morale, nelle sue espressioni più svariate (Genealogia della morale) di Nietzsche, oppure in (Sé come un altro) di Ricoeur - trovasi al centro di alcuni rapporti di ciò che è stata definita: la "Filosofia pratica" o politica del XX° secolo. La "Facoltà di promettere" della Arendt - prescindendo da commistioni di estrazione religiosa o teologica. Limitandosi dunque, ad analizzare " La promessa", dal lato umano con le sue connessioni etico-politiche. La promessa come ben dice Gian Maria: obbliga a cercare, a trovare nuove energie. La nostra vita è un susseguirsi di promesse, di carattere legale, commerciale, politico, sociale, religioso, sentimentale...E' un contratto verbale, fatto a sé stessi, ad altri - l'assunzione di un impegno. Promettere, significa mantenere. Per mantenere un impegno bisogna attivarsi per trasformarlo in realtà e, questo è il modo per mettere alla prova sé stessi, e crescere. La promessa va mantenuta. E' un impegno che mette in gioco la nostra credibilità, la nostra onestà, la nostra integrità morale. E' uno stimolo al miglioramento di noi stessi, e quando bilaterale, anche del nostro beneficiario. E' vero, Gian Maria: alcune promesse richiedono...fedeltà nella durata - credo che queste siano le più impegnative, ma anche le più feconde. Molto bella la tua chiusa: " Dio è Padre, non perché esaudisce tutti i nostri desideri, ma perché mantiene le Sue promesse." (D. Bonhoeffer ) " Sono in attesa di un suo libro", che su tuo suggerimento ho ordinato. Ti leggo sempre con estremo interesse. Un abbraccio a entrambi.

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  2. Caro Franco, vedo che stai mantenendo la tua promessa di non essere secondo a nessuno nella conoscenza storico-filosofica…: una sfida che colgo con piacere e con sentimento forte di amicizia, ma anche con entusiasmo (cosa che alla mia età fa solo bene). Sono quasi passati due anni dal nostro primo incontro in ospedale: chi poteva allora immaginare che si sarebbe risolto in una promessa di condivisione di esperienze vissute e di fraterna e franca amicizia? Dunque ogni giorno può celare e scoprire a sorpresa una promessa: il problema è saperla leggere, decifrare e vivere. A presto.

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