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martedì 26 febbraio 2019

Variazioni sul demoniaco.

Post di Rosario Grillo
Immagini delle incisioni di Gustave Doré (1832-1883).

Gustave Doré, illustrazione raffigurante Satana, 
nel "Paradiso perduto" di John Milton
Satana esiste? Chi è Satana?
Nel corpo dottrinale del Cristianesimo gli si attribuisce discendenza angelica: Belzebù, il principe degli angeli ribelli, mosso da suprema invidia verso Dio. S’incornicia così l’essenza del Male.
Se ne trova conferma nella teologia, visto che Male è assenza, privazione. In Satana si enuclea l’incapacità, per essenza, di volere e fare il Bene, di essere Bene.
Non possiamo e non dobbiamo, però, rinchiudere il Cristianesimo in una dottrina, in astratte normative. Il Cristianesimo è praxis: agire in virtù del Bene (ante rem), in osservanza del Bene (in re) e secondo il fine del Bene (post rem).
Questa, a mio avviso, la ragione prima per la frequente “lettura” del satanico in modalità metaforica. Nasce in questo contesto la revisione in chiave dialettica su Satana e i suoi complementi (Inferno).

giovedì 21 febbraio 2019

Fare comunità oggi.

Post di Gian Maria Zavattaro.
Immagini delle illustrazioni Francesco Bongiorni (qui la pagina instagram), per gentile autorizzazione.

Quaerere veritatem in dulcedine societatis”
(S. Alberto Magno)

Francesco Bongiorni, 
Un milione di passi
C’è parola e chiacchiera. La chiacchiera è quella dilagante che ogni giorno subiamo, ci stordisce, obnubila il pensiero, clona  i nostri cuori.
La Parola è la grazia che ci scuote dalla sonnolenza, ci eleva alla “vertigine della profondità”, coniuga la solitudine con la solidarietà, ci distoglie dall’egocentrismo vegetativo facendoci vivere l’avventura con l’altro, il “tu che “l’io” accoglie.  E’ l’unica ricchezza a portata di tutti. Può liberarci dalla nostra paralisi relazionale e culturale,  aprire il cuore, costringerci a “pensare” con la nostra testa, a resistere alla cooptazione subliminale orchestrata e pianificata da assoldati professionisti dell’inganno mediatico.

domenica 17 febbraio 2019

I requisiti del buon lettore.

Post di Rossana Rolando
Immagini del pittore Georg Friedrich Kersting (pittore tedesco vissuto tra il 1785 e il 1847).

Come saremmo colti se conoscessimo bene soltanto cinque o sei libri 
(Gustave Flaubert).

Georg Friedrich Kersting, 
Uomo che legge
alla luce della lampada
Ci sono libri che possiamo ritenere decisivi per diversi e personalissimi motivi: perché hanno influenzato la nostra visione del mondo e l’orientamento delle nostre scelte, perché hanno determinato una svolta nel nostro percorso esistenziale, perché hanno accompagnato stabilmente la nostra vita.
Tra i grandi libri dell’immaginaria biblioteca di ciascuno si possono ritrovare alcuni capolavori letterari. Essi debbono avere, secondo Vladimir Nabokov, un posto del tutto speciale, ben riconoscibile rispetto a qualsiasi altro genere di lettura: sono libri, infatti, che non si leggono con il cervello o con il cuore, ma con la spina dorsale, per il brivido che sanno comunicare¹. Certo questo brivido non è esclusivo dominio della lettura, ma per chi ama leggere esso è il segno rivelatore di un’orbita da seguire – direbbe Montale – di un oltre.

giovedì 14 febbraio 2019

Élite e masse.

Post di Rosario Grillo.
Illustrazioni di Angelo Ruta (qui il sito), per gentile autorizzazione.

Angelo Ruta, Ambizione
Nella baraonda di una situazione politico-sociale caratterizzata da divisioni insanabili, alimentate anche ad arte per prendere “il vento in poppa” della protesta arrabbiata, del rancore, della paura e, al limite, della perdita di speranza, si sta discutendo di crisi delle élite.
Per certi aspetti, può essere considerato un diversivo...
Per meglio focalizzare il “punctum quaestionis” occorre allora andare alla crisi della democrazia, che ne rappresenta il processo “ab origine”.
Per non tediare nell’insistenza sui concetti fondanti della democrazia, dico che è un artificio umano: perfettibile ed anche deperibile. Si, proprio così! La democrazia richiede manutenzione.
La manutenzione, che i più intendono però, è quella tecnica: degli ingranaggi, dei poteri e dei contro poteri che la costituiscono. Ma c’è una manutenzione necessaria, il più delle volte trascurata: quella spirituale. (1)

giovedì 7 febbraio 2019

L'urlo dell'oppresso. Lettera immaginaria.

 Post di Gian Maria Zavattaro.

Sebastião Salgado, Africa
📩 Mi chiamo Seif Sadat Modou Kingsley Hamed Himed…, fate voi…
Sono nigeriano ivoriano senegalese togolese sudanese…, fate  voi….
Non sono un numero, non do spettacolo.

Sapete che cosa vuol dire guerra?
A voi devo ricordare che cosa è la guerra? Chiedete ai vostri nonni: le due guerre mondiali vi hanno causato più di 2 milioni di morti, senza parlare dei feriti, degli invalidi, delle vedove e degli orfani minorenni.
A voi devo ricordare che cosa significhino brutalità violenza atrocità torture massacri macelli bombardamenti deliri di morte tradimenti pianti a non finire di vedove e di orfani, disperazione, privazione di ogni bene ed affetto, di ogni diritto? E  fame sete miseria desolazione.
Pensate che la mia fuga dalla guerra  potesse avere alternative?