Gaspare Mutolo, Il volo della colomba |
Gaspare Mutolo, Barca |
Gaspare Mutolo, Bosco fiorito |
RASKOLNIKOV. Ha lucidamente assassinato Alëna Ivanovna (avida e laida usuraia) e subito dopo la mite ed innocente sorella Lizaveta Ivanovna, giunta in casa nel momento sbagliato. Raskòlnikov viene condannato al carcere ed alla settennale deportazione in Siberia. Non giunge subito al pentimento. Ha commesso intenzionalmente il delitto nella convinzione che gli avrebbe rivelato e confermato che lui non era un uomo comune, “un pidocchio”, ma un superuomo, come tanti uomini di potere, “benefattori dell’umanità” che, avendo avuto successo, "non sono stati mai fermati e perciò avevano ragione”. In prigione si considera criminale solo in quanto non ha saputo sopportare il proprio delitto e si è indotto ad autodenunciarsi. Pieno di tormenti e di sofferenza, è ancora ben lungi dal rimorso di coscienza. Solo in ultimo emerge la consapevolezza del proprio fallimento, della propria bassezza e miseria. E’ la dedizione di Sònja ad aprirgli la via verso la progressiva coscienza del proprio male e il pentimento redentore: “nella sua coscienza doveva elaborarsi qualcosa di assolutamente diverso”.