"Persona e Comunità" è un blog di riflessione culturale, filosofica, religiosa, pedagogica, estetica. Tutti gli articoli sono scritti da: Gian Maria Zavattaro, Rossana Rolando, Rosario Grillo.
Firenze, Palazzo Vecchio, Forum dei sindaci (5-8 novembre 2015)
I
media hanno pressoché ignorato l’evento “Unity in diversity” svoltosi il 5-8
novembre a Firenze che invece ci pare altamente significativo e pregno di
speranze, soprattutto dopo gli ultimi tragici atti terroristici.
Firenze, Salone dei Cinquecento, Forum dei sindaci
Mi
riferisco al meeting internazionale che per quattro giorni ha riunito a Firenze oltre 60 sindaci e personalità provenienti da tutto il mondo, comprese
molte zone di guerra, per parlare di pace, dialogo e fratellanza tra i popoli:
dalle municipalità della Palestina a quelle degli stati balcanici, da Kobane in
Siria a Herat in Afghanistan, da Nazareth a Juba, da Kiev a Mogadiscio, da
Baghdad a Tunisi…
Giorgio La Pira, anniversario della morte, 5 novembre
L’evento
è stato voluto dal sindaco di Firenze inoccasione dell’anniversario della
scomparsa di Giorgio La Pira e a sessant’anni dal convegno da lui organizzato
nel 1955, quando era sindaco di Firenze. La Pira, in piena guerra fredda, con i
rischi reali di una terza guerra mondiale, convoca i sindaci delle città
capitali del mondo: vennero in tanti, dagli USA, dall’URSS ed anche dalla Cina
allora non riconosciuta dai governi occidentali.
Firenze, Forum dei sindaci, 1955.
Il
convegno dei giorni scorsi ha ripreso il leitmotiv del 1955: riconoscere le
diversità come una ricchezza e non come motivi di scontro.
“Le
città possono e devono essere l’argine pacifico ai conflitti e al terrorismo.
Noi sindaci abbiamo una forza incredibile, ma talvolta non ne siamo
consapevoli, spesso non la utilizziamo. Se uniamo le nostre forze possiamo far
prevalere questa voglia di costruire contro la cultura della distruzione”.
Esplosione a Kobane (20 ottobre 2014), città siriana simbolo della resistenza all'Isis
Come
segno concreto il sindaco di Firenze lancia la proposta subito accolta di ricostruire
il Centro culturale di Kobane distrutto dall’Isis, un luogo simbolo dell’urgente
ricostruzione della città: “L’arma più potente che abbiamo contro la guerra è
la cultura: e le città, in quanto testimonianze viventi di cultura, non possono
che agire da protagoniste in questa battaglia. Lo scopo di questo incontro
internazionale è anche quello di condividere, come sindaci, un’iniziativa forte
e corale per proteggere e accrescere il patrimonio culturale, affermando la
cultura come strumento di pace, e rivolgendoci in questo alle organizzazioni
internazionali e ai governi degli Stati”.
Le persone che arrivano da Asia e Africa, sono per me un'opportunità per riscoprire la bellezza e la curiosità di condividere, conoscere culture e persone diverse. Sono l'occasione per iniziare a vivere quest'epoca nuova che è iniziata e ringiovanire la nostra vecchia Europa. Grazie a questi nostri fratelli e sorelle,anzi per me molti hanno l'età dei miei figli, vedo un futuro possibile e credo che ci siano d'aiuto anche per capire questo terrorismo che vuole invece affondare la nostra cultura, il nostro mondo. Dobbiamo ascoltare, conoscerci, rinnovarci, in rapporti autentici, sinceri, guardandoci negli occhi con il solo intento di capirci nelle nostre diversità, per prendere il giusto passo e camminare insieme.
Grazie cara Patrizia per la tua riflessione che ci trova del tutto concordi. La disponibilità, l’apertura all’altro, la comunicazione con “mondi” diversi non sono atteggiamenti abbastanza coltivati e condivisi. Eppure, questa vera integrazione di cui tu parli, realizzata dal basso, nella quotidianità degli incontri, delle parole, dei gesti e aiutata dall’alto, nelle politiche di accoglienza che dovrebbero essere promosse, è l’unica via ragionevole per sconfiggere nel lungo periodo l’orrore del terrorismo e le logiche di morte che esso genera. Grazie di cuore, un caro saluto e a te e a Giuseppe.
Grazie di questa condivisione che apre il cuore alla speranza. Nutro una stima particolare per Giorgio La Pira, il sindaco "santo" perchè aveva fame e sete di giustizia ed era un operatore di pace. Buona domenica.
Molto contenti, mia marito ed io, di questa convergenza di interessi e di sensibilità. Essere in compagnia di altri blog (delle persone che vi sono dietro) conforta e incoraggia. Crediamo nella possibilità di costruire reti di idee anche attraverso il Web. Grazie e buona domenica.
Le persone che arrivano da Asia e Africa, sono per me un'opportunità per riscoprire la bellezza e la curiosità di condividere, conoscere culture e persone diverse. Sono l'occasione per iniziare a vivere quest'epoca nuova che è iniziata e ringiovanire la nostra vecchia Europa. Grazie a questi nostri fratelli e sorelle,anzi per me molti hanno l'età dei miei figli, vedo un futuro possibile e credo che ci siano d'aiuto anche per capire questo terrorismo che vuole invece affondare la nostra cultura, il nostro mondo. Dobbiamo ascoltare, conoscerci, rinnovarci, in rapporti autentici, sinceri, guardandoci negli occhi con il solo intento di capirci nelle nostre diversità, per prendere il giusto passo e camminare insieme.
RispondiEliminaGrazie cara Patrizia per la tua riflessione che ci trova del tutto concordi. La disponibilità, l’apertura all’altro, la comunicazione con “mondi” diversi non sono atteggiamenti abbastanza coltivati e condivisi. Eppure, questa vera integrazione di cui tu parli, realizzata dal basso, nella quotidianità degli incontri, delle parole, dei gesti e aiutata dall’alto, nelle politiche di accoglienza che dovrebbero essere promosse, è l’unica via ragionevole per sconfiggere nel lungo periodo l’orrore del terrorismo e le logiche di morte che esso genera. Grazie di cuore, un caro saluto e a te e a Giuseppe.
RispondiEliminaGrazie di questa condivisione che apre il cuore alla speranza. Nutro una stima particolare per Giorgio La Pira, il sindaco "santo" perchè aveva fame e sete di giustizia ed era un operatore di pace. Buona domenica.
RispondiEliminaMolto contenti, mia marito ed io, di questa convergenza di interessi e di sensibilità. Essere in compagnia di altri blog (delle persone che vi sono dietro) conforta e incoraggia. Crediamo nella possibilità di costruire reti di idee anche attraverso il Web. Grazie e buona domenica.
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