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domenica 24 settembre 2023

Nell'universo.

Post di Rosario Grillo.
 
Carlo Rovelli, Buchi bianchi
“Quest’idea mirabolante - la gravità è l’effetto della distorsione dello spazio e del tempo - è la teoria della relatività generale di Einstein. Un’idea semplicissima (come quella di Anassimandro) e sconcertante (come quella di Anassimandro) che mette in discussione qualcosa che ci sembrava ovvio: che la geometria di Euclide studiata a scuola, e che il tempo trascorra ovunque eguale” (Rovelli).
 
Dentro centotrenta pagine si può concentrare uno scrigno di temi di grande rilevanza? L’impresa riesce a Carlo Rovelli ed è il contenuto di Buchi bianchi, compendio delle sue ricerche astrofisiche. In quest’opera il fisico veronese narra la luce che si è accesa quando ha riconsiderato le prove d’indagine sull’interno dei buchi neri.
Lì prende forma l’intuizione ed è lì che si conferma la caratteristica che deve avere un’indagine scientifica: procedere per tentativi ed errori (1).
Quello di Rovelli, però, non è solo un libro di scienza. Si resta incantati a leggere i versi danteschi assunti da lui ed utilizzati a descrizione dello spirito e delle emozioni che lo muovono e lo accompagnano nei momenti della ricerca. Altra nota che va sottolineata è la fedeltà con la quale egli rispetta il profilo euristico, stravolgendo le regole grammaticali quando richiedono la maiuscola dopo il punto fermo. È la sottolineatura del carattere provvisorio di quanto si dichiara: specchio della momentaneità delle ipotesi. (2)

sabato 16 settembre 2023

Appello di oltre 60 studiosi sui danni del digitale a scuola.

Post di Gian Maria Zavattaro 
Immagini di Adrià Fruitós (qui il sito instagram).
 
Adrià Fruitós, Intelligenze artificiali
“Non si tratta di dichiarare guerra alla modernità, ma semplicemente di governare e regolamentare quel mondo virtuale nel quale, secondo le ultime stime, i più giovani trascorrono dalle quattro alle sei ore al giorno. Si tratta di evitare che si realizzi fino in fondo quella «dittatura perfetta» vaticinata da Aldous Huxley quando la televisione doveva ancora entrare in tutte le case e lo smartphone aveva la concretezza di un’astrazione fantascientifica: « Una prigione senza muri in cui i prigionieri non sognano di evadere. Un sistema di schiavitù nel quale, grazie al consumismo e al divertimento, gli schiavi amano la loro schiavitù». Giovani schiavi resi drogati e decerebrati: gli studenti italiani. I nostri figli, i nostri nipoti. In una parola, il nostro futuro”. (Indagine della Settima Commissione del Senato, comunicata alla presidenza il 14.6.2021”.)
(1)
 
💥 “Appello per un rigenerato umanesimo del terzo millennio rivolto a insegnanti, studenti, genitori, cittadini”: è il titolo di un articolo - non di grande evidenza - su Avvenire del 3 settembre, p. 6, a firma di Vito Salinaro. Poiché l’articolo rimandava al documento citato in epigrafe,  ho letto e riletto entrambi, dai quali attingo per tentare di formulare qualche riflessione.
L’appello è stato sottoscritto da oltre 60 studiosi di fama nazionale ed internazionale: invoca la “rinascita della scuola” sempre più soggetta a “logiche di aziendalizzazione e digitalizzazione pervasiva”, forzate dalle “élite al potere” che come obiettivo ultimo pongono “il pensiero unico e il trionfo della tecnocrazia”. Il Piano Scuola 4.0. intende accelerare il processo di digitalizzazione della didattica: “una scuola digitale, uno studente digitale, un insegnante digitale, una pedagogia digitale” (2).

venerdì 8 settembre 2023

Storia di Lorenzo, che salvò Primo Levi.

Post di Rossana Rolando.
Immagini di Adrià Fruitόs (qui il sito instagram)
 
💥 I senza nome.
Immagine di copertina di Adrià Fruitόs
Chi è affezionato all’opera di Primo Levi e ne ha letto le pagine, si immerge nel libro di Carlo Greppi dedicato a Lorenzo Perrone, il muratore fossanese che ha salvato la vita del grande chimico e scrittore, con commozione e gratitudine. Non solo per l’enorme rilevanza dell’amicizia di Primo Levi con Lorenzo – tanto che i due figli di Levi ne portano il nome – ma per Lorenzo stesso, vero protagonista del testo.¹
A questo proposito vorrei sottolineare la scelta operata da Carlo Greppi, nella sua ricerca storica, particolare perché rivolta ad un uomo “marginale”, di cui si sapeva ben poco e di cui era arduo scrivere una biografia.² Un operaio civile, non internato, non ebreo, libero, che lavorava per una ditta di costruzioni – la I.G. Farben – presso Auschwitz III (Monowitz). Di molti altri, come lui, non è rimasto nulla, non una riga nei libri di storia, sono tutti passati senza lasciare traccia nella memoria collettiva. Così è stato, è e sarà per la gran parte degli uomini e delle donne che solcano le strade di questo mondo e sono dimenticati nella “fisiologica dispersione della storia”.³

domenica 3 settembre 2023

L'oggi della Chiesa.

Post di Rosario Grillo.
 
Brunetto Salvarani, Senza Chiesa e senza Dio
Esperiamo nel nostro quotidiano la crisi della Chiesa. Vocazioni in vistoso calo con poca disponibilità di preti, calo vertiginoso dei praticanti con ripercussioni sul numero dei credenti, tiepidezza della fede fino a giungere alle soglie dell’ateismo, scandali dentro l’episcopato: i segni.
È varia e complessa la fenomenologia della crisi; l’opera di B. Salvarani (1) la descrive e spiega con lo scopo di studiare vie d’uscita. Cercando le cause, Salvarani punta sul generale fenomeno della secolarizzazione sotto l’insegna della “morte di Dio”, con tanto di disincanto del mondo cosparso del sale di un individualismo esasperato. Si destreggia, Salvarani, tra sociologia e teologia, rivelandosi accorto conoscitore di entrambe; vi aggiunge l’ecclesiologia.
Da quest’ultima vien fuori innanzitutto l’esportazione di Dio, cioè una reale “sostituzione”, perché le terre madri del Cristianesimo (dalla terra di Canaan a Gerusalemme all’Occidente intero) hanno perso terreno di fronte all’avanzata di Africa ed Asia, Oceania inclusa. Va detto inoltre che la tendenza, già prospettatasi negli anni sessanta, è stata interpretata e governata dai documenti approvati dentro il Concilio Vaticano II. Su questa via s’incontrano il problema delle relazioni con le altre religioni monoteiste (islamismo, ebraismo) e quello globale dell’ecumenismo che tocca il dialogo, a cominciare dai “separati in casa” (protestanti, ortodossi, ebrei).