Iscriviti ai Feed Aggiungimi su Facebook Seguimi su Twitter Aggiungimi su Google+ Seguici tramite mail

Iscriviti alla nostra newsletter!

lunedì 31 agosto 2020

Divertissement, fuga dai problemi.

Post di Gian Maria Zavattaro
Immagini delle illustrazioni di Ale Giorgini (qui il sito instagram

Ale Giorgini, #danza #dolcevita
B. Pascal: “Gli uomini, non avendo potuto guarire la morte, la miseria, l’ignoranza, hanno risolto, per essere felici, di non pensarci”(Pensieri, a cura di P. Serini, Einaudi, To,1967, 348 pag. 150).
S.Weil: “La capacità di  prestare attenzione  a uno sventurato è cosa rarissima, difficilissima; è quasi un miracolo, è un miracolo. Soltanto chi è capace di attenzione è capace di questo sguardo.  E’ quindi vero, sebbene paradossale, che una versione latina, un problema di geometria, anche se sbagliati, purché si sia dedicato ad essi lo sforzo adeguato, possono in un giorno lontano renderci meglio capaci di portare a uno sventurato l’aiuto che può salvarlo nell’istante dell’estremo sconforto. Per un giovane capace di cogliere questa verità e abbastanza generoso per desiderare questo frutto più di ogni altro, gli studi saranno pienamente efficaci  dal punto di vista spirituale, anche al di fuori di ogni credenza religiosa. Gli studi scolastici sono come il campo che racchiude una perla: per averla, vale la pena di vendere tutti i propri beni, nessuno eccettuato, al fine di poter acquistare quel campo.” (Riflessioni sull’utilità degli studi scolastici al fine dell’amore di Dio, in  Attesa di Dio,  Rusconi, Mi,1991, pp.83-84).

Nel dilagare del covit a ferragosto l’Italia pare aver rimosso immagini e storie del primo semestre del 2020: mortali solitudini di tanti anziani, file di camion che trasportavano anonime bare, volti sguardi pianti disperati dei familiari, calvario degli intubati, costellazioni di persone e di famiglie costrette alla quarantena, speranze e progetti stroncati, donne e uomini (medici infermieri operatori sociosanitari volontari…) sfiniti ma capaci dell’ultima carezza al paziente sconosciuto, solo nel suo morire separato.

mercoledì 26 agosto 2020

Povertà ieri ed oggi.

Post di Rosario Grillo
Immagini e video di Stefano Nava (qui il sito).

Presente.
Stefano Nava, 
Pane
Siamo ad un bivio della storia.
Sembrerà esagerato, ma l’esame dell'insieme delle cause che hanno provocato l'attuale pandemia spinge a confermare la dichiarazione iniziale. Ad un bivio, due opzioni. O la conferma di un ordine, di una concatenazione, di un equilibrio di forze, tutti intonati alla competizione, inclinati al Merito, che non è mai neutrale, sottomessi al Mercato estremo, nel cui seno non circolano più beni o merci ma futures. O la via alternativa, improntata alla salvaguardia dei beni comuni, in difesa del Welfare, perorando lo svolgimento come democrazia sociale, via amministratrice delle risorse della Terra (perché viviamo in un sistema finito).
Le encicliche degli ultimi pontefici si sono soffermate sull’orizzonte della seconda via. Ancor di più vi ha insistito Papa Francesco, che nella Laudato sii, ha lucidamente esposto il nesso tra rispetto della natura e giustizia sociale. (1)
Bergoglio non è un neofita della causa. La sua attenzione al problema sociale è di vecchia data, maturato nel continente della sua formazione, America Latina, aduso al dramma sociale. ( 2)
Il succo della scelta chiama in causa l'anima di ogni fede  religiosa, se con essa intendiamo la cura dell’uomo, la Salvezza, rispettando il prospetto di un vero ecumenismo (da oikos); come tale, rinsaldando un percorso di fede che unisce e non divide.
Nello specifico del Cristianesimo, si scinde cristianità da cristianesimo; (3) discendente la prima da un'impronta teocratica/secolare, quindi compromessa nel lungo periodo del potere temporale della Chiesa romana. Fedele, il secondo, allo spirito genuino del messaggio evangelico proteso verso la liberazione dell’uomo. Coerentemente il Santo Padre ha esplicitamente evocato, nell’ultimo periodo, la pratica della comunione dei beni nella Chiesa primitiva. (3)

venerdì 21 agosto 2020

Continuare a nascere. Maria Zambrano.

Post di Rossana Rolando
Immagini delle opere di Stefano Mancuso (qui il sito instagram).

Vivere umanamente è un'azione, 
e non un semplice lasciarsi andare nella vita 
e attraverso di essa 
(Maria Zambrano, Il sogno creatore).

Stefano Mancuso, 
La grazia
Ritorno su Maria Zambrano, la filosofa spagnola che attraversa il Novecento (1904 – 1991) e vive per 45 anni esule, dopo la guerra civile spagnola, a causa della sua opposizione al regime franchista. Una figura già per questo tratto biografico interessante, vicina da tale punto di vista - ma non solo - ad un’altra grande donna filosofa molte volte ripresa in questo blog che è Hannah Arendt. In particolare mi soffermo su un aspetto che rende affascinante la figura di Zambrano, vale a dire l’uso dell’immagine poetica.
La filosofia, già nel mondo greco, intende marcare le distanze dalla rappresentazione lirica. Il filosofo, infatti, cerca “ciò che è atemporale”, il poeta insegue “ciò che si intesse e si disfa nel tempo”¹. Così pensa Platone. Eppure, la poesia non abbandona mai Platone (l’uso dei simboli, delle immagini e dei miti e soprattutto la teorizzazione dell’amore che impregnerà di sé la poesia occidentale) ed egli finisce col salvarla ponendola al servizio della verità filosofica.²

sabato 15 agosto 2020

Solitudini di ferragosto.

Post di Gian Maria Zavattaro 
Immagini di Fabio Delvò, con gentile autorizzazione (qui il sito)
 
”Segui i desideri del tuo cuore e lo stupore dei tuoi occhi.
 Sappi, però, che per tutto Dio ti convocherà in giudizio.” (Qohelet)


Fabio Delvò, 
Solitudine
Siamo soli, cantava Vasco: è vero! La solitudine, con implicanze e costi assai diversi, riguarda ognuno di noi anche in questi giorni di ferragosto. Ma “solitudine” è parola equivoca e significa diverse e divergenti realtà:
✴️ a- Solitudine come dimensione asociale (isolamento, abbandono) oppure antisociale (dannazione, stigmatizzazione, emarginazione dei malati vecchi stranieri migranti nel binomio indissolubile solitudine-povertà).
✴️ b- Solitudine che rimanda alla storia personale e sofferenze psichiche di ciascuno,  fino a sconfinare nella patologia e/o in morbosi egocentrismi.
✴️ c- Solitudine legata all’identità irripetibile di ognuno di noi, segno di interiorità, mezzo  per trovare se stessi e andare oltre se stessi, polarità costruttiva della dimensione sociale, condizione di autentica relazione con l’altro (il tu) che non ha il suo punto di partenza nel monologo ma nel dialogo, nella fraternità, nell’apertura all’amore tanto che “un buon matrimonio è quello in cui ognuno dei coniugi affida all’altro il compito di vegliare sulla sua solitudine” (R.M. Rilke).
E’ a ferragosto che la solitudine si rivela in tutte le sue contraddizioni,  alla faccia del coronavirus a cui  ormai abbiamo fatto il callo, tanto che molti di noi - troppi - non ci fanno più caso.

martedì 11 agosto 2020

Storia della Chiesa. Un compendio.

Post di Rosario Grillo.

Guido De Ruggiero, 
Storia del liberalismo europeo
La Storia del liberalismo europeo di Guido De Ruggiero è nata negli anni del fascismo, come opera ricca di humus ricavato dalla lezione di Gobetti per un verso, dalla “religione della libertà “crociana per l’altro.
Un classico del liberalismo nella sua pianta ideale, poi a lungo trascurato, sostituto dagli innesti del pensiero di Nozick e di Rawls. Senza dubbio, in esso riconosciamo la linfa del liberalismo, arricchita del travaglio storico dell’età moderna.
Tempo fa vi avevo letto una considerazione molto dialettica sul pensiero della Restaurazione. De Ruggiero acutamente riconosceva l’impossibilità di riportare la storia indietro. Spesso i rivoluzionari (giacobini e altri) si erano serviti dell’accaduto per imporre le loro mutazioni. Cosicché, al dire di De Maistre, mai come allora (Rivoluzione francese) Dio aveva guidato la storia. Occorreva, perciò, che l’intervento arrivasse a compimento, per poter estirpare il paganesimo insito nelle monarchie nazionali moderne e restaurare “l’investitura divina” (1).
C’è uno strato di costituzionalismo medievale, rappresentativo di un patto tra Dio e popolo, che il cammino delle monarchie moderne violenta, demolisce, erodendolo lentamente, fino alla affermazione più esplicita del diritto sovrano nel giurisdizionalismo.
Ci deve indurre a celebrare il Medioevo? Non esattamente. In primo luogo, perché il Medioevo non è così monolitico, come si suol descrivere; tutt’altro, è pieno di chiaroscuri. (2)
Poi, distendendo la disamina piano piano, con calma e riflessione, vengono fuori parecchi centri d’interesse. Fra i primi, un’istanza spirituale, segnata da inquietudine, che a distanza  lega Gregorio Magno con Benedetto da Norcia, con la rinascita monastica e con rivoli di eresia.
In essa possiamo calare la controversa storia del papato, visto che, in certi pontefici, è forte e viva la tensione spirituale e di rinascita. (3)

giovedì 6 agosto 2020

Il pagliaccio e la filosofia.

Post di Rossana Rolando.
Immagini delle opere dell'artista Paolo Ventura (qui il sito)¹.

Paolo Ventura, Pagliacci 
(vedi nota 1).
In uno spot del canale Treccani viene presentata la situazione di un consiglio d’azienda presso il quale sopraggiunge un personaggio vestito da pagliaccio. Quand’egli comincia a parlare il suo linguaggio è così forbito da suscitare stupore ammirato nel direttore. Contemporaneamente il suo volto perde a poco a poco le sembianze del pagliaccio per assumere i tratti di un giovane uomo serio, affidabile ed autorevole. Lo spot gioca su un comune modo di interloquire, quando per esempio si dice “il tale è proprio un pagliaccio” e vuole indicare l’importanza della parola nel rapporto con gli altri e nella considerazione di chi ci ascolta.  Di primo acchito il video risulta molto efficace.
Un momento dopo però, non appena si comincia a riflettere, vien da pensare alla figura del pagliaccio nell’arte rappresentativa (pittura, scultura), nella musica, nel cinema, nella letteratura…, all’importanza attribuita alla clownterapia negli ospedali per l’infanzia… ed ecco che spunta la perplessità sull’uso della figura clownesca, come semplice richiamo dispregiativo ad una persona poco seria e per nulla credibile.