Albenga, 1 marzo 2025
Gli auguri solitamente si fanno per sottolineare qualcosa di speciale. Di per sé non c’è nulla di speciale nel compleanno, il quale non necessita di alcuno sforzo per arrivarci. Semplicemente è ricorrente vicenda alla quale nessuno può sottrarsi: tutti compiono gli anni ad un certo giorno dell’anno, segnato dalla data della propria nascita e considerato tappa ma insieme continuazione di un cammino di vita che nessuno sa quando definitivamente si concluderà. Anzi più trascorrono gli anni e più viva in me si fa la consapevolezza di un prossimo “cursum consummavi - bonum certamen certavi? - fidem servavi?...
Ecco allora - giustamente lietamente festosamente davvero - il mio bisogno di rilanciare e rivolgere a tutti - ad ognuno di voi e a me - gli Auguri di “buon” compleanno come inno alla vita per continuare ad assaporare, scambiare insieme la gioia del vivere. Soprattutto auguri “buoni”: buoni per compiere/completare ciò che è rimasto incompiuto; buoni per un nuovo anno di vita di tutti, piena di affetti e di dedizione verso quelli che amiamo, che incontriamo e incontreremo nel lavoro, per strada, anche se non la pensano come noi; buoni per le masse anonime sparse nel mondo, di migranti, di innumeri donne bambini anziani che fuggono dalle più turpi violenze. Buoni per non temere le salite della vita, per ri-crearsi, ricominciare, non rinunciare mai alla giovinezza del cuore e dello spirito, alle attese e speranze, alla generosità, alla meraviglia del creato, allo stupore del sorgere del sole sul mare. Buoni per me cristiano per rinascere quotidianamente alla conversione, specie in questo anno giubilare e sinodale, e adorare lodare benedire glorificare rendere grazie a Dio Uno e Trino, ed amare tutti, nostri fratelli e sorelle, compresi gli antipatici e chi si proclama nemico.
Auguri: che quest'anno sia per tutti noi incessante ricerca del significato ultimo e della verità prima dell’esistere: sempre aperti - nel nostro vivere sentire patire gioire quotidiani - al dialogo e all'ascolto della Parola; disposti a dare e ricevere misericordia; solleciti al richiamo evangelico della domenica scorsa a perdonare incomprensioni ostilità indifferenza; sempre disponibili all’incontro, secondo l’angolatura di ognuno di noi, solo sua, tutta sua.
Auguri: che quest’anno sia per tutti il tempo della rivelazione, di vera epifania, dell’esplosione della speranza: tempo del coraggio di vivere, in cui gioie e dolori sono condivisi come parti della vita.
Auguri: che a tutti - sia coloro che ci conoscono sia chi non ci conosce - accada in quest’anno qualcosa di meraviglioso: riscoprire e ricomprendere il quotidiano diuturno unico irripetibile ineffabile vissuto dell'amore materno-paterno-filiale-sponsale-amicale....: per tutti noi segno della "speranza che non delude".
Auguri infine che il tempo che rimane a me (tempo di χάρις grazia della mia età di ottantenne) e a ciascuno di noi e di voi, sia cammino continuo di grazie, nell'ostinato proposito di avvicinare la volontà volente alla volontà voluta, continuando ad assaporare e scambiare, insieme con tutti, soprattutto nei momenti di scoramento, la reciproca gioia, il reciproco conforto dell’ascolto, degli affetti, delle tenerezze, del perdono e della convivialità.
Gian Maria con Rossana
Rinnovo gli auguri patinandoli dei tuoi versi Rosario 🍀💫🎉
RispondiEliminaGrazie, caro carissimo amico!
RispondiEliminaDavvero ricca di grazia questa... maratona di auguri, ai quali convintamente mi associo dalla Sicilia. Buon tutto e buona vita. E grazie di esserci!
RispondiEliminaGrazie a Lei, cara Maria! E un carissimo saluto da parte di Rossana.
RispondiEliminaCarissimo Gian Maria,
RispondiEliminaho letto con profonda emozione la tua lettera, che ha toccato corde intime e profonde nel mio cuore. In un'epoca come la nostra, segnata da tante incertezze e paure, il tuo invito alla speranza, alla solidarietà e alla continua ricerca del significato più profondo dell'esistenza è una luce che brilla nel buio. Mi ha colpito la tua riflessione sul compleanno, che non come evento da celebrare, ma come occasione di riflessione sulla vita, sulle battaglie quotidiane che tutti siamo chiamati a combattere con cuore e convinzione.
I tuoi auguri di "buon compleanno" non sono solo parole di circostanza, ma un invito sincero a vivere una vita buona, ricca di affetti, di dedizione e di apertura verso gli altri, soprattutto verso coloro che soffrono o che si trovano nel bisogno. Mi ha colpito particolarmente il tuo pensiero sulle "battaglie buone", quelle che davvero danno senso alla nostra vita, come la testimonianza dei valori in cui crediamo e l’impegno a non arrendersi mai, anche quando le difficoltà sembrano insormontabili. In un mondo che talvolta sembra troppo egoista e chiuso, il tuo invito a vivere con il cuore aperto, a perdonare e a coltivare la speranza, è una chiamata che mi ispira a fare sempre di più, a non perdere mai la fiducia nel cambiamento e nel potere della generosità umana.
Sono grato per la tua testimonianza di fede, di umanità e di speranza, che è un esempio per tutti noi. Le tue parole sono un faro che ci guida a non dimenticare mai la bellezza della vita, la sacralità dei legami umani e la necessità di un continuo rinnovamento interiore. Condivido con te la speranza che questo anno possa essere, per ciascuno di noi, un cammino di grazia, un tempo di ascolto e di scoperta, dove la gioia del vivere diventa fonte di reciproco conforto, comprensione e perdono.
Ti auguro un anno ricco di benedizioni, di serenità e di amore, e ti ringrazio per averci ricordato l'importanza di vivere con cuore puro, di non perdere mai la giovinezza dello spirito e di essere sempre pronti a offrire la nostra solidarietà e il nostro amore, anche nelle sfide più difficili.
Con affetto e gratitudine, Gianluigi
Carissimo Gianluigi, anch’io “ho letto con profonda emozione la tua lettera” e ti ringrazio non per quanto mi attribuisci, ma per la lucida chiarezza del tuo vivere e sperare. Immagino che tu sia molto più giovane di me e ti auguro di cuore - con altrettanto affetto e gratitudine - una caterva di “"battaglie buone, quelle che davvero danno senso alla nostra vita”.
EliminaNon mi resta che tuffarmi in questo mare di auguri dati e ricevuti... con gratitudine per la speranza rigenerante che comunicano. Auguri al mio Preside del cuore! (...e non importa se adesso si dovrebbe dire "dirigente scolastico": "Preside" sa di scuola vissuta, più che di burocrazia e "management"!)
RispondiEliminaCarissima professoressa, grazie grazie grazie! Quanto al dualismo "dirigente scolastico" - "Preside" condivido perfettamente la sua convinzione e non mi dilungo sul perché, vista la sua sintetica chiarissima spiegazione. Sempre vivissimo e indimenticabile (fra i tanti…) il ricordo dell’episodio riguardante il Crocefisso (in 1° B , a.sc. 2000-2001): emblema del suo appassionato I Care educativo.
EliminaSia pure in ritardo, porgo sinceri auguri di ogni bene!
RispondiEliminaCordialmente GRAZIE|.
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