Ogni generazione dovrebbe ricominciare da capo: l’Europa è un cantiere, un progetto storico da costruire e ricostruire ogni volta.
Post di Gian Maria Zavattaro.
Immagini dell'illustratore Francesco Bongiorni (qui il sito instagram).
Francesco Bongiorni, Crisi europea |
Tra breve voteremo. C’è l’urgenza
pressante di dare ai tanti interrogativi sull’Europa una risposta di ferma
speranza, nutrita da un cuore ed un pensiero veramente liberi da ogni meschino
calcolo e/o subdola seduzione.
Gli interrogativi.
Dov’è l’Europa nella babele delle
differenze storiche e geografiche, dei sovranismi e populismi dilaganti?
Vogliamo un’Europa discorde in perenne diaspora, unicamente segnata da vincoli
economici di mercato e dominata dagli imperativi della finanza, oppure
speriamo in “un’Europa
capace di riconciliazioni etniche ed ecumeniche, pronta ad accogliere lo
straniero, rispettosa di ogni dignità, capace di suscitare e promuovere
un’intesa tra i popoli che assicuri per tutti i continenti, la giustizia e il
pane, la libertà e la pace“?
E’ possibile costruire un’unità anche
politica per tutti noi? Si può pensare l’Europa senza la passione ed i
sogni dei giovani?
Quali candidati votare? Chi potrà
raccogliere le nostre speranze e la nostra fiducia, senza ingannarci con vane
promesse ed illusorie apparenze?
Io singolo cittadino che posso fare
nel mio agire quotidiano? Conosco veramente le istituzioni europee
(parlamento commissione consiglio dell’UE consiglio europeo carta
costituzionale trattati...)?
Educare alla cittadinanza europea è
un optional o precisa responsabilità? E, non ultimo almeno per me, quale
compito spetta al credente?
Francesco Bongiorni, Consapevolezza |
Oggi però la crisi economica e
valoriale dell’Europa sembra minare la tenuta dell’Unione: dilagano
euroscetticismo e malessere, paure e diffidenze reciproche; manca una politica
fiscale così come è assente una politica estera europea; non c'è volontà di un
percorso comune di accoglienza dei migranti, anzi un nutrito drappello di stati
si arrocca nel rifiuto, costruendo muri materiali e psicologici; lo
strapotere delle lobby finanziarie non trova ostacoli in un’Europa burocratica,
troppo centrata sull’austerity, dove le regole i parametri le cifre i
conti sembrano più importanti dei cittadini, dove si salvano le banche e meno i
posti di lavoro, dove la solidarietà è puro flatus vocis… Europa per molti
matrigna, sorda, lontana. Non è questa
l’Europa di domani che vogliamo con il nostro voto né vogliamo ritornare
agli stati a sovranità nazionale.
Francesco Bongiorni, Malattia |
Ma ciò che veramente si ignora è il
significato dell’identità europea, che non si è costruita né si costruisce a
discapito dell’alterità, sacrificando tutto ciò che è diverso. Non a caso il
motto del’UE è “uniti
nella diversità”: l’Unione Europea è nata dall’incontro di culture
anche distanti fra loro, che riconoscono che le identità sono plurali.
L’identità europea si costituisce proprio attraverso questa molteplicità.
L’Europa, scriveva Morin, ”è una nozione dai molti volti, che non ha unità se
non nella sua molteplicità”.
Francesco Bongiorni, Alternative |
Voterò coloro che esplicitamente
daranno garanzia d'impegnarsi a: - superare per prima cosa la
schizofrenia tra l'Europa degli stati e l'Europa dei popoli;
- colmare il ritardo e lo
scarto tra principi dichiarati e politiche perseguite;
- battersi contro l’esclusione
sociale, in sintonia con
l’esortazione contenuta nel preambolo della costituzione europea
(approvata ma mai ratificata) di “proseguire questo percorso di civiltà,
di progresso e di prosperità per il bene di tutti i suoi abitanti, compresi i
più deboli e bisognosi”;
- promuovere investimenti nella
ricerca e nella formazione permanente;
- essere presenti nelle scuole perché
si introietti il concetto di comunità (familiare scolastica sociale
locale nazionale europea), si diffonda la cultura della cittadinanza europea e il
senso di appartenenza;
- incrementare forme di
partecipazione dove i giovani siano protagonisti di modelli di cittadinanza
europea attiva, contestualizzata in azioni concrete (Erasmus, scambi culturali
tra scuole - volontariato in altri paesi - reti sociali tra scuole territori
regioni organizzazioni enti pubblici stati nazionali piccole e medie imprese -
conoscenza dello statuto europeo, dei diritti della persona, uomo o
donna, cittadino o straniero). Il che significa sollecitare la scuola al suo
compito precipuo: educare a pensare.
Francesco Bongiorni, Partnership |
Abitare le culture degli uomini,
essendo sale e lievito di fraternità, è responsabilità storica di noi laici
credenti: siamo noi a trovarci accanto a tante persone che, pur non
condividendo la stessa fede, credono fermamente nella pace e nell'Europa.
Volere la pace e l'Europa significa vivere il principio dell’alterità, assumere
la responsabilità verso l’altro come criterio essenziale di orientamento delle
scelte personali e politiche: l’altro sono tutti, in particolare il povero, il
diverso, l’immigrato, l’ultimo, il penultimo, il terz’ultimo... Vivere il
principio dell’alterità significa accoglienza, solidarietà tra paesi ricchi e
poveri, rispetto di ogni uomo e donna calpestati e, per chi si sforza di
testimoniare il paradosso dell’amore cristiano, abolizione dell’inimicizia,
smascheramento di ogni idolatria, vigilanza per non cedere alla tentazione
dell'onnipotenza del potere.
Non saranno indolori le votazioni del
26 maggio prossimo: c’è il rischio di una
discriminante xenofoba, che specula sull’insicurezza, dà fiato alla paura,
solletica gli istinti più oscuri e regressivi.
Francesco Bongiorni, Le idee |
PREGHIERA
PER L'EUROPA
(tratta dalla rivista “Il Cenacolo”)
Padre
dell'umanità, Signore della storia,
guarda questo continente europeo
al quale tu hai inviato tanti filosofi, legislatori e saggi,
precursori della fede nel tuo Figlio morto e risorto.
guarda questo continente europeo
al quale tu hai inviato tanti filosofi, legislatori e saggi,
precursori della fede nel tuo Figlio morto e risorto.
Guarda questi
popoli evangelizzati da Pietro e Paolo,
dai profeti, dai monaci, dai santi;
guarda queste regioni bagnate dal sangue dei martiri
e toccate dalla voce dei Riformatori.
dai profeti, dai monaci, dai santi;
guarda queste regioni bagnate dal sangue dei martiri
e toccate dalla voce dei Riformatori.
Guarda i
popoli uniti da tanti legami
ma anche divisi, nel tempo, dall'odio e dalla guerra.
Donaci di lavorare per una Europa dello Spirito
fondata non soltanto sugli accordi economici,
ma anche sui valori umani ed eterni.
ma anche divisi, nel tempo, dall'odio e dalla guerra.
Donaci di lavorare per una Europa dello Spirito
fondata non soltanto sugli accordi economici,
ma anche sui valori umani ed eterni.
Una Europa
capace di riconciliazioni etniche ed ecumeniche,
pronta ad accogliere lo straniero, rispettosa di ogni dignità.
Donaci di assumere con fiducia il nostro dovere
di suscitare e promuovere un' intesa tra i popoli
che assicuri per tutti i continenti,
la giustizia e il pane, la libertà e la pace.
pronta ad accogliere lo straniero, rispettosa di ogni dignità.
Donaci di assumere con fiducia il nostro dovere
di suscitare e promuovere un' intesa tra i popoli
che assicuri per tutti i continenti,
la giustizia e il pane, la libertà e la pace.
(Carlo
Maria Martini)
Note.
Francesco Bongiorni, Un lungo viaggio fatto in breve |
2."il
popolo due sole cose ansiosamente desidera: pane e giochi circensi" Giovenale,
Satire,X, 81.
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Inauguro con piacere i commenti con una esclamazione di gioia per la tua viva sollecitazione: partecipe, informata ed educante.
RispondiEliminaHai ragione : è tempo ormai per l’educazione all’Europa dentro le scuole ( e ricordo pure che qualche editore si era già mosso al tempo del mio insegnamento,son passati quasi venti anni), perché l’Europa vive nelle coscienze, prima che nei mercati. Lo stop dato alla Costituzione europea è stata una rovina...e la crisi subentrata ha completamente sviato i governanti. Deve ripartire la spinta dal basso! Se fosse per i giovani, sarebbe già fatto, loro che si muovono in maniera trans frontaliera, che praticano il multilinguismo e la multiculturalità, ma le solite inerzie, i vecchi apparati, ingigantiti da manovre subdole di un ritorno di “fiamma nazionalista” minacciano il futuro, creando fumo e confusione, distraendo con falsi e pericolosi obiettivi di xenofobia ed intolleranza...
Come tu dici, Gian Maria, scelta oculata, ispirata e consapevole, aderente all’identità europea : uniti nella diversità!
Caro Rosario, solo un flash, per non sminuire il tuo commento: ieri Albenga ha accolto come si meritava un certo Salvini. C’erano i giovani soprattutto, sempre più immuni dallo stordire delle sirene… Buona domenica.
EliminaBellissima riflessione, da sottoscrivere fino all'ultima virgola. Come pure significativo il commento di Rosario. Bisogna cominciare dal basso per costruire. I giovani ci stanno dando una lezione...
RispondiEliminaPieno accordo. Grazie.
EliminaNon c'è futuro senza coesione. Grande riflessione la tua.
RispondiEliminaIl cardinal Martini era un profeta. Hai fatto bene a postarla
Grazie, caro Mario.
EliminaGrazie della profonda e vera riflessione, che condivido in rete.
RispondiEliminaAuguri per il suo grande lavoro di docente.
EliminaInvestire su scuola, educazione e ricerca al primo posto, assieme a volere la pace. Un piccolo dettaglio fondamentale: non basta dire di credere e volere la pace, per ottenerla. Bensì bisogna fare una scelta semplice e coraggiosa: ripudiare con determinazione la guerra! Come è scritto nella nostra Costituzione......nella quale è scritto pure che la nostra repubblica è fondata sul lavoro, che sta diventando sempre più un lusso per pochi con condizioni e contratti che tutelano il mercato e non il benessere autentico della persona. Dobbiamo lavorare molto e in.maniera soprattutto onesta, sincera sui diritti della persona, dal suo concepimento al finire della sua esistenza. Conclusione: scelte responsabili e coraggiose.......che ho visto fare per es. Alla nave ong Mare Jonio di Sinistra, Italiana ( ora sequestrata )con un prete di 25 anni a bordo. I giovani , i ragazzini sono molto più concreti e coraggiosi di noi adulti in questo periodo!
RispondiEliminaCondivido pienamente le sue preoccupazioni, le sue speranze e soprattutto la sua fiducia nella scuola ed ancor più nei giovani. Riporto una pensiero di H. Arendt, che amavo ripetere ai miei studenti e docenti: “L’educazione è il punto in cui si decide se noi amiamo abbastanza il mondo da assumerne la responsabilità, anzi da salvarlo dalla rovina che sarebbe inevitabile senza il rinnovamento costituito dai giovani e dai nuovi venuti”. Grazie.
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