Iscriviti ai Feed Aggiungimi su Facebook Seguimi su Twitter Aggiungimi su Google+ Seguici tramite mail

Iscriviti alla nostra newsletter!

lunedì 30 settembre 2019

La cultura della gentilezza.

Testo della relazione tenuta da Gian Maria Zavattaro in occasione della Settimana della gentilezza ad Albenga. 

Rosa Elisa Giangoia e Gian Maria Zavattaro,
Palazzo Peloso Cepolla, 
Albenga, il giorno 27 settembre

Rivolgiamo un sentito ringraziamento a Martina Isoleri, al Sindaco di Albenga Riccardo Tomatis ed alla Giunta per la bellissima iniziativa (così come anche a tutti gli organizzatori degli eventi della settimana).





✴️La settimana della gentilezza.
Parlare della gentilezza pensando ad un’etica delle virtù, o anche solo ad un’etica del rispetto delle regole, non è certo di moda: c’è chi direbbe che è anacronistico, anzi “moralistico” (1). Beh, proviamo a correre insieme questo rischio, unendoci idealmente a tutti coloro che vogliono richiamare l’attenzione sull’importanza della gentilezza per rendere più abitabile il nostro mondo con la settimana della gentilezza, la nostra 2019: giorni di concretezza operativa, coinvolgente esperienza di comunità e accoglienza reciproca, in cui a tutti è liberamente offerta la possibilità di ritrovarsi insieme, divertirsi, pulire ed abbellire lietamente la città, discorrere riflettere, insieme confermarsi o riconvertirsi alla gentilezza e negli altri 358 giorni dell’anno provare a praticarla, per non prenderci in giro reciprocamente.

sabato 28 settembre 2019

Cinque Terre e luoghi montaliani.

Post di Rossana Rolando. 

Ma sempre che traudii
la tua dolce risacca su le prode
sbigottimento mi prese
quale d'uno scemato di memoria
quando si risovviene del suo paese.
(Eugenio Montale, da Mediterraneo)
 
Volastra, 
inizio sentiero per Corniglia
Partiti da Manarola con un piccolo pulmino siamo arrivati a Volastra. La Cinque Terre card, comprata a La Spezia, dove abbiamo deciso di soggiornare, permette di utilizzare il treno (appena a 7 minuti da Riomaggiore), il bus, i servizi, girellando piacevolmente tra un paese e l’altro.
E’ settembre, con la sua luce decisa, il cielo fondo, l'aria sottile, da bere a grandi sorsi.
Arrivati a Volastra, si diparte un sentiero in costa, stretto sul mare, tra gli ulivi e i vigneti coltivati, assiepati in fasce, lungo terrazzamenti contenuti da muri a secco. Si procede, per circa un'ora, stupiti da tanta laboriosa bellezza, frutto di una armoniosa sinergia tra la terra e la mano benefica dell'uomo, godendo di un nitore che non è solo racchiuso nell'azzurro terso del cielo e del mare, apparentemente incontaminato, ma si estende al terreno battuto del tortuoso viottolo, pulito e perfettamente curato, in ogni sua piega. Infine si discende verso Corniglia, ormai all'interno del bosco, lungo ripidi pendii, per un'altra ora circa.

domenica 22 settembre 2019

Risvolti del nichilismo.

Post di Rosario Grillo
Immagini dei dipinti di Edward Burne-Jones, pittore inglese preraffaelita, vissuto tra il 1833 e il 1898.

Edward Burne-Jones, 
Hero, sacerdotessa di Afrodite, 
dea della bellezza e dell'amore
Sento attrazione per il misticismo ma confesso di non aver facilità a sintonizzarmi con un’esperienza mistica. È la triste conferma della pochezza della mia fede!
Nell’ordinario - Kierkegaard avrebbe detto: nel generale - s’intende esperienza, solo ed esclusivamente come sequenza di fenomeni. Invece qui, esperienza chiama in causa il sentimento della vita.
Il percorso che i mistici ci propongono in exemplum è la scarnificazione fino alla radice, all’inizio: al Nulla. Nichilismo, in questo caso, è prendere le mosse dal Nulla, aver con-fidenza con il Nulla (1). Arturo Paoli, figura esemplare di Cristiano, sinteticamente ma con fulminea lucidità, descrivendo il suo cammino di conversione, ne parla attingendo alle parole di un filosofo, B. Welte: “non si deve dimenticare che fare l’esperienza del nulla è diverso dal non fare nessuna esperienza. Chi fa l’esperienza del nulla fa veramente un’esperienza, incontra cioè qualcosa che lo colpisce, lo sconvolge e lo trasforma. Ed è appunto per questa ragione che gli uomini cercano di sottrarsi a tale esperienza” (2).

mercoledì 18 settembre 2019

Persona e festival della filosofia.

Post di Gian Maria Zavattaro.

Festival della filosofia, 2019
✴️ E’ appena terminato il festival della filosofia di Modena-Carpi-Sassuolo (13, 14 e 15 settembre 2019), sul tema della Persona, visto da numerose angolazioni (a riprova della preganza e dellurgenza filosofica del tema). 
Insieme ad alcuni video relativi all'evento, riproponiamo una breve riflessione su Mounier, padre di una tra le molteplici prospettive personaliste, e alcune sue citazioni.

✴️ Per Mounier ogni  persona è costitutivamente aperta al mondo ed agli altri, tanto che, al limite, essere significa amare e  la comunità è propriamente “persona di persone”. La vita personale è raccoglimento di sé, intimità, conversione; ma insieme è apertura al “tu”, impegno che  vive con realismo ed “ottimismo tragico” sia il polo profetico sia il polo politico. Solo la scelta fedele per qualcosa che valga la pena della vita  caratterizza la libertà di ognuno. La tensione della civiltà personalista e comunitaria è l’invenzione di un’avventura in cui ogni persona, sotto volti sempre inattesi, vive ed è compresa come unica ed insostituibile, in cui  esiste solo nella misura in cui esiste per gli altri: società di cui oggi  intravediamo appena i contorni.

venerdì 13 settembre 2019

L’estate, l’alunno ideale e l’XI libro delle "Confessioni".

Post di Rossana Rolando
Immagini delle illustrazioni di Davide Bonazzi (qui il sito)

Davide Bonazzi, 
Tempo circadiano
Sto parlando dell’alunno ideale (ce ne sono ancora a rendere bello l’insegnamento), quello che, nonostante le faticose ore di lezione, nelle lunghe mattinate scolastiche, partecipa – non sempre con la stessa intensità emotiva, ma partecipa – e ad un certo punto il suo sguardo si accende, sente il trasporto dell’insegnante mentre spiega, entra in comunicazione empatica, formula interrogativi che sollecitano e aiutano il procedere del discorso, si pone in dialogo - anche quando non interviene esplicitamente - capisce che si sta toccando un punto cruciale, avverte il fascino della conoscenza… ecco, è l’alunno ideale, a cui si insegna e da cui si impara.
Mettiamo il caso che l’alunno ideale, nel mare di compiti da svolgere durante le vacanze estive - chissà cosa pensano i docenti quando predispongono i compiti per le vacanze… - in questo mare, dicevo, mettiamo il caso che l’alunno ideale abbia avuto in consegna la lettura dell’XI libro delle Confessioni di Agostino. A parte la gradita brevità (solo 37 pagine, nell'elegante edizione, con testo latino a fronte, della Città Nuova) non si comprende come l’insegnante di filosofia abbia potuto affidare una simile lettura per l’estate - coraggio o temeraria incoscienza?

domenica 8 settembre 2019

La freccia ferma, Elvio Fachinelli.

Post di Rosario Grillo.

Elvio Fachinelli, 
La freccia ferma
Premessa.
Il volume misura la superficie di un corpo. Possono però esserci dei casi nei quali, contraendosi lo spazio, la consistenza ovvero la capacità di contenere non diminuisce anzi tende ad aumentare.
A questa specie appartiene un libro, di formato ridotto, che in sole duecento pagine tocca svariati argomenti, mantenendo un filo comune.
Il libro è: La freccia ferma di Elvio Fachinelli, piccola biblioteca Adelphi, 1992.
L’autore, psicanalista, concepisce il titolo pensando alla freccia di Zenone di Elea, che, scoccata, a fil di logica, in fedeltà ai requisiti eleatici dell’essere (unità, indivisibilità, immutabilità, uno-tutto), non raggiunge la meta e resta ferma.

L’ossessione.
Fachinelli studia principalmente il comportamento dell’ossessivo e rileva che in lui si concentra un insieme di casi clinici: ripetizione, spostamento, bipolarismo. (1).
La metafora della “freccia ferma” è lo specchio del tempo che si nega al divenire, al mutamento, e più ancora al progresso.
Nella disamina del comportamento ossessivo, tutt’al più, esso può inclinarsi nel verso di una circolarità: tempo ciclico o ruota del tempo.

mercoledì 4 settembre 2019

Incontro di sguardi.

Post di Gian Maria Zavattaro
Immagini delle opere di Antonello da Messina (1430-1479).

Antonello da Messina, 
Ritratto di Ignoto
L'inferno sono gli altri
(Sartre)
L'uomo è per l'uomo un Dio
(Spinoza)
Lo sguardo degli altri è il più sicuro rivelatore di me stesso
(Mounier)

L’altro giorno per strada ho incrociato una persona mai vista prima (un signore che camminava, come mia moglie ed io, in un sentiero di montagna); per una breve frazione di tempo ci siamo guardati, ci siamo scambiati un lieve sorriso ed ognuno ha proseguito il suo cammino. Fugace incontro, come infiniti altri, che questa volta però ha lasciato il segno e mi ha sollecitato a notturne riflessioni sullo sguardo mio e dell’altro.

domenica 1 settembre 2019

Imparare a lasciar andare.

Post di Rossana Rolando 
Immagini delle illustrazioni di Gianni De Conno.

Gianni De Conno, 
Il buon viaggio
“Imparare a vivere è imparare a lasciar andare”¹: una massima che trovo in un capitolo del bel libro di Adriano Labbucci, Camminare².
Il taglio sapienziale del monito è già contenuto nel termine ripetuto dell’ “imparare”, applicato alla totalità della vita, ben al di là dei singoli rami del sapere. Vivere, in quest’ottica, non coincide con il mero dato di esistenza, ma è piuttosto il risultato di uno sforzo, è un’arte acquisita nel tempo, giorno dopo giorno.
Perciò, a vivere, si impara.
Ma la mia attenzione è attratta dal successivo “lasciar andare” che richiama i sinonimi dell’abbandonare, trascurare, mollare la presa e associa “l’imparare a vivere” con un progressivo esercizio di sottrazione.