Un percorso sull'educazione del cittadino e della persona ricco di spunti e di intrecci: dal piano storico a quello filosofico, dall'angolatura pedagogica alla riflessione psicoanalitica.
Di Rosario Grillo.Immagini di Franco Matticchio.
Franco Matticchio, Sonno profondo |
Alla
prima è affidato il compito basilare di aiutare il riconoscimento con la presa
di coscienza del “sé”, di avviare assieme i prerequisiti per il riconoscimento
degli altri.
Alla
seconda, il radicamento in progressione della capacità di relazione.
Si
è a lungo discusso del potenziamento del sentimento
familiare - qui principalmente indagato come amore genitoriale verso la
prole - nel corso dei secoli, evidenziando che solo a partire dal secolo XVIII
avviene un vero attaccamento materno ai figli. Considerazione che va ristretta
solo all’indagine storico-sociale portata avanti. Ipotesi unilaterale, per il
resto, smentita attraverso la realtà di un legame ancestrale, direi quasi
cosmico, quello di un essere generato verso il generante e reciprocamente,
tipici di ogni ordine della natura.
Franco Matticchio, Nido |
Alleanza, che talvolta è stata sospinta fino
al livello di un’integrale socializzazione delle funzioni educative, con il fine
di evitare qualsiasi leggera differenza, instaurando invece una integrale
uniformità.
Piuttosto,
nel corso del tempo, si è variegato il modo di selezionare l’agenzia sociale
deputata al compito pedagogico. Si è passato così dalla figura del precettore
privato alle istituzioni culturali preposte a tale ruolo, o per iniziativa
privata o per attributo pubblico.
Abbiamo già un esempio di un rapporto problematico tra la famiglia, ferma a certe tradizioni, e l’educatore, nella figura di Socrate, orientata alla rottura delle incrostazioni valoriali. Celebre, a tal proposito, il diverbio rappresentato nelle “Nuvole”, una commedia di Aristofane.
Abbiamo già un esempio di un rapporto problematico tra la famiglia, ferma a certe tradizioni, e l’educatore, nella figura di Socrate, orientata alla rottura delle incrostazioni valoriali. Celebre, a tal proposito, il diverbio rappresentato nelle “Nuvole”, una commedia di Aristofane.
Franco Matticchio, Matita |
Lo
stesso personaggio permette di mettere a fuoco le diversità tra istruzione ed
educazione.
La
prima corre sul binario del sapere tecnico-nozionistico; la seconda si fregia
di una dimensione morale.
Del
primo si servirà con una certa facilità l’autorità pubblica, che delegherà alla
scuola il compito di preparare la sua rete di funzionari e di modellare le
virtù civiche del cittadino.
Nel
mondo romano, l’ottica si riduce a questo esclusivo angolo visuale.
Invece,
grande merito spetta all’Umanesimo, che rimette al centro dell’attenzione,
attraverso il concetto di humanitas, lo sfondo morale.
Franco Matticchio, Lettura con vista |
Nell’epoca
dell’Illuminismo e nell’orizzonte di governo del dispotismo illuminato, viene
dato l’input decisivo per approntare un
regolare sistema scolastico, che, nell’Ottocento, per la gran parte dei
paesi, approderà al modello pubblico.
La
pedagogia, nello stesso tempo, attraverso le riflessioni di Locke, di Rousseau,
Pestalozzi ed alcuni romantici, mette in luce l’autonomia del bambino ed i
diritti dell’infanzia.
Così,
in ispecie nel ramo dell’istruzione elementare, vengono a convergere l’attenzione
e l’operato legislativi, che, nel seno del riformismo illuminato e dietro la
guida di Maria Teresa d’Austria, con l’ausilio del ministro Falbiger, si
concretizza con l’istituzione della scuola elementare pubblica e gratuita.
Viene cioè dato il via all’insegnamento pubblico.
Franco Matticchio, Titolo non conosciuto |
Senza
soffermarmi sul percorso che porta al miglioramento della sensibilità degli
educatori protesa ad alleviare la ferrea disciplina di un tempo, voglio
intervenire più analiticamente sul “quid” educativo.
Il
paradigma chiave, nel processo educativo, si ritrova nel conosci te stesso di Socrate, correlato al metodo maieutico: ovvero un impegno autentico alla conoscenza e
rispetto assoluto della autonomia della persona.
In
esso si ritrova il baluardo
inespugnabile contro i tentativi di plagio e di indottrinamento.
Bisogna,
comunque, esplicitare che la via regale di sviluppo della formazione avviene attraverso
l’interazione, sulla linea della relazione che comincia nella famiglia e
passa alla scuola, per risolversi del tutto nella società (locale, nazionale,
cosmopolita).
Franco Matticchio, Titolo non conosciuto |
Un
cammino che viene confuso con il suo retaggio di libertà, inducendo a
confonderla come “onnipotenza libertaria”.
Libertà,
ricordiamolo, è sviluppo libero conciliato con il rispetto dell’altrui libertà.
Vi
è dentro il senso del limite,
intrinseco ad ogni io. Ed è questo il “cimento fatale”, che, iniziato nella
famiglia, attraverso il rispetto dei genitori, giunge a maturazione con la
scuola, dove è da respingere la richiesta di un accomodamento assembleare.
“Solo se la vita riconosce che non tutto è possibile può fare esistere il desiderio come una possibilità autenticamente generativa... Nella pedagogia falsamente libertaria che oscura il trauma benefico del limite come condizione per il potenziamento del desiderio, l’educazione stessa è diventata un tabù arcaico dal quale liberarsi...
In realtà questa dismissione del concetto di
educazione è un modo con il quale gli adulti tendono a disfarsi del peso della
responsabilità di contribuire a formare la vita del figlio... Non si
tratta per i genitori di proporsi come
modelli educativi infallibili – niente di peggio per un figlio che avere un
padre o una madre che si offrono come misura ideale della vita – ma di fare
sentire che esiste sempre un mondo al di là di quello incarnato dall’esistenza
del figlio” (Quel che resta della parola di M. Recalcati, ripreso da La
Repubblica).
“Solo se la vita riconosce che non tutto è possibile può fare esistere il desiderio come una possibilità autenticamente generativa... Nella pedagogia falsamente libertaria che oscura il trauma benefico del limite come condizione per il potenziamento del desiderio, l’educazione stessa è diventata un tabù arcaico dal quale liberarsi...
Franco Matticchio, Titolo non conosciuto |
Franco Matticchio, Titolo non conosciuto |
Consigliamo i seguenti link:
La pagina facebook di Franco Matticchio
La presentazione della casa editrice Einaudi
I libri di Franco Matticchio
Matticchio è bello e toccante - questo mi attrae di un illustratore, ed allestisce i contrari: una sintesi di sognante e di realtà, di fuga e di ritorno, di mentalizzazione stemperata dalla tenerezza - perché così avviciniamo il nostro fermento interno senza troppo spaventarcene.
RispondiEliminaGrazie Laura. Questo aspetto dell’opposizione sintetizzata – i contrari che tu hai sottolineato così bene – colpisce molto anche me. Buona giornata, Rossana.
EliminaAbbiamo bisogno di capire che possediamo la meravigliosa grazia di creare.....accrescere ....e far crescere noi stessi .....
RispondiEliminaNon dobbiamo dimenticare la nostra venuta al mondo...[img]https://lh5.googleusercontent.com/-4ax9fXFk-lE/WChHqRdn_hI/AAAAAAAAPpU/m5cHTwQUM9QjRl9e7mgp2sh2-k9blJS7wCL0B/s404-no/10384530_521462891314008_2855750275505966923_n.jpg[/img]
Arricchire il mondo col sorriso infantile.....
RispondiElimina[img]https://lh3.googleusercontent.com/-6z0LGHGPFU8/WChH-taLx9I/AAAAAAAAPpY/GLBS3UidIbU0tbfF5b8KF3o3HTaVgjbHwCL0B/w358-h535-no/FB_IMG_1479031597376.jpg[/img]
La famiglia soprattutto porti la sua saggezza nella scuola.....
...si senta la vera fucina di tutte le scienze..... tra tanti testi si giungera' al discernimento del pro e del contro.....
Dipinti...disegni....vignette sono anch' essi utili.....sono il nostro ...." SPECCHIO " ....
[img]https://lh4.googleusercontent.com/-8u1OCmrNw6o/WChKq6TrZVI/AAAAAAAAPqA/8rip-oorDGUzUWC52atSvcTxrcU3eknawCL0B/w545-h503-no/FB_IMG_1479031514042.jpg[/img]
Grazie del commento e del materiale allegato. Ci serve, appunto, conservare la spontaneità dei bambini! Non dobbiamo mai dimenticare da dove siamo venuti!
RispondiEliminaSe i fiori e tutto cio' che ci circonda potessero avere la grazia di parlare ....insisterebbero col dirci.....sii autentico .. ama te stesso.. educa te stesso ...sii la persona coraggiosa e felice che non disdegna confronti ....giudizi....opinioni....
RispondiEliminaGrazie Teresa per la fiducia gioiosa espressa in questi commenti: dal sorriso perfetto dell’infanzia alla creatività che può plasmare ogni giorno, nella tensione verso quel rinnovamento di cui la natura - nella sua bellezza sempre rigenerata - è silenziosa maestra e testimone.
RispondiEliminaMi permetto di segnalare un articolo della prof. Vaglio, rintracciabile su
RispondiEliminanonvolevofarelaprof.blogautore.espresso. Semplice e denso di valore pedagogico.
Incentrato sul riconoscimento della natura biunivoca, interattiva, de l'atto educativo.
Non si fanno progressi se non si riconosce che : siamo tutti apprendisti !
Grazie di aver rispolverato concetti fondamentali, quali, ad esempio, la differenza tra istruzione ed educazione. Importante anche il riconoscimento del senso educativo del limite: “Solo se la vita riconosce che non tutto è possibile può fare esistere il desiderio come una possibilità autenticamente generativa... Nella pedagogia falsamente libertaria che oscura il trauma benefico del limite come condizione per il potenziamento del desiderio, l’educazione stessa è diventata un tabù arcaico dal quale liberarsi..." E' sempre un piacere e un arricchimento leggervi. Buon fine settimana.
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