Ricostruzione dell'origine di alcuni luoghi tematici ricorrenti nella poetica di Marc Chagall attraverso la biografia dello stesso pittore, dal titolo "La mia vita".
Post e fotografie delle opere di Chagalldi Rossana Rolando.
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Forte di Bard (Aosta) |
Il gallo sopra Parigi (1958) |
C’è
un percorso in cui questi interrogativi trovano una qualche possibile risposta: è il libro La mia vita scritto da Chagall tra il
1921 e il 1922 quando si trovava in Russia – ancora per poco – nel tempo della
Rivoluzione (tradotto poi in francese dalla moglie Bella nel 1931 e disponibile
oggi in traduzione italiana nell’edizione Se).
Per ricostruire l'origine di alcuni luoghi tematici ricorrenti nella poetica di Chagall associo alcune immagini fotografate in mostra a determinati passi della biografia
di Chagall, secondo un ordine che il testo suggerisce. Sopra
ogni immagine: il tema; sotto: il titolo del dipinto; a lato: una notazione tratta dal libro con una brevissima introduzione.
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La
madre.
Chagall
rivolge questi delicati pensieri alla madre che non c’è più. “Ecco l’anima mia […].
Vorrei dire che il mio talento s’era nascosto in lei, da qualche parte, che tutto mi veniva trasmesso attraverso di lei […].
Sono passati tanti anni da quando è morta!
Dove sei ora, piccola madre? In cielo, sulla terra? Io sono qui, lontano. […] Dimmi, piccola madre: nell'altro mondo, in paradiso, nelle nuvole, là dove sei, ti consola il mio amore?
Potrò con le mie parole filare per te un po’ di tenera, carezzevole dolcezza?” (pp. 18-20)
Vorrei dire che il mio talento s’era nascosto in lei, da qualche parte, che tutto mi veniva trasmesso attraverso di lei […].
Sono passati tanti anni da quando è morta!
Dove sei ora, piccola madre? In cielo, sulla terra? Io sono qui, lontano. […] Dimmi, piccola madre: nell'altro mondo, in paradiso, nelle nuvole, là dove sei, ti consola il mio amore?
Potrò con le mie parole filare per te un po’ di tenera, carezzevole dolcezza?” (pp. 18-20)
La mucca.
Nel mio villaggio (1943) |
Alla mucca, appena macellata, quasi simbolo cristologico caricato di tutta la sofferenza umana e cosmica, sono rivolte queste parole: “E tu, vacchetta, nuda e crocifissa nei cieli, tu sogni. Il coltello splendente t’ha fatto librare nell’aria” (p. 22).
Sul tetto.
Villaggio Blu (1968) |
Poco
importa se i lettori, con gioia e sollievo, scoprono in queste innocenti
avventure dei miei parenti l’enigma dei miei quadri” (p. 23).
Il
violino.
Il sole giallo (1958) |
Suonava
il violino come un calzolaio.
Il
nonno lo ascoltava e sognava [...].
Poco importa come suona! Io sorrido, mi esercito sul suo violino, salto nella sue tasche, sul suo naso.
Lui ronza come una mosca.
Solo la mia testa vola dolcemente nella stanza.
Soffitto trasparente.
Nuvole e stelle azzurre vi penetrano con l'odore dei campi, della strada, delle strade” (p. 27).
Poco importa come suona! Io sorrido, mi esercito sul suo violino, salto nella sue tasche, sul suo naso.
Lui ronza come una mosca.
Solo la mia testa vola dolcemente nella stanza.
Soffitto trasparente.
Nuvole e stelle azzurre vi penetrano con l'odore dei campi, della strada, delle strade” (p. 27).
Vitebsk.
Studio di composizione per "Alla Russia, agli asini e agli altri" (1911-12) |
D’improvviso,
dal lato della strada, la silhouette della defunta nonna Čana chiude con
fracasso la persiana […].
I
bastoni e i tetti, le palizzate, gli steccati e tutto ciò che c’era dietro, m’incantavano.
E
quel che c’era lo potete vedere nel mio quadro Sopra la città” (p. 37).
Bella.
Fanciulla con fiori (1928) |
Il
suo silenzio è il mio. I suoi occhi, i miei. E’ come se mi conoscesse da
sempre, come se sapesse tutto della mia infanzia, del mio presente, del mio
avvenire; come se vegliasse su di me, mi capisse perfettamente, sebbene la veda
per la prima volta.
Sentii
che era lei la mia donna. […]
Sono
entrato in una casa nuova e non ne sono più uscito” (p. 81).
Parigi.
Parigi.
Notre-Dame e la Tour Eiffel (1960) |
Nel 1910, dopo un periodo trascorso a Pietrogrado, Chagall arriva a Parigi:
“Penetrai
nel cuore della pittura francese del 1910.
Mi
ci sono aggrappato.
Nessuna
accademia avrebbe potuto darmi tutto ciò che ho scoperto mordendo le mostre di
Parigi, le sue vetrine, i suoi musei (p.107).
[…]
Parigi, tu sei la mia seconda Vitebsk!” (p. 119).
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L'angelo.
Verso un'altra luce (1985) |
“Improvvisamente
il soffitto s’apre e una creatura alata scende tra bagliori e tuoni, riempie la
stanza di un turbine di nuvole.
Un
palpito di ali che battono.
Io
penso: è un angelo! Ma non riesco ad aprire gli occhi, c’è troppo chiarore, troppa
luce.
Dopo
aver frugato dappertutto, si alza di nuovo in volo, ed esce dall’apertura nel
soffitto, portandosi dietro tutta la luce e l’aria azzurra.
Cala
di nuovo il buio. Mi sveglio.
Il
mio quadro L’Apparizione evoca quel
sogno” (pp. 89-90).
Chagall, un pittore poetico. Nella sua arte è palpabile la sensibilità "dilatata", dilatata fino ai confini de l'universo. Dentro un animo di eterno fanciullo (Eraclito) nasconde il travaglio della diaspora ebraica e ci incanta.
Grazie Rosario. Pensavo di impostare l’interpretazione del grande olio “La vie” – in un prossimo post - proprio a partire dalla sensibilità “dilatata” di Chagall e dalla sua capacità di penetrare nelle corde intime dell’universo. Buona giornata, Rossana.
EliminaBrava Rossana. Bell'articolo!! Lo condivido su twitter e google+
RispondiEliminaGrazie di cuore Stefano! Il tuo apprezzamento è molto gradito. Buona giornata!
EliminaBasta essere tifosi dell' arte per capire i sentimenti dell' artista Chagall...la cui dote e abilita' di illustrare i suoi soggetti è semplicemente un dono di madre natura ricca di colori....
RispondiEliminaAnche la pittura di Chagall è capace di sprigionare i valori umani
Se Bella scriveva come viveva...come amava gli amici...le cose comuni....i paesaggi ....i fiori....anche la pittura di Chagall ha le sue parole ... la sua vita spirituale e morale ....
Allora guardando le sue opere sentiamici invitati a un dialogo umano e ringraziamo Dio del dono fatto a Chagall....e a sua moglie Bella.....
Grazie Teresa! Buona giornata con questo "Paesaggio blu":
Elimina[img]C:\Users\Utente\Pictures\chagall e torino\primo chagall[/img]
Eccolo: [img]https://sites.google.com/site/personaecomunita/home/archivio/paesaggio%20blu.jpg?attredirects=0&d=1[/img]
EliminaAnche noi abbiamo visitato con piacere la mostra di Chagall al Forte di Bard, che segue quella di Milano del settembre 2014-febbraio 2015 che ha presentato una vasta sintesi dell'intera opera dell'artista lungo la sua lunga vita - 98 anni dal 1887 al 1985.
RispondiEliminaSi tratta di un artista dalla personalità veramente forte, un gigante della pittura. Entrato in contatto con i tanti movimenti artistici del '900 acquisendone elementi, senza mai uniformarsi ad alcuno e giungendo ad esprimere una sua personale modalità raffigurativa che lo rende inconfondibile.
Chagall vedeva il suo operare con l'arte come un compito da svolgere per l'umanità. "Io non vivo alla giornata, ma mi attraversano i venti dell'eternità, i problemi del tempo mi passano attraverso. Ogni giorno afferro il pennello, la penna"
Le sue opere non hanno niente di casuale, sono complesse come è complessa ogni esistenza, l'umanità.
Altro tema fondamentale nelle sue opere è la coppia, risorsa che ha sostenuto la sua lunga e tormentata vita, raffigurata con leggerezza a volte surreale, ma allo stesso tempo fisica e concreta, un messaggio questa volta semplice, immediato, alla portata di tutti.
Così, come un bambino, riesce ad esprimere con figure e colori il suo animo strabordante di vivaci emozioni.
"Non vorrei essere uguale a tutti gli altri; voglio vedere un mondo nuovo".
Patrizia e Giuseppe
Grazie carissimi Patrizia e Giuseppe per questo commento così ricco e bello. Mi ricordavo della vostra passione per Chagall. Proprio come dite voi: anche dalla lettura de “La mia vita” emerge questa indipendenza rispetto al panorama della pittura a lui contemporanea, conosciuta nel periodo di permanenza a Parigi. Molto toccanti anche le citazioni che avete riportato. Grazie e un forte abbraccio, Rossana con Gian Maria.
EliminaAttendo. Buon lavoro e buon week end
RispondiEliminaRosario
Anche a te caro Rosario, buona domenica.
EliminaGentile Rossana: è un post bellissimo! Amo particolarmente Chagall. Grazie.
RispondiEliminaGrazie di cuore per il caloroso commento. Un caro saluto e buona settimana!
EliminaAmo Chagall, mi sono profondamente commossa, leggendo i suoi pensieri,ricolmi di sentimento, che rivolge alla sua cara e adorata mamma.....
RispondiEliminaLe parole rivolte alla madre sono davvero toccanti. Grazie e buona serata.
EliminaIo sono stata a Palazzo Reale a Milano a vederla. Fantastico. Naturalmente ho comprato il libro che ha scritto, "La mia vita".
RispondiEliminaPer questo ho condiviso molto volentieri il post di +gian maria zavattaro .
Grazie per l'apprezzamento e la condivisione. Buona serata.
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