Iscriviti ai Feed Aggiungimi su Facebook Seguimi su Twitter Aggiungimi su Google+ Seguici tramite mail

Iscriviti alla nostra newsletter!

sabato 12 marzo 2022

Cultura ucraino russa e libertà.

La libertà è creatività.
Post di Gian Maria Zavattaro.
Immagini del pittore russo Viktor Michajlovič Vasnecov (1848-1926).

Viktor M. Vasnecov, Trasloco
In questi giorni di atroce guerra russo ucraina, il filosofo Vito Mancuso ha contribuito allo sviluppo della riflessione pubblica con due articoli: uno su pace e guerra e sull'invio di armi in Ucraina, da parte dell'Europa
(qui), l'altro relativo al binomio vita e libertà (qui). In quest'ultimo viene posto il seguente interrogativo: "Ci sono momenti nei quali la Storia bussa alla porta della coscienza e impone domande decisive, rispondendo alle quali si ha una rivelazione. Sono i momenti «apocalittici». Io penso che noi ne stiamo vivendo uno e la domanda apocalittica o rivelativa che sento premere dentro di me è la seguente: vale di più la vita o la libertà?  Vita e libertà sono i due valori decisivi per l’esistenza di ognuno di noi: la vita è la nostra dimensione fisica, la libertà è la nostra dimensione morale."
 
Salvare la vita in cambio della libertà e, con questo, accettare di diventare schiavi, oppure combattere per la libertà, pronti a sacrificare anche la vita? Questo è il grande dilemma che si presenta. 
Dall'altra parte, l'economista e storico dell'economia, Luigino Bruni  ha scritto di rimando (qui): "La vita è un valore etico, non è faccenda biologica, è faccenda etica e spirituale. Altrimenti la non violenza, la scelta di Abele che muore per non uccidere, non avrebbe valore etico. Inoltre la scelta della mitezza non è alternativa alla libertà, è solo un mezzo diverso per raggiungerla."

Viktor M. Vasnecov, Profeta
Senza entrare nel merito della discussione si vuole qui ricordare come il tema della libertà risulti centrale nella letteratura ucraina e russa. In particolare si intende dedicare questo post a Nikolaj Berdjaev, filosofo ucraino di Kiev, vissuto tra il 1874 e il 1948, studioso del pensiero di Fëdor Dostoevskij, scrittore russo nato a Mosca nel 1821 e morto a San Pietroburgo nel 1881.

💥 La lettura di Dostoevskij. L’uomo, Dio, libertà, persona, verità, bene, male, perdizione, redenzione, amore, speranza, disperazione, espiazione, la rinascita: in una parola l’enigma della vita. Da dove veniamo, chi siamo, dove andiamo, qual è il nostro destino? Sono i “problemi maledetti” di Dostoevskij  sui quali si accanisce la sua inquieta penna: nessun altro scrittore se ne è occupato con altrettanto tormento e profondità. E’ proprio la lettura di Dostoevskij ad essere decisiva per la formazione intellettuale e spirituale di Nikolaj Berdjaev (1874-1948), forse il più significativo filosofo russo del primo Novecento, la cui ispirazione esistenzialista e personalista cristiana è ancor oggi pressoché ignorata dai manuali filosofici.

💥 Nikolaj Berdjaev, Schiavitù e libertà dell'uomo.
Eppure è il riconosciuto autore del più bel saggio sullo scrittore russo, pubblicato nel 1932 [1]. Ciò che lo scuote, sconcerta  ed insieme affascina è la Leggenda del Grande Inquisitore (I fratelli Karamazov), racconto pensato da Ivan ed esposto ad Alëša, “vetta dell’opera di Dostoevskij, coronamento della sua dialettica”. L’enigma ivi racchiuso gli pone un incessante interrogativo sul perché “la Leggenda, che è una lode di Cristo di un’efficacia incomparabile, sia attribuita all’ateo Ivan Karamazov”. 
Viktor M. Vasnecov, I quattro cavalieri dell'Apocalisse
Forse la risposta sta  nella sua “intuizione iniziale della libertà”: «l'idea della libertà è stata sempre fondamentale per la mia intuizione e concezione religiosa del mondo, e in tale intuizione iniziale della libertà ho trovato in Dostoevskij la mia patria spirituale» (La concezione di Dostoevskij, Prefazione). Di qui il convincimento che gli uomini si dividono in “uomini di Dostoevskij e in uomini estranei al suo spirito”. Tertium non datur: non “et et”, ma “aut aut”, come per l’amato Kierkegaard. Berdjaev negli scritti e nella vita non lascerà mai  spazio a posizioni neutrali, compromessi, mezze misure.
 
💥 Nikolaj Bardjaev, La libertà cristiana. 
Il concetto di libertà. Libertà, persona, verità sono al centro dalla sua riflessione. La libertà è creatività: accanto alla libertà del Dio creatore sta la libertà dell'uomo, che partecipa attivamente all'opera divina della creazione e redenzione, responsabile del destino proprio e del mondo. 
La persona. Il suo richiamo alla persona, e alla verità che in essa risiede, è un’esplicita denuncia della menzogna su cui si regge la società moderna. Sia il collettivismo comunista sia l’individualismo capitalista nelle loro dissimili pretese totalitarie e materialistiche separano spiritualità e giustizia sociale, “oggettivizzano” la persona e mascherano la verità.

💥 Nikolaj Bardiaev, Verità e rivelazione.
Viktor M. Vasnecov, Gli uccelli della gioia e della tristezza
L’uomo non è un semplice individuo, colui che persegue esclusivamente il proprio interesse materiale, che coltiva unicamente la propria dimensione egoistica e narcisista, un essere senz’anima. Il compito incessante dell’uomo è diventare persona in un mondo di persone e nessuno può considerarsi persona già pienamente realizzata. La persona è creatività, è resistenza contro ogni forma di imposizione eterodiretta, è diversità, unicità, irripetibilità, originalità. Nel contempo presuppone sempre l’esistenza di altre persone, l’uscita da sé verso l’altro, nella comune ricerca ed aspirazione a nuovi cieli e nuove terre…  Essere persone, essere liberi, è tutt’altro che facile.

💥 Nikolaj Bardjaev, Autobiografia spirituale
Conclusioni. Profondo lucido e drammatico, il sentire di Berdjaev conosce il dubbio, la sofferenza, la croce sul modello di Dostoevskij e, come nella «Leggenda del Grande Inquisitore», non si lascia ingannare né adulterare, guarda il mondo a lui contemporaneo con struggente compassione e vuole restituire al suo tempo  la  speranza e la capacità di elevare gli occhi al cielo.Alcune sue opere sono state tradotte in italiano, tra le quali: La libertà cristiana [2],  Filosofia dello spirito libero [3], Verità e rivelazione [4], Schiavitù e libertà dell’uomo [5], Il senso della creazione [6], L’io e il mondo - Cinque meditazioni sull’esistenza [7], Autobiografia spirituale [8].
 
💥 Brevi cenni biografici. 
Viktor M. Vasnecov, Duello di Peresvet
A causa delle sue posizioni inizialmente marxiste fu sottoposto alla deportazione da parte del regime zarista. Poi, riabbracciato con tutto il cuore e la mente il cristianesimo ortodosso, dopo l’avvento del regime bolscevico subì il bando di tutti i suoi libri nei paesi del blocco sovietico ed egli stesso nel 1922, insieme con altri 159 intellettuali, fu costretto all’esilio ed imbarcato a Riga su una nave (“la nave filosofica”, così battezzata con amara ironia). Si stabilì prima a Berlino e poi a Parigi dove fondò la rivista Put (la via), pubblicò le sue opere, conobbe Mounier e collaborò alla rivista Esprit.

💥 Note.

[1] tr. it. La concezione di Dostoevskij, Einaudi, Torino 2002, 3°ed
[2] 1916; tr. it. Il ramo 2008
[3] 1927; tr. it. S. Paolo 1997
[4] 1937; tr. it. Rosenberg & Seller 1996
[5] 1939; tr. it. Bompiani 2010
[6] 1916; tr. it. Jaca Book 1994
[7] tr. it. Bompiani 1942
[8] 1949; tr. it. Jaka Book, 2006.

1 commento: