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venerdì 18 marzo 2022

No guerra.

L'energia che dalla storia si può ricavare, l'esortazione alla libertà.
Post di Rosario Grillo.

Francobollo per pace e libertà, Europa, 1995
Debbo una risposta al mio amico Gian Maria e cerco una risposta alla mia “tempesta del dubbio”. (1)
Nel secondo caso, un intreccio di problematiche soggettive ed ingorghi oggettivi suscitati ad iosa da una crisi generale (quella che ufficialmente è cominciata nel 2007), da una lunga pandemia e ora della guerra in Ucraina chiede un’interpretazione, almeno un tentativo di risposta.
Gian Maria ha posto il dilemma: o vita, quale scelta conseguente al conforto dei desideri soggettivi e delle comodità di supporto, o libertà, quale norma fondante di uno star assieme, della società umana, che, comunque, porta nel profondo il segno di un patto etico-spirituale.
Il livello dello smembramento sociale è ormai molto avanzato. (2) Sollecitato da mille fattori: solleticazione dell’individualismo nel contesto del neo liberismo, crisi involutiva della Democrazia, crisi, implicita e indotta, degli organi intermedi, parossismo della logica del consumismo, torsione psicologica in presenza della prolungata pandemia, e senza soluzione di continuità, della minaccia derivata dalla guerra ucraina.
Effetti evidenti: una lingua di Babele, ovvero un accavallarsi di opinioni che, sic et simpliciter, si trasformano in ideologie; una diffidenza reciproca che ora rasenta l’ostilità preventiva; una situazione pericolosamente incline al bellum omnium contra omnes.

Francobollo per pace e libertà, Europa,1995
💥 Ho letto stamane un articolo (3) e mi intriga talmente da averlo assunto a guida della mia risposta.
Da esso emerge un accorato, non privo di crisma razionale, S.O.S, collimante, nella conclusione, con l’invocazione che, tra i social, ho trasmesso anch’io nell’ultima settimana: primum, uscire dalla guerra! Nel prosieguo si chiede, a gran voce, di fare a meno della Storia, denunciandone il motto canonico “magistra vitae”.
Nella disamina delle motivazioni, si esplicita che la Storia, cattiva maestra, è quella trascorsa tra la fine dell’ottocento e la metà del ‘900, nello spazio cioè dell’imperialismo con gli effetti nefasti del totalitarismo.
Se è così, non viene criticata in blocco la Storia, ma un certo uso della storia (4) e, più precisamente, quella memoria storica, che veste con una pesante camicia di Nesso la psicologia dell’uomo debole e preoccupato… Lo si arguisce, oltretutto, dal richiamo di quel libro Cronorifugio di G. Gospodinov (5); libro che è tutto costruito sugli incroci delle anamnesi di personalità turbate, sovraccariche di tradizioni storiche.
Benedetto Croce, invece, alla storia attribuiva la paternità della “religione della libertà” ed io, senza arrivare a tanto (e mantenendo la mia problematica aderenza all’idealismo storicistico), sottolineo l’energia che dalla storia si può ricavare. Guai a ritenere che la storia si ripete identica, guai a vivere la storia con la chiave di lettura del determinismo!
È proprio qui il mordente della storia: l’esortazione alla libertà.
Ecco emergere la sorgente alimentatrice della libertà, impegno dell’uomo attivo, “faber fortunae suae”.
Non è tutto. Questo è il registro secolare. Ad alimentare lo spessore della libertà concorre la dignità che Dio ha riconosciuto all’essere umano, creandolo a Sua immagine e confermandolo con l’Incarnazione del Verbo. Con questi ingredienti entriamo nell’agone politico. Non riconosco altra legge. Men che meno: agli imperativi della economia finanziaria.

Francobollo per la pace, Europa, 1986
💥
Arrivo, dopo tutto ciò, alla soluzione della “tempesta del dubbio”.
Debbo confessare che ho notato, dentro di me, montare una dose crescente di rabbia, pur riconoscendo, non solo per convinzione di fede, che essa è elemento disgregante ed antisociale. La ragione, ad una semplice autoanalisi, si trova nel “muro di gomma” di un establishment sordo alla domanda di uguaglianza e, ancor di più, di giustizia sociale.
La politica, nel frattempo, tecnica umana, progredita con la conoscenza, rafforzata in virtù della felice alchimia delle scuole di pensiero, trasferita nel patrimonio dei moderni sistemi partito, è entrata in un declino preoccupante, smarrendo tensione ideale, dopo uno scambio con tecnicismi di bassa lega (anche se di attraente risolutezza).
Eccolo: il profilo dello scenario attuale, che ha affilato le armi della contesa, dapprima nel dualismo di vax-novax, ora confermate con il rifiuto di ogni posizione dialogante nello schieramento: Ucraina vs Putin.
La situazione si fa pericolosamente analoga al tempo degli “opposti estremismi” (a confermare la mia sensazione, il romanzo di recente pubblicazione Mordi e fuggi (6), che trova felice sviluppo in dialogo - commento su La lettura del 06/03/22).
Così si sta passando dalla politica-cura alla politica-prepotenza, con pesanti conseguenze sul corpo sociale, sulla tenuta psicologica e sullo smarrimento della bussola cosmopolita.
 
💥 Note.
(1) La definizione, così forte, così universale, così simbolica rinvia alla biografia di Cartesio.
(2) Non so dire più dove ho riletto di recente il richiamo del pensiero di E. Durkheim sul principio di coesione sociale. Da lì bisogna partire per leggere adeguatamente il senso dello smembramento sociale.
(3) www.nazione indiana.com. La salvezza non viene dalla storia.
(4) Un uso che ricade sotto le osservazioni critiche di Nietzsche nelle Considerazioni inattuali.
(5) G. Gospodinov, Cronorifugio, Voland. L’autore proviene appunto dall’area rutenica, super sensibile ad una tipologia di memoria.
(6) Alessandro Bertante, Mordi e fuggi.

2 commenti:

  1. Perfida cosa il dualismo, che peraltro, se ci si attiene alle Sacre Scritture, nasce esattamente con la nascita di Caino e Abele. Purtroppo neppure il patriarca moscovita, ancorché cristiano, spende una parola in favore di una nonbelligeranza o una rappacificazione. Per quanto mi riguarda, l'unica arma che non uccide neppure psicologicamente a mia disposizione è la preghiera.

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    1. La preghiera non solo non uccide, ma è lo strumento principe per impetrare da Dio la grazia della Pace ☮️ grazie ☺️

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