Ogni uomo è
affamato di gioia e di felicità
(J. Moltmann).
(J. Moltmann).
Il desiderio della gioia ... |
Potrei credere solo in un Dio che
sappia danzare
(Nietzsche).
(Nietzsche).
Moltmann nelle pagine iniziali del
suo aureo libretto “Sul
gioco” si chiede come si possa giocare quando nel mondo i
bambini muoiono di fame, quando donne ed uomini vengono torturati, quando innocenti
vengono uccisi; come si possa ridere vivendo in una terra straniera, in una
società alienata e alienante, dove ogni giorno i volti di migliaia di persone
sono inondati di lacrime; come si possa gioire in mezzo a gente ferita dalla miseria ed irrimediabilmente
umiliata dall'altrui indifferenza.
Si può cantare, danzare, gioire... nonostante il dolore che ci circonda? |
Per prima cosa liberiamoci dagli equivoci. Non ci interessa
la presunta gioia commercializzata che da ogni parte ci viene propinata:
inganno delle diverse forme alienate di divertimenti, diversivi, passatempi.
Quale gioia? |
Ci interessa il sentimento autentico e liberante della gioia,
che scaturisce dall’incontro con una persona o con un avvenimento e che immediatamente
viviamo come un dono che si presenta con un volto particolare o con una luce
tutta speciale.
Se non siamo capaci di godere questa gioia con
semplicità nella felicità dell’istante forse è perché siamo diventati persone
piatte, individui rattrappiti, soffocati nella tristezza e nella
depressione. Certamente le circostante esterne, felici o infelici, condizionano
in misura essenziale la nostra capacità di consegnarci all’esperienza della
gioia. Ma molti adulti sono incapaci di gioire semplicemente perché hanno
ucciso il bambino che portavano in sé.
La gioia fanciullesca di un bambino. |
Anche se si può piangere di gioia, l'ineffabile espressione della gioia è nel sorriso e nel riso, i cui confini si estendono
dallo scherzo innocuo allo humour e si oppongono al cinismo di
chi non ha più gioia di vivere.
La gioia di vivere. |
Amo lo humour - “ilarità della serietà”, come lo definisce
H. Rahner – perché esso avverte della vita non solo il carattere di dono,
ma anche la difficoltà ed il peso: mai completamente
libero da tristezza non rinuncia tuttavia alla gioia di vivere
sconosciuta al cinico. Nello humour, sospeso ed ondeggiante in una
leggera melanconia per il travaglio del mondo, si dispiega un’allegrezza
del cuore che riconosce che si può vivere e gioire anche in una
società imperfetta.
La leggerezza dello humor .... |
Forse solo chi ha provato il sapore della libertà soffre
quando essa viene meno, solo chi ha conosciuto l’amore si ribella all’odio,
solo chi è capace di piangere può vivere momenti autentici di gioia, catarsi
liberatrice nel nostro contradditorio quotidiano.
La polifonia della vita. |
Una gioia anticipatrice? |
Chi
desidera intervenire può andare qui sotto su "commenta come", nel menù a
tendina selezionare "nome/URL", inserire solo nome e cognome e cliccare
su continua. Quindi può scrivere il proprio contributo sul quale
rimarrà il suo nome ed eventualmente, se lo ritiene opportuno, può
lasciare la sua mail.
La gioia e in un incontro vero
RispondiElimina