A partire dal fascismo come categoria eterna (e non semplice fenomeno storico) due domande guidano questa riflessione: qualcuno di noi è per caso fascista? Qualcosa di ognuno di noi è per caso fascista?
Post di Gian Maria Zavattaro
Vignette di Stefano Rolli, vignettista presso il Secolo XIX, (per gentile autorizzazione).
Stefano Rolli |
“Chi siano i fascisti oggi è una cosa che non ha bisogno di me per essere evidente. Chi mette muri, chi limita la solidarietà ai suoi, chi mette gli uni contro gli altri per controllare entrambi, chi limita le libertà civili, chi nega il diritto alla migrazione con l’arma della legge e l’alibi della responsabilità, questi sono i fascisti oggi. Il problema è stabilire chi non è in parte coinvolto nella legittimazione del fascismo come metodo, cioè quanto fascismo c’è in quelli che si credono antifascisti” (Michela Murgia, Istruzioni per diventare fascisti-fascista è chi il fascista fa, Einaudi, 2018 p. 95).
Stefano Rolli |
Hanno allora ragione Eco (1995) e
Murgia (2018)? (1) Lascio la risposta ad ognuno di noi, guardando senza pietismi
noi stessi e il mondo circostante.
Piuttosto, prendendo spunto dai libri
sopra citati, posso tentare di riflettere su due innocenti domande:
Qualcuno di noi è per caso fascista?
Qualcosa di ognuno di noi è per caso fascista?
Stefano Rolli, vignetta del 11 settembre 2018 |
Elenca poi una lista di 14
caratteristiche: “è sufficiente che una di loro sia presente per far
coagulare una nebulosa fascista” (3). Ne sottolineo alcune, drammaticamente
attuali, che non a caso, a distanza di 23 anni, trovano riscontro nelle “Istruzioni
per diventare fascisti” della Murgia.
- Il culto dell’azione per l’azione, per cui la cultura è sospetta e
“pensare è una forma di evirazione” (3). Al leader democratico si oppone il
capo che non negozia, non tollera dissensi, non perde tempo in discussione
(4).
- La ricerca ad ogni costo del
consenso, il
rifiuto dello spirito critico, il dissenso inteso quale
tradimento, la paura della diversità, per cui l’Ur-fascismo “è contro gli
intrusi e dunque razzista per definizione” (3).
- Far leva sulla frustrazione individuale e sociale della gente disperata e della
gente dominata dall’angoscia della proletarizzazione.
Stefano Rolli, vignetta del 23 ottobre 2018 |
Stefano Rolli, vignetta del 30 ottobre 2018 |
Stefano Rolli, vignetta del 16 novembre 2018 |
Le provocazioni della Murgia,
contenute nelle Istruzioni, sono esposte con linguaggio leggero,
paradossalmente persuasivo. Murgia si finge nei panni suadenti di una brava
professionista dell’inganno che ben conosce l’uso strumentale della parola
scritta. Con fare sornione disserta su malintesi insicurezze contraddizioni
della democrazia,“un sistema irrimediabilmente difettoso sin dall’origine” (10),
destinato a far emergere progressivamente in ognuno di noi e nella società “il
fascismo come metodo”: ospite latente, silenzioso che “sa aspettare”. Agli
inizi apparentemente sgradito, si insinua senza fretta: “è come un
herpes […] che può resistere interi decenni nel midollo della democrazia
facendo credere di essere scomparso, salvo saltare fuori più vitale che mai al
primo prevedibile indebolimento del suo sistema immunitario”(11). Si può
diventare fascisti “in qualunque momento a ogni latitudine e in ogni lingua del
mondo”.
Stefano Rolli |
Infine Murgia ci offre il
fascistometro e relative griglie di valutazione: ultima coinvolgente
provocazione, senza pretesa di rigore scientifico (13).
Non è un gioco: il ‘fascismo come
metodo’, con la sua forza attrattiva, giovanilista e scanzonata, con le
sue promesse tanto seducenti quanto illusorie, corrompe principalmente i
giovani. La sua essenza è nelle illusorie promesse (leggi falsità) e mezze
verità (leggi menzogna), nell’impostura e nella derisione, nell’ubriacatura
permanente di un delirio collettivo dove le persone si dissolvono del loro
potere di responsabilità, di scelta, di riflessione: rozza banalizzazione del
significato della lotta politica ridotta a “mettere tutto nelle mani di un
uomo, attenderne la parola d’ordine, obbedirgli ciecamente in una sorta di
mistica del capo” (14).
Per chi ha compreso il significato
morale e psicologico della Resistenza – ci suggerisce Eco - è il contrario
della libertà che per prima cosa è “liberazione” da ideologie totalitarie e poi
“libertà dalla retorica” (15). Ognuno di noi dunque, senza memoria e senza
vigilanza, può nei suoi modi di agire di fare di pensare di parlare
di relazionarsi, e quindi di essere, “far saltar fuori” il suo herpes.
Agere sequitur esse, come dissertavano gli scolastici, ma anche esse sequitur
agere.
NB. Se qualcuno provasse fastidio o
turbamento per l’epiteto ’fascista’, potrebbe tranquillamente sostituirlo
con un sinonimo. Io ci ho provato, ma non sono riuscito a rinvenire un
aggettivo sostantivato che raccogliesse in sintesi almeno una parte consistente
delle caratteristiche rilevate da Eco, Murgia ed a posteriori aggiungerei Zagrebelsky.
🌟Note.
Stefano Rolli, vignetta del 10 ottobre 2018 |
2. U. Eco, o.c.,pp.19-20 e 32.
3. o.c., p. 33. Zagrebelsky nel suo articolo citato ne offre una rapida visione. Più diffusamente tento una sintesi. 1. il culto della tradizione, combinazione sincretistica che tollera le contraddizioni di elementi diversi e incompatibili. 2. Irrazionalismo come “rigetto della ragione, dello spirito del 1789 (o del 1776, ovviamente)” (p.37). 3. Culto dell’azione per l’azione, per cui la cultura è sospetta e “pensare è una forma di evirazione” (p.37). 4 e 5. Rifiuto dello spirito critico, ricerca ad ogni costo del consenso dove il disaccordo è tradimento e segno di diversità, per cui il fascismo “è contro gli intrusi”. “L’Ur-fascismo è dunque razzista per definizione” (p.39). 6. L’uditorio del ‘fascismo’ sono gli individui e classi medie frustrate,, a disagio per crisi economica o umiliazione politica, spaventati dalla pressione dei gruppi sociali subalterni. 7 e 8. Il nazionalismo: per chi è privo di identità sociale l’unico privilegio è quello di essere nato nello stesso paese. I nemici sono la controparte del nazionalismo: “donde l’ossessione del complotto, possibilmente internazionale” (p.40) e il modo più facile per far emergere un complotto è fare appello alla xenofobia. 9. Il pacifismo è allora collusione con il nemico e la vita è una guerra permanente. 10 L’elitismo di massa basato sul disprezzo per i deboli e la debolezza delle masse “così deboli da aver bisogno e da meritare un “dominatore”” (p.43); gruppo gerarchico dove “non ci possono essere patrizi senza plebei” e ogni leader subordinato disprezza i suoi subalterni e ognuno di loro i suoi sottoposti. 11. Ciascuno è educato per diventare un eroe: l’eroe Ur-fascista è impaziente di morire e nella sua impazienza gli riesce più di frequente far morire gli altri (cfr. p.44). 12 L’Ur-fascista trasferisce la sua volontà di potenza su questioni sessuali: machismo. 13. Populismo qualitativo: il “popolo” è concepito come una qualità che esprime la “volontà comune” di cui il leader pretende di essere interprete. Si profila così un populismo qualitativo tv o Internet, in cui la risposta emotiva di un gruppo selezionato di cittadini, pars pro toto, è “voce del popolo”. 14. L’Ur-fascismo parla la neolingua (Orwel): lessico povero, sintassi elementare al fine di limitare il ragionamento complesso e il pensiero critico e favorire le forme di un popolare talk-show. (p. 49).
4. M. Murgia, o.c., p.12.
5. o.c., cfr. pp. 23-24, 27, 31, 39, 42-43, 34.
6. U. Eco, o.c,ì., cfr, pp.46-47.
7. M. Murgia, o.c., pp.14-15.
8.M. Murgia,o.c. pp. 59-66 e 45.
9. o.c., pp.16, 23,54.
10. o.c., p.5.
11. Il metodo fascista “trasforma in fascista chiunque lo faccia proprio” (p.7) e “manipolando gli strumenti democratici si può rendere fascista un intero paese senza nemmeno pronunciare mai la parola ‘fascista’”(p.6).
12. o.c. cfr. pp.73-79.
13. o.c., cfr. pp.83-93.
14. E. Mounier, Rivoluzione personalista e comunitaria, ed. Paoline, cfr. pp. 225-226.
15. Così U. Eco, o.c., pp. 11 e 13.
buongiorno
RispondiElimina..anch'io ho cercato ma non trovato sinonimi. GRAZIE!
Un salutare scetticismo in una ricerca inconcludente! Buona serata.
EliminaOhi...ohi...!
RispondiEliminaMala tempora currunt… O tempora, o mores! Nihil nimium vetus proferam…
EliminaÈ sempre più indispensabile tirare la testa fuori dalla sabbia e svegliarsi dal quel subdolo torpore indotto dai mass media.
RispondiEliminaLe nuove forme di persuasione occulta….
EliminaIl prefisso “ur”in lingua tedesca sta ad indicare qualcosa che sta nel profondo, è originario e si può comparare ad un grembo materno “ contenitore “. In psicanalisi indica forza, energia, impulso . Così si spiega la forza d’urto dell’espressione usata da Eco.
RispondiEliminaBene ha fatto Gian Maria ad aggiornare la questione ( in privato mi aveva anticipato la sua intenzione), preoccupato del dilagare del malcostume , politico innanzitutto, ma anche culturale e civile soprattutto ( incivile quindi).
Da saggio ed allenato educatore ha subodorato il trapasso del culmine.
Aggiungo la mia stessa preoccupazione, non per scopo di prevaricazione, ma con la discrezione e l’umiltà di coloro che , parte in causa, vogliono indicare la sua cifra universale nella libertà, consapevole, come scriveva Dostoieskij, che è un grosso peso da portare.
La libertà consapevole “è un grosso peso da portare”: sintesi impeccabile del nostro tempo, la sua “cifra”, come saggiamente precisi. Caro Rosario, prendo atto con vivo piacere che la tua rinnovata visione fisica ben si accompagna allo sguardo attento dell’intus et extra legere. Un fraterno abbraccio.
EliminaInserisco questo gustoso e ironico video (con l'uso dell'antifrasi, per cui si intende dire esattamente il contrario di ciò che apparentemente si afferma) di Michela Murgia.
RispondiElimina[video]https://www.youtube.com/watch?v=5rELxmQecLQ[/video]
Opportuno e tempestivo!
EliminaOggi un ministro della Repubblica è entrato a gamba tesa su un'indagine giudiziaria ... Fascismo è anche mancanza di rispetto per la ripartizione dei Poteri in uno stato. Ottime le riflessioni contenute nello scritto. Come trovare un vaccino alla ricorrente tentazione del fascismo, oggi così presente? Grazie, Gian Maria.
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