Un libro che nutre interiormente e fa bene a chi lo legge.
Post di Rossana Rolando.
Fotografia di Maria D'Asaro |
Una sedia nell’aldilà, il libro appena uscito di Maria D’Asaro¹, è una raccolta di lettere immaginarie scritte a persone che non ci sono più (anche un animale), ma che, nello stesso tempo, ci sono ancora, perché sono entrate a far parte dell’orizzonte mentale e affettivo dell’autrice: alcune conosciute direttamente, altre, più spesso, incontrate in modo indiretto, attraverso scritti e testimonianze. In ambedue i casi, si ricordano, lungo le pagine, le occasioni, i momenti, le concomitanze per cui certi volti sono emersi dallo sfondo opaco della storia anonima o pubblica, per entrare nello spazio intimo della vita privata, come interlocutori segretamente eletti. Così, per esempio, si apre la prima lettera al conterraneo Peppino Impastato: “Quando ti hanno ammazzato avevo vent’anni. Ero tutta casa, chiesa e università”.²
💥 Ecco quindi la prima notazione: leggendo si rimane convinti del fatto che il mondo delle relazioni può infrangere la cortina della morte e allargarsi al regno dell’oltre, in un colloquio che non conosce confini spaziali e temporali.
Dal blog di Maria D'Asaro |
Ma torniamo al libro. Chi sono questi interlocutori privilegiati, a cui scrivere lettere nell’aldilà? Due li abbiamo già citati: Peppino Impastato e Giuliana Saladino, entrambi siciliani di alto profilo civile, il primo ucciso dalla mafia, la seconda lucidamente in lotta con essa e con le molteplici forme di ingiustizia e diseguaglianza.
Gli altri li elenchiamo qui rapidamente: il famoso “cuntastorie” Andrea Camilleri; il prediletto cantautore Franco Battiato; il politico Salvo Lima (figura presentata nei suoi chiaroscuri); e poi: Dipsy, il cagnolino festoso; Alex Langer insegnante e politico, profeta “verde”; Carlo Urbani, dottore di “Medici senza frontiere”, premio Nobel per la Pace nel 1999; Vittorio Arrigoni, insonne ricercatore di giustizia in vari scacchieri del mondo (Perù, Paesi dell’est europeo, Gaza…); Anna Politkovskaja, la giornalista russa tragicamente assassinata; Primo Levi, grande scrittore, custode della memoria; Natalia Ginzburg, anch’ella narratrice di pagine indimenticabili.
Maria D'Asaro, Una sedia nell'aldilà |
A ben vedere, tutti i destinatari di questo speciale epistolario hanno tratti di grandezza che li contraddistinguono, non nel senso agiografico di esseri eterei, privi di debolezze e mancanze, ma nel significato robusto e laico di personalità che hanno lasciato un segno, soprattutto nella capacità di vivere per qualcosa che si colloca oltre la propria stretta individualità: direi – se la parola non fosse tanto fuori moda – uomini e donne mossi da un ideale.
Per questo, si potrebbe affermare che il messaggio del libro ha molto a che fare con le trattazioni etiche, quelle che utilizzano exempla per far intuire la sostanza delle grandi virtù morali. Già Aristotele ha espresso la convinzione secondo cui si può capire cos’è il coraggio o la giustizia o la saggezza, non ricorrendo a definizioni astratte, ma conoscendo uomini davvero coraggiosi, giusti, saggi, vedendo in essi realizzati i comportamenti migliori.
💥 Perciò, ecco la seconda notazione. Una sedia nell’aldilà è un libro che nutre interiormente, fa bene a chi lo legge perché nell’immedesimazione con l’autrice, che presenta e ama le figure scelte, si attua quel processo formativo che può “rendere migliori”, come scrive la stessa Maria D’Asaro a Primo Levi, per descriverne l’esito letterario.⁵
💥 Infine, vi è una terza notazione che vorrei mettere in rilievo. I protagonisti delle lettere fanno i conti con il male, lo prendono sul serio, nelle sue diverse forme. In molti modi, lottano per la vita, perché le forze benigne prevalgano.
Fotografia di Maria D'Asaro, Mare di Sicilia |
💥 Non può mancare un breve cenno a Dipsy, il cagnolino che riceve la sua lettera nell’aldilà, offrendo così lo spunto per introdurre ardue questioni filosofiche sulla possibile esistenza di un Paradiso degli animali.⁷
E appunto con questa domanda, che evoca il mistero della vita e la fraternità degli uomini con tutto il creato, concludo questa piccola recensione e ringrazio Maria per aver voluto regalare a tutti coloro che la leggeranno questi suoi larghi orizzonti di pensiero e questa sua attestazione di impegno etico, civile, politico.
Note.
1. Maria D'Asaro, Una sedia nell'aldilà, Diogene Multimedia, Bologna 2023.
2. Ibidem, p. 9.
3. Ibidem, p. 23.
4. Ibidem, p. 135.
5. Ibidem, p. 124.
6. Ibidem, p. 97.
7. Cfr. Ibidem, pp. 51-54.
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Corrispondenze da nord a sud per “ significare” di fatto l’unità dell’Italia ( miracolo politico), corrispondenze tra donne( Rossana con Maria) che celebrano, con i fatti, la speciale sensibilità femminile. Corrispondenze che indicano, in chiave preziosa, il percorso verso “ l’oltre”.
RispondiEliminaNel tema, soggetti che calcano “il palcoscenico della vita” lasciando segno di umanità. Grazie Rossana!💫🎈🤗
Grazie Rosario per la sottolineatura delle corrispondenze! I segni di umanità - presentati nel libro - sono davvero significativi. Un caro abbraccio, Rossana.
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RispondiEliminaCara Rossana, grazie di cuore di questa tua preziosa recensione: esaustiva, approfondita, generosa, toccante... Hai colto appieno il mio intento comunicativo: far continuare a vivere nella nostra memoria collettiva "personalità che hanno lasciato un segno, soprattutto nella capacità di vivere per qualcosa che si colloca oltre la propria stretta individualità: direi – se la parola non fosse tanto fuori moda – uomini e donne mossi da un ideale." Mi sono tanto commossa leggendo le tue belle parole: la comunione spirituale è davvero possibile... E sono gli orizzonti di una politica a servizio della comunità umana e del creato, di una speranza costruttiva - spes contra spem - quelli che, nonostante il male del mondo, desideriamo tenere accesi. Grazie ancora, cara Rossana. Un immenso abbraccio.
EliminaCara Maria, ho letto d'un fiato il tuo libro. Mi auguro che tanti altri ne traggano nutrimento. La comunione spirituale è un grande dono. Grazie a te e un grande abbraccio, Rossana.
EliminaGrazie della bella recensione. Ho letto il libro: la merita tutta !
RispondiEliminaProprio così. Grazie.
EliminaMolto interessante un testo che fa rivivere una memoria collettiva di così ampio respiro! Bella la tua recensione, cara Rossana, e immagino splendido questo libro di Maria d'Asaro che mi propongo di cercare.
RispondiEliminaGrazie a entrambe!
Ciao Annamaria! Sono sicura che il libro di Maria ti interesserà molto. La luce che vuole tenere accesa attraverso figure esemplari è la stessa che anche noi cerchiamo, in varie forme: tu, in particolare, nella musica. Un caro saluto, Rossana.
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