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Convergente? ... |
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... o divergente? |
Dirò subito che non vedo contraddizione ed
incompatibilità tra pensiero convergente e divergente. Abbiamo bisogno di
entrambi per orientarci nel mondo e per decifrare la complessità delle
relazioni sociali: abbiamo bisogno di convergere e divergere, di annunciare e
di denunciare, di possedere nozioni e conoscenze ma anche competenze, di
possedere la parola di tutte le scienze e della tecnologia, ma
anche la parola della poesia e dell’arte nelle loro splendide varietà,
dell’ésprit de géometrie ma anche dell’ésprit de finesse. C’è contraddizione ed
opposizione solo quando si enfatizza uno e si nega l’altro.
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Convergente. |
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Divergente. |
Ho pochi dubbi circa il
fatto che nelle scuole italiane sia di gran lunga prevalente il pensiero
che Guilford definiva “convergente”, per il quale le persone convergono
sull'unica risposta accettabile a un problema e producono efficaci soluzioni.
Non a caso le nostre scuole sono subissate da interrogazioni scritte ed orali
volte a verificare le conoscenze e le capacità ripetitive-mnemoniche dei nostri
studenti, da test di “intelligenza” e prove Invalsi che si concentrano
prevalentemente su item che richiedono un'unica risposta corretta accettabile,
dato ma non concesso che il pensiero divergente possa essere
attendibilmente misurato con test cosiddetti a risposta aperta.
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Convergente. |
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Divergente. |
Evidentemente nelle scuole italiane - fatta eccezione forse per poche attività come quelle artistiche - vige
il più o meno consapevole convincimento che il pensiero convergente si adatti meglio
alla risoluzione dei nostri problemi particolari.
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Convergente. |
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Divergente. |
Ma ciò che Guilford e
altri hanno tentato di dimostrare è che, dando rilievo al pensiero convergente,
spesso la scuola trascura il pensiero divergente e non fa abbastanza per
l’insegnamento e lo sviluppo della creatività. Il pensiero divergente,
per Guilford strettamente connesso all’atto creativo, è la capacità di produrre
una gamma di possibili soluzioni per un dato problema, soprattutto quando non
prevede un'unica risposta corretta. La creatività dunque è un modo particolare
di pensare che implica originalità e fluidità, che rompe con i modelli
esistenti introducendo qualcosa di nuovo.
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Convergente. |
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Divergente. |
Non so fino a che punto i docenti,
quale che sia la loro materia, siano consapevoli dell'opportunità, se non
della necessità, di incoraggiare il pensiero divergente negli studenti. So invece che solitamente si premiano le
risposte «giuste» e si penalizzano quelle ritenute «sbagliate» e
allora gli studenti, per non correre rischi in un clima educativo che approva
solo soluzioni convergenti, preferiscono risposte caute e convenzionali
rispetto a vie nuove od originali di ricerca. La mia impressione è che gli
studenti che hanno un alto grado di divergenza siano, anche qui ad Albenga, poco
apprezzati dagli insegnanti rispetto a quelli con alto grado di
convergenza, i quali ultimi vivono sicuramente in modo più
sereno e rassicurante le regole ed i modelli di procedura e di condotta delle
scuole.
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Convergente. |
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Divergente. |
Fermo restando che il pensiero convergente
ha punti di forza che vanno coltivati, forse varrebbe la pena
intraprendere nuovi sentieri, rivedere nel profondo lo stile di certe lezioni,
l’anima di certe interrogazioni che richiedono intenzionalmente la
ripetizione degli appunti dettati o delle pagine del libro “lette”
a scuola od assegnate allo studio domestico, le lezioni private vissute da
scuola e famiglia come “ripetizioni”, le prove scritte ed orali d’esame (quelle
che il ministero subdolamente definisce “colloqui”), le modalità di valutazione
e di assegnazione dei voti di profitto (i mezzi voti, i + ed i –:
un’orgia di calibrature volte a sofisticate differenziazioni del modo di ripetere
il pensiero e la visione del mondo altrui e non ad esprimere un proprio
personale motivato giudizio), i voti di condotta
con i quali troppo spesso si premia, più che la partecipazione e l’impegno
solidale, il comportamento di sudditanza e la silente sottomissione.
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Convergente. |
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Divergente. |
Infine esempio insigne ed illuminante sono le “ricerche” e le cosiddette
“tesine” copia-incolla, che i docenti più sprovveduti, privi di competenze
informatiche, spesso premiano, magari sbalorditi per l’ottimo lavoro svolto…
Non è facile uscire dal tunnel del conformismo: solo lavorando e costruendo
insieme nella prassi quotidiana - docenti studenti genitori - un progetto
educativo condiviso, è possibile trovare, per prove ed errori, il giusto
equilibrio tra ciò che deve rimanere ambito del pensiero convergente e
ciò che invece deve divergere. Entrambi i tipi di pensiero hanno un loro
ruolo fondamentale, se utilizzati in termini complementari e se non sono
vissuti in perenne competizione in quanto ritenuti reciprocamente
incompatibili...
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Convergente e divergente.... |
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... la scuola del pensare. |
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