La potenza dell'arte ci porta dentro altri mondi... (Enrico Benaglia, immagine tratta da facebook) |
Proponiamo
un video ideato e realizzato nel 2003 dagli alunni dell’Istituto d’Arte di
Imperia, con la supervisione di alcuni docenti tra i quali non posso esimermi
dal citare il mitico prof. Dolmetta. Ho conosciuto in modo non superficiale
questa Scuola (che ho diretto in qualità di preside per due anni dal 2002 al
2004) e ancora è ben viva in me – in un intreccio di care memorie e di
riconoscente gratitudine - la caparbia dedizione di tanti docenti e la
genuina freschezza e gioia di vivere di tanti/e giovani, anche se costretti a
gestire e vivere non poche difficoltà esistenziali.
Sono
loro che hanno costruito, spronati da ben altro che la legge del 2000, la
“giornata della memoria” fuori dal retorico rituale di una celebrazione
mistificante e controproducente, se vissuta come alibi dei nostri
silenzi e delle nostre viltà. Sono proprio i giovani che ci spronano a non
dimenticare ed a comprendere che l’universale grido di dolore che si leva
dai campi di sterminio è struggente invocazione che deve servire non agli
ebrei ed a tutte le altre vittime sterminate, ma a noi tutti, giovani ed
anziani, per mettere a nudo il nostro passato e le nostre responsabilità
(la Shoah è anche un crimine italiano, basta pensare alle fascistissime leggi
razziste del 38 ed alle loro implicanze), per non chiudere gli occhi sulle
stragi del presente, per non legittimarle con la nostra indifferenza ed
il nostro silenzio.
La giornata della Memoria... (immagine ripresa dalla pagina facebook dedicata ad Auschwitz Memorial) |
... per non chiudere gli occhi... (immagine tratta dalla pagina facebook dedicata ad Auschwitz Memorial) |
Il rischio
delle immagini – anche le più crude e terribili che raccontano la Shoah –
è quello dell’assuefazione, della
ritualità, del “già visto”.
Qual è la chiave per aprirci all'esperienza terribile del dolore... per farci provare com-passione? |
Come condividere un'esperienza tanto lontana? |
Il merito di
questo breve filmato – che rivela la notevole maturità umana di chi lo ha
prodotto – è quello di scrollarci dal torpore, di strapparci dall’estraneità e
di trasportarci subito all’interno di un vortice d’ansia, di paura, di
angoscia. Nel video non si indugia sulle figure tristemente note della Shoah,
anzi vengono anche utilizzate immagini apparentemente lontane da quell'esperienza, eppure noi ci sentiamo portati DENTRO un’emozione, uno stato
d’animo, un sentire che rimanda, in qualche modo, all’esperienza tragica del
lager.
E proprio
l’uscita dall’indifferenza ci può permettere di trovare il senso di una
giornata come quella della Memoria.
Come sentirci dentro una storia che non abbiamo vissuto? |
Si consiglia di mettere in pausa la musica del blog prima di avviare il video.
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