Caravaggio, Riposo durante la fuga in Egitto. |
Questo dipinto del
Caravaggio del 1595-96 rappresenta la
nota scena del vangelo di Matteo, 2, 13-15 in cui si narra: «Essi erano appena
partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: “Alzati,
prendi con te il bambino e sua madre e fuggi in Egitto, e resta là finché non
ti avvertirò, perché Erode sta cercando il bambino per ucciderlo”. Giuseppe,
destatosi, prese con sé il bambino e sua madre nella notte e fuggì in Egitto,
dove rimase fino alla morte di Erode…». Caravaggio interpreta la scena immaginando un momento di
riposo, un attimo di sollievo e di conforto nel lungo peregrinare di Giuseppe, di Maria e
del bambino. Un angelo suona per loro una musica celestiale: sullo spartito è la
parte del cantus del mottetto Quam pulchra es et quam decora del
fiammingo N. Bauldewijn, ispirato al Cantico dei Cantici.
Caravaggio, Riposo durante la fuga in Egitto, particolare. |
Nel video che di seguito proponiamo Luigi Ceccarelli presenta una
splendida interpretazione del dipinto e del ruolo che in esso sembra essere attribuito all’arte, sorta di “salvezza”
dalle fatiche, dai dolori, dalle pesantezze di questo mondo: «la musica come
regalo divino per la dolorosa umanità di sempre».
Si consiglia di mettere in pausa la musica del blog prima di avviare il video.
«Ma» - continua Ceccarelli - «quante
famiglie nella storia dell’uomo saranno costrette all’umiliazione dell’Esodo,
in fuga da tiranni sanguinari, dalla miseria, dal destino di sopraffazione …».
La fuga in Egitto diventa così metafora di un destino che si ripete, nelle miriadi di persone costrette oggi a fuggire dai loro persecutori. E allora, accanto al sollievo dell’arte, vi deve forse essere il richiamo alla responsabilità etica, al gesto umano e umanizzante della compassione, intesa nel senso etimologico del com-patire, del sentire con l'altro e del portare il dolore dell’altro.
In Caravaggio il tema del com-patire viene espresso potentemente nella scena della Deposizione (1602-1604) e nella partecipazione che le diverse figure esprimono attraverso la loro stessa fisicità, il loro protendersi verso il centro.
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La fuga in Egitto diventa così metafora di un destino che si ripete, nelle miriadi di persone costrette oggi a fuggire dai loro persecutori. E allora, accanto al sollievo dell’arte, vi deve forse essere il richiamo alla responsabilità etica, al gesto umano e umanizzante della compassione, intesa nel senso etimologico del com-patire, del sentire con l'altro e del portare il dolore dell’altro.
In Caravaggio il tema del com-patire viene espresso potentemente nella scena della Deposizione (1602-1604) e nella partecipazione che le diverse figure esprimono attraverso la loro stessa fisicità, il loro protendersi verso il centro.
Caravaggio, La deposizione di Cristo. |
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