Natale e l'infanzia.
Piccolo viaggio nei ricordi... (Ponte sul fiume Gesso, 1979 Cuneo) |
Non so a voi, ma a me capita ogni anno di rivivere le
emozioni, gli stati d’animo di quando ero bambino: l’ingenuità
dell’attesa dei “regali”di Gesù Bambino, la neve che immancabilmente inondava
Cuneo e le battaglie a palle di neve per difendere il nostro fortino
(costruito con blocchi di neve) e conquistare quello degli avversari, quasi
rivivendo ed immedesimandoci nei ragazzi di via Pal …
Via Roma, Cuneo, 1969 (Foto di Mario Zauli) |
E soprattutto
l’allegria genuina, spontanea, non forzata, forse perché fatta di piccole cose,
semplici, oggi inesorabilmente perdute dalla mia e dalle altre generazioni.
Corso Nizza, Cuneo, 1969 (Foto di Mario Zauli) |
La sera della vigilia dell’Epifania mia madre, secondo
l’usanza monferrina del paese in cui sono nato, ci esortava a porre
sul davanzale della finestra (e che importava se si era al terzo piano?)
le nostre scodelle, riempite d’acqua per abbeverare gli assetati cammelli
(o dromedari?) dei re magi, che sempre lasciavano il segno della loro
riconoscenza. Al mattino rinvenivamo le scodelle, linde ed asciutte, colme
di tre mandarini, due arance e qualche croccante: che gioia corale di noi
fratelli e sorelle tra i sorrisi di papà e mamma!
Corso Marconi, Cuneo. |
Ricordi, frammenti di un passato per i quali non ho nostalgia o rimpianti, ma gratitudine, perché tempo in cui tutti insieme si imparava lo
stupore e l’incommensurabilità di una gioia profonda.
Cartolina. |
Come quella di padre Turoldo, di qualche generazione prima
della mia, quando faceva il pastore o quella che traspare nei meravigliosi dipinti del pittore Marino Di Fazio - che abbiamo brevemente presentato nel post della quinta figura di Natale "il presepe ad Aurora sul mare" - e di cui qui proponiamo un video tratto dalla pagina facebook "Marino Di Fazio pittore naif".
Chiusa Pesio, Cuneo, Chiesa di Sant'Anna. |
Natale
di Davide Maria Turoldo
di Davide Maria Turoldo
Ma quando
facevo il pastore
allora ero certo del tuo Natale.
I campi bianchi di brina,
i campi rotti dal gracidio dei corvi
nel mio Friuli sotto la montagna,
erano il giusto spazio alla calata
delle genti favolose.
I tronchi degli alberi parevano
creature piene di ferite;
mia madre era parente
della Vergine,
tutta in faccende,
finalmente serena.
Io portavo le pecore fino al sagrato
e sapevo d'essere uomo vero
del tuo regale presepio.
allora ero certo del tuo Natale.
I campi bianchi di brina,
i campi rotti dal gracidio dei corvi
nel mio Friuli sotto la montagna,
erano il giusto spazio alla calata
delle genti favolose.
I tronchi degli alberi parevano
creature piene di ferite;
mia madre era parente
della Vergine,
tutta in faccende,
finalmente serena.
Io portavo le pecore fino al sagrato
e sapevo d'essere uomo vero
del tuo regale presepio.
Tutte le immagini sono tratte dalla pagina facebook Cuneo del secolo scorso.
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