Bambini di Siria (da www.savethechildren.it) |
“Fermatevi, smettete di
uccidere i bambini”
(seconda domenica di agosto 2014,
Papa
Francesco all’Angelus in piazza San Pietro).
Proponiamo oggi un video bellissimo di Banksy, artista inglese e celebre esponente della street art. Diffuso nel marzo del 2014, questo
cortometraggio è dedicato ai bambini di Siria, nel terzo anniversario della
terribile guerra che insanguina il paese. Il video può evocare la condizione di
qualsiasi fanciullo venga oggi maltrattato, perseguitato, sfruttato, ucciso.
Banksy, Bambina con palloncino. |
Breve presentazione:
Una bambina riesce ad afferrare il filo di un palloncino rosso e ad innalzarsi
al di sopra di un muro. Ed ecco che, oltre il muro, si trasforma, non è più una bambina qualsiasi, è una piccola siriana che guarda dall’alto le macerie della propria città. Il palloncino l’ha salvata. Le sue lacrime di compassione sembrano dire:
non voglio, non posso salvarmi da sola, il mio non può essere l'unico palloncino esistente. Ma ecco che accade il miracolo.
Un secondo palloncino vola accanto ad un altro bambino,
inginocchiato ai piedi di un uomo steso in una pozza di sangue. E vola
anch'egli. Il miracolo si ripete ... Nella tragedia della distruzione altri
palloncini sfiorano altri bambini e li salvano. Il cielo si riempie di rosso e
le macerie restano in basso, lontane. Il video termina con un’immagine che
sembra abbracciare il mondo intero. L’immensa distesa dei bambini che in tutto
il mondo chiedono di essere liberati, portati via, salvati.
Si
consiglia di mettere in pausa la musica del blog prima di avviare il video.
Alcune notizie sulla Siria.
«I bambini in Siria stanno pagando il prezzo più
pesante per il conflitto in corso. Sono stati arrestati, mutilati e uccisi.
Mentre il conflitto si intensifica, sempre più bambini sono costretti ad
abbandonare le proprie case e cercare rifugio in altri luoghi e lungo le
frontiere, perdendo la scuola e le vaccinazioni di base. Più il conflitto
si trascina, più alto è il rischio di avere una generazione ‘perduta’ di
bambini che porteranno le cicatrici fisiche ed emotive di questo conflitto per
molti anni a venire» (Giacomo Guerrera, Presidente dell’UNICEF Italia).
Bambini di Siria rifugiati (da www. La Repubblica. it) |
Ma la Siria non è l'unica realtà in cui si assiste alla strage di innocenti
per la quale papa Francesco ha invocato di fermarsi. In queste settimane è l'Iraq al disonore delle cronache...
2014 nel mondo.
Nel 2014 sono stati coinvolti in guerre 15 milioni bambini. 230 milioni
bambini vivono attualmente in aree colpite da conflitti che li hanno
esposti a violenze estreme e alle loro conseguenze: reclutati con
la forza, uccisi mentre erano nelle loro classi o mentre dormivano nei
loro letti, annegati nel Mediterraneo, resi orfani, rapiti, torturati,
violentati, venduti come schiavi. “Mai come nella storia recente così tanti
bambini sono stati soggetti a brutalità così orribili” (A. Lake,
direttore generale Unicef).
Bambini reclutati come soldati nella Repubblica Centrafricana (da www. La Repubblica.it) |
Alcuni flash che i media tendono a marginalizzare.
Rosarno. Dice il parroco: “Non voglio più celebrare
funerali per ragazzi morti di freddo come l’anno scorso”.
Mozambico. Lo sfruttamento dei bambini di strada (soprattutto
espianto di organi) in questo poverissimo angolo d’Africa assume dimensioni
agghiaccianti, tanto da superare nei profitti lo stesso traffico di
armi.
Il fenomeno dei bambini di strada in America del sud (da www. turistipercaso.it) |
Brasile. Il fenomeno dei bambini di strada è
diffuso nell'America del sud, in particolare in Brasile, dove si calcola che ci
siano circa sei milioni di minori senza casa e senza famiglia (meninos
"de" rua, bambini "di" strada, la cui situazione
esistenziale è diversa dai meninos "na" rua, bambini
"nella" strada). “Nelle campagne il 2% dei proprietari possiede
metà della terra disponibile, molta della quale rimane incolta… 9 milioni di
brasiliani vive con meno di un euro al giorno e tra questi il 25% è costituito da bambini
fino ai 14 anni; 25 milioni di brasiliani vive con meno di due euro al giorno e tra
questi c’è un altro 25% di bambini fino ai 14 anni. Molti bambini non vengono
registrati all’anagrafe perché il procedimento non è gratuito ma a pagamento
essendo l’anagrafe gestita da un ente privato…
Il bambino di strada
vive ai margini della società: è inutile
all’economia di mercato, è perseguitato dai commercianti, è ostaggio della
malavita che ne crea bambini soldato per la guerra tra narcotrafficanti, è
bambola sessuale per i turisti per lo più tedeschi e italiani, è espulso
dalla scuola che non accetta bambini con comportamenti scorretti dettati
dall’uso di crack (80% ne fa uso) e fame, è trattato dalla stampa come
delinquente usando contro di lui un linguaggio discriminante senza le
attenuanti usate per altri bambini o adolescenti della stessa età ma di diversa
condizione sociale. Sta succedendo un massacro di tali bambini e adolescenti
sotto gli occhi di tutti, quasi come se ci fosse una accordo tacito di
eliminarli per pulire le città in prospettiva di tre avvenimenti importanti:
visita del Papa, Mondiali e Olimpiadi. Solo nel 2012 sono stati uccisi 9.000
bambini di strada…. Qualsiasi scusa è buona per la Polizia. Giustiziano anche
ragazzini. Il destino dei ragazzini di strada è segnato: senza titolo di studio,
senza lavoro, possono solo delinquere e finire in carcere. La situazione delle
carceri è disastrata e non è certo lì che possono trovare modelli di
riferimento per un riscatto: sovraffollamento, torture, abusi sono all’ordine
del giorno…“
La campagna Every One, promossa da Save the Children. |
(Testimonianza di don Saverio Paolillo, missionario comboniano).
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