“Hanno dimenticato che si può guardare il cielo: gli
uomini girano intorno in quella loro gabbia che è il pianeta, perché hanno
dimenticato che si può guardare il cielo. Come vivere, come vivere bene, come
possedere il mondo, come goderne, come rimpinzarci, dunque come produrre
oggetti amabili, strumenti del nostro piacere, come godere continuamente senza
tenere conto degli altri, rifiutando loro il godimento senza neanche porsi il
problema della loro felicità o infelicità, come industrializzare l’umanità fino
alla saturazione. Ecco che cosa si sono proposti gli uomini e quello che
si chiama umanesimo. Si tratta dell’abbandono delle cure spirituali o
metafisiche. Il problema del nostro destino, della nostra esistenza
nell’universo, del valore o della precarietà delle condizioni
esistenziali nelle quali viviamo non è più stato preso in considerazione …
Solo l’arte e la filosofia, solo le interrogazioni vive possono
tenere sveglia l’umanità e impedire che l’anima si assopisca,
soltanto l’arte e la filosofia possono sviluppare il meglio che c’è in ciascuno
di noi”
(Eugène Ionesco, Il mondo è invivibile).
(Eugène Ionesco, Il mondo è invivibile).
Il cielo di Van Gogh non è vuoto (La Notte stellata). |
Che cosa significa “guardare” il cielo? Certamente chiedersi quanti
di noi oggi, ieri, l’altro ieri hanno osservato la notte stellata o la luna o
semplicemente l’alba e il tramonto. E, se non è il cielo, un paesaggio
montano, il mare, una farfalla posata sul fiore o, meglio ancora, il volto
dell'altro o, più a fondo, “il mondo morale dentro di noi”.
La notte stellata di Van Gogh (particolare) non è una semplice riproduzione naturalistica. |
“Guardare”:
contemplare, meditare. Le mode e le tendenze correnti oggi non
incoraggiano queste pratiche così avverse ed estranee al conformismo imperante.
Secondo G. Dorfles (Conformisti, la morte dell’autenticità, 2° ed.
Castelvecchi, 2008), chi più chi meno, tutti ci stiamo conformando per
essere moderni, per non essere isolati od esclusi. Conformisti nei
pensieri, nelle azioni, negli interessi, nei gusti, nel comportamento, nel
linguaggio, nella vita domestica e in quella pubblica, nei bisogni e nelle
aspirazioni. E non ci accorgiamo di perdere noi stessi, la nostra autenticità,
la nostra voce in un contesto, la società liquida, in cui l’umanità è
frazionata in tanti comportamenti e linguaggi tutti accolti
passivamente. Sono tante le tipologie: dai bambini ai giovani, dagli adulti agli anziani e persino
ai defunti. Ed ognuna mostra come in ogni modo e tempo della vita si
obbedisce a quanto giunge dai media e dall’esterno, “sino alla
saturazione”, “senza tener conto degli altri”.
La Notte stellata (particolare) è visione della mente e proiezione di sentimenti forti, pennellati attraverso i colori. |
La simbologia della Notte stellata (particolare) è ricca: il cipresso esprime la tensione verso l'alto, sorta di ponte tra terra e cielo. |
L’invito di
Ionesco è di non rinunciare alle “cure spirituali o metafisiche” o al “problema
del nostro destino”. Ognuno di noi, se vuole, può ogni giorno riscoprire ciò
che non dovrebbe cessare di destare la meraviglia (quella celebrata
da Kant), che è all’origine della filosofia, che è nutrimento della poesia e
dell’arte, che è fonte delle nostre “vive interrogazioni”.
Ognuno di
noi a suo modo può essere e diventare filosofo-poeta-artista, a suo modo
“tenere sveglia l’umanità”, “impedire che l’anima si assopisca”. Per chi si ostina a guardare
il cielo sopra “la gabbia del nostro pianeta” e quello tutto interiore
dentro di noi c'è sicuramente un rischio: l’inciampo dell’incauto Talete, incurante della frenesia della vita di corsa, distratto dal cielo, costretto a
subire le risate di scherno delle servette di turno …
Il paesino avvolto nell'oscurità del sonno indica la tranquillità degli uomini che non si accorgono di quella vivida bellezza della notte, attraversata da vortici stellari (La Notte stellata, particolare). |
Il video restituisce efficacemente la misura di un cielo vivo e parlante. Si consiglia di mettere in pausa la musica del blog prima di avviarlo.
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