La gratitudine come stile di vita che si acquisisce attraverso un cammino e come preghiera.
🖊 Post di Gian Maria Zavattaro
🔨 Immagini delle sculture di Michele Carafa (qui il sito), la cui presentazione si può trovare nel post Gratitudine e riconoscenza, premessa del presente articolo.
Ogni giorno la gratitudine può illuminare i nostri quotidiani affetti
familiari, relazioni interpersonali e sociali. Ma non solo: ogni giorno in mille
eventi anche inaspettati (quelli grandi,
che ti segnano la vita; quelli piccoli, che te l'addolciscono) posso ricevere
da donatori impensati, spesso ignari del loro donare, i più svariati doni e
benefici (nuovi orizzonti o semplicemente un sorriso, uno sguardo, una parola,
un’attenzione, una precedenza per strada…); ogni
giorno posso sentirmi battere il cuore per una gratuità che non richiede
restituzioni ed essere invogliato anch’io a contraccambiare alla prima
occasione.
🔨 Immagini delle sculture di Michele Carafa (qui il sito), la cui presentazione si può trovare nel post Gratitudine e riconoscenza, premessa del presente articolo.
Michele Carafa, Chiesa Santo Spirito, Campomarino, marmo statuario, onice miele, bronzo, 2007. |
Michele Carafa, Rifugio, ceramica, 40×60 |
Esercizio tutt’altro che facile oggi come ieri. La gratitudine per essere esperita deve prendere tante distanze: dal fluire liquido degli istanti, in un mondo senza dialogo, senza passato e senza futuro; dalla frenesia a consumare; dalla cultura del successo e dello scarto; dai muri dell’individualismo egocentrico tutto teso a consumare, carpire, escludere.
Michele Carafa, Assenza, particolare, ceramica |
Come laico credente inquieto che cosa posso aggiungere sulla gratitudine, a parte la mia ignoranza? Dio - Santo, Forte, Immortale, Comunità e Trinità, totalmente Altro eppure così vicino nella misteriosa e gratuita relazione che egli ha con ogni creatura - è il Donatore per eccellenza di ogni bene, crea tutto dal nulla e dona la vita del Suo Figlio incarnato senza nulla chiedere. Doni insaldabili, impagabili.
Michele Carafa, Chiesa Sacro Cuore di Gesù, Termoli, marmo statuario, 1998 |
Da sempre la comunità cristiana in ogni momento della giornata eleva inni e preghiere di ringraziamento: “Dal sorgere del sole al suo tramonto sia lodato il nome del Signore” (2).
Con la nostra fede inquieta - che resiste e fatica ad accogliere delusioni, sofferenze, esperienze di vuoto, fallimenti ed infelicità - anche mia moglie ed io tentiamo, e non sempre ci riusciamo, di esprimere in tono consono alla nostra povertà il mattutino “Benedicamus Domino”, il “Deo gratias” della sera, le preghiere dei pasti, il “Gloria” della Messa domenicale (“Ti lodiamo benediciamo adoriamo glorifichiamo rendiamo grazie”) e nell’Eucaristia il perenne continuo “rendimento di grazie” (in greco “εὐχαριστία”): “È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, renderti grazie sempre e in ogni luogo”.
Infine forse al termine del cammino potremmo scoprire l’affinità associativa della riconoscenza-gratitudine non solo con il dono l’empatia la durata, ma con tutte le virtù cardinali e teologali, con il perdono, la misericordia, la tenerezza e la gratuità dell’agape; scoprire, pur tra mille contraddizioni, la sua fecondità: ricompensare non chi ci ha fatto qualche favore, ma chi non ha alcuna relazione con quanto abbiamo ricevuto né sa o può essere riconoscente, fino al completamento del paradosso tutto cristiano dell’amare i nemici.
Michele Carafa, Chiesa Santo Spirito, Campomarino, marmo statuario, onice miele, bronzo, 2007 |
Dio d'amore, o fonte di gioia,/ vogliamo offrirti un inno di grazie:/ nulla chiediamo se non di cantare,/ lodarti in nome di ogni creatura (3).
Note.
(1) cfr. La Bibbia, Salmo
116, v.12, ed. San Paolo, 2010, p. 647.
(2) cfr. La Bibbia, Salmo
113, v.3, ed. San Paolo, 2010, p. 646.
(3) D. M. Turoldo, I
SALMI - versione poetica, ed. S. Paolo, 2016, p.469.
Il completamento del post esplicita con lucidità il valore umanistico, religioso ed etico della Gratitudine. La chiarezza del l'argomentazione è merito di Gian Maria, che accentua il discrimine tra l'apatia-indifferenza e la condivisione-Gratitudine, rivestendolo con una " scelta di campo " indiscutibile in favore della Fede
RispondiEliminaE’ decisiva, come hai ben focalizzato, la centralità del “valore umanistico, religioso ed etico della gratitudine”. Proprio per questo, caro Rosario, leggo con timore e tremore il tuo commento, che dietro le righe ci ammonisce a non cadere nell’intellettualismo etico, ma a testimoniare le parole nelle azioni di una coerente verace “scelta di campo”.
EliminaCome non essere GRATO a voi per aver scelto le mie opere per un tema così intimo e personale, ma primo per la costruzione di rapporti e relazioni con l'altro.
RispondiEliminaGRATI reciprocamente, professore, come si conviene a donne ed uomini liberi che credono e sperano nella “costruzione di rapporti e relazioni con l’altro”. Un caro saluto da parte di Rossana, mia moglie, e del sottoscritto.
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