Poesia dal forte sapore esistenziale accompagnata da alcune suggestioni interpretative.
🖊 Commento di Gian Maria Zavattaro
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L'ECO DEL
DOMANI
Tommaso D'Incalci, L'eco del domani, particolare |
Ho
scritto una lettera di soli suoni
ti arriverà
quando il mio nome
non sarà più
pronunciato da nessuno
Un bagaglio
leggero
i momenti che
non ho vissuto
Da lontano mi
segue la notte
con passi
quieti di sposa orientale
Si china per
baciarmi
vorrebbe
dissolversi con me
nella polvere
dell'ultimo respiro
“Non andare”
Ho un posto
assegnato tra molecole di idrogeno e ossigeno
Mi rivedrai
al sorgere di ogni nuova stella
Eco di un
nome nuovo
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Come sarà il domani “quando il mio nome non sarà più pronunciato da nessuno”? C’è speranza che possa rinascere nella “eco di un nome nuovo”? E “i momenti che non ho vissuto” sono oggi per me il mesto rimpianto di “un bagaglio leggero” o trama pesante di un “cupio dissolvi”? Può essere il presente anelito premonitore di nuove stelle e nuovi nomi, nuove terre e nuovi cieli?
In questa ermetica poesia,
insieme con la certezza della caducità della vita e del suo svanire
“nella polvere dell’ultimo respiro”, persiste la pacata e lucida
consapevolezza che si perderà il ricordo di ognuno di noi: prima o
poi il nostro nome potrà non essere mai più pronunciato da nessuno.
Tommaso D'Incalci, L'eco del domani, particolare |
Eppure - a ben vedere - l’eco del domani,
per quanto segnato dall’istante che fugge, racchiude non dismesse
speranze a riveder le stelle, quasi un inno alla vita che in sé contiene sempre
la promessa del futuro.
Forse l’oggi mi riserva una
lettera-testamento di soli suoni, ma mi impone anche il gioioso tormento delle
sue silenti domande: devi scegliere se e dove andare, con chi stare, cosa fare
della vita. Un oggi che allude o prelude ad un risveglio, ad un futuro
che ricrei ad ogni corpo la sua forma ed identità e gli assegni nuovi
nomi, perché ci si riconosca nei reciproci sguardi e la luce stellare
trionfi su ogni vaporosa ed obnubilante rimozione.
Mi pare anzi quasi la premessa di una
preghiera: che tutti possano aspirare ad un mondo terracqueo “tra
molecole di idrogeno ed ossigeno”; che ognuno di noi - insieme, non da soli -
sia chiamato a rianimare nuove terre e nuovi cieli: terre
dove ognuno avrà un nuovo nome, cieli dove ci rivedremo “al sorgere
di ogni nuova stella”.
Tommaso D'Incalci, L'eco del domani |
Bellissima e commovente.
RispondiEliminaTommaso D'Incalci trasmette sensibilità e purezza di un Anima pura e libera.Si percepisce la ricerca della Verità profonda.Grazie.Barbara Ioni
Condividiamo appieno il suo giudizio. Aggiungerei il luminoso pudore di un artista polivalente.
EliminaQuesti tempi sono difficili. Quanta sofferenza, fatica, dolore...eppure la Paura presente in tutti noi, ci anestetizza, inibisce il nostro cervello e i nostri sensi.
RispondiEliminaVoglio continuare a cercare, ascoltare. voglio continuare a sperare...voglio vivere intensamente la mia vita e lasciare un segno attraverso l'amore appassionato che provo per le persone che vivono con me, attraverso l' amore sincero e disinteressato per l'Essere Umano.
Voglio poter continuare a vedere le stelle...e vederle anche con le persone che fisicamente non sono più qui, ma continuano ad essere presenti nella mia vita
Cara Patrizia, una lettura che facciamo volentieri anche nostra, nella quale tutti vorremmo si riconoscessero. Grazie.
EliminaPreziose lirica e riflessione esegetica a seguire. Grazie.
RispondiEliminaGent.le mari da solcare, condivido la preziosità della lirica e, quanto all’esegesi, la ringazio per la sua generosa benevolenza.
EliminaLa poesia, con i disegni, si leva in un tempo d'attesa, dilemmatico si', ma intimamente fiducioso. L'atmosfera suggerita mi sembra lucrezia a, comunque toccata dalla cosmologia greca.
RispondiEliminaIl commento di Gian Maria, superbo nella sua compostezza ( intendo superbia come segno di perfezione), invita alla Speranza.
Correggo lucrezia in lucreziana
EliminaCaro Rosario, riporto un’affermazione di Benedetto XVI, che a suo tempo mi aveva molto colpito: “Speranza di fatto è una parola centrale della fede biblica al punto che in diversi passi le parole “fede” e “speranza” sembrano intercambiabili”- Ciao.
EliminaTutto molto bello. Grazie!
RispondiEliminaGrazie a lei! Buon fine settimana.
EliminaToccante eco. La nostra voce che ci richiama a esserci sempre, comunque il cammino ci conduca. Incantevole Grazie
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