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sabato 16 aprile 2022

Squarci di tenerezza.

Se c’è una via della Resurrezione - nei molteplici significati in cui la parola può essere intesa - essa passa anche attraverso la tenerezza.
Post di Rossana Rolando.
 
Donatello, Madonna Pazzi, foto personale
Aprile è inoltrato, siamo ormai alla vigilia di Pasqua. Nelle chiese si celebrano i grandi simboli della cristianità. Da quasi due mesi incombe la guerra in Ucraina. Gli appelli alla pace e alla deposizione delle armi sembrano parlare un linguaggio del tutto incoordinabile con la logica del conflitto: quel che si avverte è la distanza tra la durezza del realismo politico e le vie impossibili della pace.
Se non si rimane sommersi dall’indifferenza, anestetizzati spiritualmente, si avverte l’esigenza di riandare alle sorgenti di un’umanità perduta. Quando tutto è così duro, ostile, ferreo, pesante, sentire dentro qualcosa che intenerisce, si smuove, si fa delicato e molle, è un segno. Montale direbbe: “E il segno dun’altra orbita: tu seguilo”.¹
 
C’è chi vorrebbe scrivere una storia della tenerezza. Isabella Guanzini ha dedicato ad essa un libro.² In questo post, più sommessamente, rimando ad alcuni squarci di tenerezza.
 
💥 Donatello e la pietra.
Donatello, Madonna Pazzi, foto personale
Siamo a Firenze. Presso Palazzo Strozzi si è aperta la grandiosa rassegna su Donatello, che raccoglie numerose opere di diversa provenienza.³ Tra esse spicca, in mostra, la Madonna Pazzi, datata 1425-1430, probabilmente parte della collezione di Palazzo Pazzi della Congiura, oggi però ubicata nel Bode Museum di Berlino ed esposta a Firenze per l’occasione della mostra. Il rilievo in marmo (74,50 x 69,50) colpisce per la posizione dei visi vicini, fusi nell’unico flusso di sguardi, in una posizione di indicibile tenerezza. Il volto della Madre, dai tratti classicheggianti, pensoso, presago del destino di croce del Figlio, cinge il bambino tra le sue braccia. Il piccolo, sorridente e giocoso, si affida totalmente. Le mani, scolpite con lo stile stiacciato del rilievo, ben percepibile nonostante lo spessore millimetrico, raccolgono nell’intimità di un cerchio ideale di affetti.
Il genio fiorentino della scultura, vissuto tra il 1386 e il 1466, quando Firenze è entrata nell’epoca della signoria Medici ed ha avuto inizio la grande stagione del Rinascimento, sa trasferire nell’inerte materia marmorea la morbidezza dei tratti e la delicatezza dello spirito.
 
💥 Pasolini e la rondine.
Se dovessi trovare espressa la tenerezza, in un passo della letteratura, la cercherei proprio nel brano pasoliniano di Riccetto e la rondine. Anche qui c’è una durezza inerziale, quella umana di “Ragazzi di vita”, abituati a vivere di piccoli furti ed espedienti, nelle periferie povere di Roma. Mentre si trova su una barca, trascinata dal Tevere, Riccetto, uno di questi giovani, apparentemente imbronciato e scontroso, si fa d’un tratto attento. A pelo d’acqua, c’è qualcosa che sbatte, come un “piccolo straccio nero”: è una rondinella che sta affogando. Riccetto, con gesto inaspettato per gli altri suoi compagni di vita, si butta in acqua e comincia a nuotare verso di lei. Non riesce ad afferrarla, la corrente si fa forte e piena di mulinelli, pericolosa anche per lui. Gli altri ridono e urlano perché lasci perdere. Ma Riccetto si è deciso ad acchiapparla. Lo trovano, in seguito, sulla riva, con la rondine tra le mani. Marcello, uno dei ragazzi, gli dice in romanesco pressappoco questo: “cosa l’hai salvata a fare? Era così bello vederla morire”. Riccetto non risponde sullo stesso tono sarcastico. Dice solo: è tutta bagnata, aspettiamo che si asciughi. Poi la lascia andare e la vede volare tra le altre, senza più distinguerla, in alto. 
 
💥 Chandra Livia Candiani e il mistero.
L’ultimo squarcio di tenerezza lo colgo nell’acutezza dello sguardo poetico. Sorella minore della compassione, solo un po’ più timida, la tenerezza, per Chandra Livia Candiani, ha il muso di un animale del bosco o la piccolezza delicata e disarmata di un bambino o, ancora, la inadeguatezza di un vecchio che sa di non farcela. La tenerezza è un sentire che affratella tutti, nella comune fragilità dell’essere, nel mistero che avvolge ogni cosa. Nulla a che vedere con la mielosaggine a buon mercato, la tenerezza è un sentimento forte, una conquista vittoriosa su ciò che dentro indurisce e fa male.
 
💥 Concludo semplicemente così. Se c’è una via della Resurrezione - nei molteplici significati in cui la parola può essere intesa - essa passa anche attraverso la tenerezza.
 
💥 Note.
1. Eugenio Montale, Arsenio, contenuto in Ossi di seppia.
2. Isabella Guanzini, Tenerezza. La rivoluzione del potere gentile, Ponte alle Grazie, 2020.
3. La mostra si è aperta il 19 marzo e proseguirà fino al 31 luglio 2022.
4. Pier Paolo Pasolini, Ragazzi di vita, Garzanti, 1971.
5. Cfr. Tenerezza, Incontro con Chandra Livia Candiani, a cura di Maria Teresa Abignente, Edizioni Romena 2020, pp. 19-21.
 
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8 commenti:

  1. Cara Rossana, confermi sempre di più il tuo tratto tipico: la spiccata sensibilità ( del resto, il tuo interessarti all’arte, ne è la conferma). Poi aggiungo che i vostri viaggi di ricerca spirituale e di meditazione religiosa producono sempre effetti fecondi.
    Nel post, descrivi alla grande le forme i modi i gesti della tenerezza, virtù dalle eccelse qualità. Opportunamente la leggi nell’economia della Resurrezione.
    Io, voglio portare all’attenzione la distanza dell’atteggiamento corrente della società attuale, che celebra maggiormente la durezza di carattere, la forza e il vigore ( anche con qualche frase volgare). E qui, considero con scoramento la preferenza data alla via delle armi, all’uso della guerra arrivando anche a contestare gli sforzi e gli appelli di Papa Francesco ( nella via crucis, la contestazione del gesto dell’Unione tra donna russa e donna ucraina). Auguri per il vostro percorso 🌹💫✨🐣

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    1. Grazie,caro Rosario, per le tue parole sempre affettuose e incoraggianti.
      A proposito di "viaggi di ricerca spirituale", trascrivo qui la bellissima poesia di Maria Luisa Spaziani, ripresa dai monaci di San Miniato al Monte, in occasione della Pasqua:

      "Getta le reti".
      Una voce dice
      che saranno ben presto colmate.
      Certo non ci credevi, ti sembrava
      inerte e ostile il mare.

      Se il cielo è cupo e minaccioso, e il vento
      urla che presto si ripari al porto,
      ci sono in cielo altri segnali occulti.
      Sono infiniti, i cieli.

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  2. Grazie con tutto il cuore e buona Pasqua di speranza e di tenerezza, cara Rossana!!!

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    1. Cara Annamaria, un collega amico ha voluto aggiungere uno squarcio di tenerezza, dedicato a Giuseppe Verdi. Lo trascrivo per te, in particolare:
      "Mentre Giuseppe Verdi era in agonia a Milano, era stata stesa paglia sulla via perché il rumore delle carrozze pubbliche e private non turbasse la calma degli ultimi momenti del vecchio maestro."

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    2. E' uno splendido gesto di tenerezza!
      Grazie di cuore, cara Rossana!

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  3. Cara Rossana, non potevi che scriverlo tu uno scritto così bello e toccante, così pregno di tenerezza... Grazie. Un abbraccio.

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  4. Grazie, cara Maria! Mi fa molto piacere il tuo apprezzamento, ben conoscendo il tuo equilibrio e la tua acutezza. Un abbraccio, Rossana.

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