Il simbolo dell'asinità, con riferimento particolare a Giordano Bruno.
Post di Rossana Rolando.
Immagini tratte dal Museo del Somaro (qui la pagina facebook).
Luca Matti, L'elevazione dell'asino, 2019 |
💥 Il simbolo. Certo, la presenza di questo animale nell’uso agricolo e nella familiarità quotidiana delle campagne è ormai scomparsa, ma il suo significato simbolico negativo - segno di ignoranza e pigrizia - rimanda ad una metafora un tempo abusata in ambito scolastico e ancora oggi comprensibile per tutti, contenuta nelle espressioni: “essere un asino”, “il banco dell’asino”, “il cappello dell’asino”…
Marco Vaglieri, Apuleio |
💥 In ambito filosofico è proverbiale l’asino di Buridano.
Ma è soprattutto Giordano Bruno a dedicare uno spazio speciale all’asinità, in un duplice significato, negativo e positivo, come ha ben evidenziato Nuccio Ordine nel suo La cabala dell’asino, libro a cui ha dedicato una vita di studi e ricerche.² L’interpretazione dell’asino come indicatore di ozio, ignoranza paga di sé, presunzione, arroganza, ottusa sicurezza di chi è certo delle proprie posizioni … è quella che tradizionalmente è stata attribuita a Giordano Bruno, nell’uso che ne ha fatto per attaccare i suoi avversari, siano questi i teologi dogmatici detentori dell’unica presunta verità o, ancora, siano essi personificati da tutta la vasta gamma degli uomini inoperosi, i quali attendono da altri - Dio o la natura - ciò che dovrebbero invece compiere mediante il lavoro delle proprie mani.
Ivano Vitali, Somaro quotidiano, 1992 |
💥 L’asino-Sileno. L’interesse che riveste il simbolo, in questa seconda accezione, si racchiude emblematicamente nel parallelismo del Sileno, tutto giocato sul rapporto tra apparenza e realtà: all’esterno una statuetta che raffigura un Satiro, metà uomo e metà capro, all’interno un’effigie divina. Già Alcibiade, nel Simposio platonico, paragonava Socrate ad un Sileno, brutto e ripugnante nell’aspetto esteriore (come vuole la tradizione), bellissimo e attraente dentro, nella sua personalità interiore di filosofo e sapiente.³
E proprio sulla via socratica dell’ignoranza consapevole e feconda, posta alla base di ogni autentica ricerca, si gioca la simbolicità positiva dell’asino-Sileno. Dietro l’apparenza esteriore dell’asinità, si nasconde la virtù umile e silenziosa della pazienza, propria di chi persevera nello sforzo verso la conoscenza del vero e del bello.
Percorsi difficili, in proporzione al valore degli obiettivi, arricchiscono davvero chi li intraprende, ma richiedono impegno, fatica, slancio.⁴ Come dire che ogni facile conquista è illusoria: nella vita, quello che conta non è la nuda meta, ma l’esperienza che si fa per arrivare ad essa.
Stefano Fontana, Recupero somari smarriti, 1987/2020 |
💥 L’asinità positiva e la scuola. Nuccio Ordine mette in luce questo secondo contenuto del simbolo asinino, che tanto dovrebbe essere ribadito nelle nostre scuole, tra gli alunni e le famiglie, spesso attente esclusivamente al risultato e alla performance di successo, al traguardo raggiunto anziché al modo con cui si persegue, al pezzo di carta piuttosto che all’itinerario di crescita e maturazione, all’interno di relazioni significative tra docenti e studenti. Per Bruno è più importante “correre con dignità che guadagnare il palio”, perciò non solo chi vince viene lodato ma colui che corre bene, che ha meritato il palio anche se non lo ha vinto. Non è importante arrivare primi, quello che conta è la postura con cui si corre; vincere barando non vale, semplicemente si riceve una palma immeritata: un messaggio da custodire con cura e da trasmettere agli studenti, in netto contrasto con la falsa visione corrente.⁵
💥 Note.
1. Qui il sito.
2. Nuccio Ordine, La cabala dell’asino. Asinità e conoscenza in Giordano Bruno, La nave di Teseo, Milano 2017.
3. Ibidem, pp. 189 e seguenti.
4. Cfr. Ibidem, p. 140.
5. Cfr. Ibidem, pp. 84, 140-141.
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Condividiamo l’amore per questo animale, simbolo duttile di resistenza e dedizione, di pazienza e di fatica, andando oltre la vulgata dell’ immedesimazione alunno svogliato- asininita’. Su di me agiscono i ricordi di una società contadina che faceva largo uso dell’asino. Feconda e probante la tua rilettura, andando da Nuccio Ordine a Giordano Bruno, specialmente nel contesto odierno. Evidenzio un’altra virtù dell’asina : darci un latte propizio ai neonati.💫🤗
RispondiEliminaGrazie, Rosario caro. Anche per le tue aggiunte direttamente attinte dai tuoi ricordi della società contadina. Un grande abbraccio, Rossana.
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