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venerdì 7 marzo 2025

Difendere il senso filosofico dell'Europa: un'idea di umanità

Post di Rossana Rolando

Mauro Biani, 5 marzo 2025
Quale piazza per l’Europa?
Il richiamo di Michele Serra ad una piazza per l’Europa si innesta su un doppio binario. Per un verso la necessità di ripensare l’Europa come soggetto autonomo, dentro la grande crisi dell’Occidente, nel momento in cui gli Stati Uniti hanno voltato altrove il loro interesse e stanno di fatto abbandonando il vecchio continente; per l’altro verso, il timore e lo sgomento che nascono dalla constatazione di realtà politiche sgretolate in opposti sovranismi, incapaci di pensare se stesse in termini comunitari nuovi.
Le proposte messe in campo fino ad oggi (Ursula von der Leyen, Emmanuel Macron…) portano verso l’unico sbocco del riarmo nazionale o sovranazionale (integrare gli investimenti per una comune difesa) e del non meglio precisato prolungamento dello sforzo bellico, affinché l’Ucraina possa continuare la sua disperata resistenza, non solo per sé, ma per tutti gli altri territori che potrebbero diventare oggetto di ulteriori mire espansionistiche da parte delle malcelate ambizioni imperiali russe.
Molti, però, pur convinti della necessità di ritrovare un nuovo spazio politico per l’Europa, si defilano rispetto alla sola proposta bellicista. Si tratta quindi di vedere se la piazza per l’Europa possa essere qualcosa di diverso, meno riduttivo e divisivo.
 
Il senso dell’Europa”¹
In questa ora drammatica, non è forse inutile il riferimento al padre filosofico dell’idea europea: il grande pensatore - filosofo e matematico - Edmund Husserl (1859-1938), fondatore della corrente fenomenologica. Egli, nel pieno della crisi degli anni ’20 e ’30 del XX secolo, propone una ben precisa idea di Europa, un modello cui legare l’unica possibilità di sopravvivenza. Si è alle soglie di una grande catastrofe e il pericolo maggiore è dato dalla stanchezza dell’Europa, dalla sua mancanza di spirito: “Le nazioni europee sono ammalate, la stessa Europa, si dice, è in crisi”.²

domenica 2 marzo 2025

Lettera agli amici, in occasione degli 80 anni

 Albenga, 1 marzo 2025


Care amiche e amici che avete voluto onorarmi con i vostri auguri, vi affido qualche mio notturno ricorrente spensierato pensiero  di ringraziamento e speranza. 

Gli auguri solitamente si fanno per sottolineare qualcosa di speciale. Di per sé non c’è nulla di speciale nel compleanno, il quale non necessita di alcuno sforzo per arrivarci. Semplicemente è ricorrente vicenda alla quale nessuno può sottrarsi: tutti compiono gli anni ad un certo giorno dell’anno, segnato dalla data della propria nascita e considerato  tappa ma insieme continuazione di un cammino di vita che nessuno sa quando definitivamente si concluderà. Anzi più trascorrono gli anni e più viva in me si fa la consapevolezza di un prossimo “cursum consummavi - bonum certamen certavi? - fidem servavi?...