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martedì 17 maggio 2016

Vivere di notte o vivere di giorno. I giovani.

Ernst Ludwig Kirchner, 
Due acrobati
“Quando accetteranno  che la grandezza dell’uomo sta nel non rompere con la propria infanzia, con l’avventura, la fragilità, le indignazioni totali, le ingenuità e il dono senza calcolo dell’eterna infanzia? Le puerilità hanno un loro tempo. L’infanzia non ne ha. Nella misura in cui gli anni passano bisogna, per poterla mantenere, riconquistare sull’ostilità degli anni. Infanzia matura, infanzia lucida, infanzia grave, infanzia dolorosa …”
(E. Mounier, Rivoluzione personalista e comunitaria, Mi, ed. Comunità).

Tralascio i dati, inquietanti e drammatici, sulla disoccupazione, abbandono, dispersione scolastica, Neet (not engaged in education, employed  or training:  un esercito immobile di quasi 2 milioni di giovani tra i 15-29 anni, che non lavorano né studiano né svolgono alcun tirocinio). Proverò invece a discorrere su alcuni aspetti del mondo giovanile, anch’esso eterogeneo ed ambivalente come il mondo degli adulti, tante luci e ombre.
Kirchner, 
Volto femminile triste
Continua ad aggirarsi “l’ospite inquietante”, secondo l’espressione di Galimberti: nichilismo dai mille volti, che si esprime nello svuotamento nella droga (31.000 adolescenti si fanno regolarmente di eroina), nell’alcool (più un anestetico che un piacere, con il recente allarme lanciato in Liguria sull’aumento di consumo di alcool presso gli studenti), nell’indifferenza tra bene-male, nell’irrilevanza della risonanza emotiva delle proprie azioni  tra ciò che è grave e non. Avrete tutti letto della telecamera sul ponte S. Angelo a Roma? Inquadra un’anziana  mendicante,  vestita di nero, in ginocchio, china con la fronte a terra; alcuni ragazzi le si fermano accanto, la guardano dall’alto poi  si slacciano i pantaloni e le pisciano addosso; la vecchia smarrita si alza, si allontana gli occhi a terra fra gente  che, pare, non si è accorta di nulla...
Kirchner, 
Doppio ritratto
Ospite inquietante  che  trascina a vivere di notte, dove la notte non è solo metafora quando a dormire si va alle 6/7 del mattino: protesta più o meno consapevole, fuga contro la quotidiana insignificanza ed invisibilità sociale in un mondo che non li considera e che rifiutano.
E poi c’è l’altra faccia della medaglia: i tanti (tanti!) giovani che vivono di giorno, che vuol dire avere cura per sé  del proprio presente ed avvenire, ma anche avere tempo  per condividere questa cura  con gli altri in tanti modi creativi e costruttivi: famiglia, scuola,  lavoro, tempo libero,  sport, musica, arte. E soprattutto il volontariato: modalità di vita solidale che è insieme proposta politica e culturale. Sono questi i giovani che si avviano verso la terza giornata mondiale della gioventù, a luglio, a Cracovia.
Kirchner, 
Il malato nella notte
“Adolescenti navigati” è il titolo del libro di M. Lancini (1). L’uso intensivo di internet, la penetrazione delle nuove tecnologie nel quotidiano, la spirale delle relazioni virtuali hanno modificato profondamente il profilo degli adolescenti di oggi. I “nativi digitali’ pensano diversamente rispetto a chi come me è “immigrato digitale”: il loro sapere enciclopedico è più vasto ma con grosse lacune, segmentato e ben poco strutturato dal punto di vista logico-deduttivo. Sono più liberi ma anche più fragili e vulnerabili alle dipendenze. E patologia in espansione è il Cyberbullismo, fenomeno di portata europea (cfr. il progetto europeo “Stop Bullying” di Amnesty International opp. il network europeo Enable). In Italia segnalo 2 ricerche. La prima, del Censis in collaborazione con la Polizia Postale, “Verso un uso consapevole dei media digitali”, è stata resa nota nel marzo scorso ed è frutto delle risposte di 1727 DS italiani delle medie e delle superiori. 
Kirchner, 
Arcieri
Per molti presidi è una patologia molto diffusa che tende   a colpire i coetanei psicologicamente più deboli, anzi in almeno il 13% dei casi si tratta di un vero e proprio reato (per il 10% sexting e per il 3% adescamento online), tanto che ci si è rivolti alle forze dell’ordine. I genitori hanno poca consapevolezza, scarsa è la loro partecipazione alle azioni di contrasto e prevenzione che le scuole stanno attivando secondo le indicazioni ministeriali. Il focus dedicato alla scuola  nel Rapporto Giovani 2016  dell’Istituto Toniolo di Milano è invece frutto di una ricerca  su un campione di 9.000 giovani  tra i 18-32 anni. Dunque un altro punto di vista. Il 12% degli intervistati ha assistito frequentemente allo spaccio o al consumo di sostanze stupefacenti e il 19% ad “atti di prepotenza” (bullismo è considerato termine inadatto), in entrambi i casi con differenze significative in base alla scuola superiore frequentata e alle regioni.
Kirchner, 
Danza di maschere
Dato nuovo rispetto al Censis è che il 10,3% dichiara di aver assistito frequentemente ad atti di grave prepotenza da parte di docenti o dirigenti nei confronti degli alunni, specie nei percorsi di istruzione-formazione professionale. C’è tuttavia un  dato che fa sperare, evidenziato da P. Triani, docente alla Cattolica e curatore del Rapporto: nonostante tutto la scuola è vista quale sicuro luogo positivo di socializzazione e di solide relazioni.
Altro dato positivo, a seguito della recente messa in ruolo dei precari, è l’alleggerimento del gap generazionale (fino a ieri l’età media dei docenti oltre i 50 anni, oggi sotto i 50, nei dintorni dei 40). Per quanto riguarda il digitale e le nuove tecnologie, il dialogo tra generazioni può divenire  più fattibile e fecondo.
Kirchner, 
Volti che si guardano
Ogni giorno docenti e discenti possono confrontare e conciliare il  mondo reale con il mondo virtuale, utilizzare la didattica come antidoto alla  dipendenza da internet sempre più diffusa tra gli adolescenti, ai disturbi di relazione indotti dalla sovraesposizione virtuale, alla scoperta o riscoperta fisico-visiva del “reale” che  lo schermo  fa  percepire in modo differente, stravolgendo i concetti di distanza e vicinanza, trasformando le emozioni e rendendo difficile guardarsi negli occhi.
Perché il digitale è una fantastica opportunità ed insieme un temibile rischio: richiede di operare scelte, saper pensare, porre priorità e gerarchie, distinguere nella ridondanza l’informazione pertinente, filtrare e criticare ciò che si scopre per essere o rimanere persone libere (2). E solo la scuola può fare questo.

Note.
(1) M. Lancini, Adolescenti navigati - come sostenere la crescita dei nativi digitali, Erikson, Trento, 2015. 
(2) Interessante a questo proposito la protesta “umanistica” di G. Reale (Salvare la scuola nell’era digitale, ed. La Scuola, 2013) che intende salvaguardare l’essenza della scuola che “consiste nel rapporto dinamico-relazionale fra docente e discente, ossia fra persona e persona. Ma tale rapporto rischia in effetti di essere compromesso qualora ci si abbandoni ciecamente all’idolatria tecnologica”.


Kirchner, 
Gli amanti 
(Il bacio).
La pittura di Kirchner (1880-1938) ben si accompagna ad un post sul mondo giovanile perché di quest’ultimo ha molti tratti, quelli che si possono condensare nel ribellismo verso una certa inautenticità borghese e nel rifiuto di schemi razionali rassicuranti entro i quali ricondurre la vita. Le figure sono semplificate, spostandosi nel colore tutta la forza e talora la violenza della comunicazione. L’intensità cromatica diventa segno di un sentire interiore che presta alle cose e alla natura i toni della soggettività. La realtà viene così trasfigurata facendosi espressione di un vissuto interiore, proiezione di tonalità emotive e di stati della mente. Così Mittner, il grande germanista, descrive la pittura espressionista, che trova in Kirchner e nel gruppo del Ponte (Die Brücke 1905-1913) il suo primo significativo momento: “La tenue pennellata impressionistica, che per gradi impercettibili sfuma in quell’impalpabile nulla o tutto che è la luminosità atmosferica, si condensa d’improvviso, si cristallizza e si geometrizza, e soprattutto si riempie di carica elettrica, di materia esplosiva; ogni macchia di colore, ogni membro del verso è un urlo, una sferzata, uno scoppio; la realtà intera sembra presa da un folle dinamismo spasmodico” (Ladislao Mittner, L’espressionismo, Laterza, Bari 2005, p. 22).

Post di Gian Maria Zavattaro: terzo estratto dalla relazione tenuta il 2/5/2016 al Campo Scuola Agesci, presso Sassello, diretto da Fabrizio Coccetti e Donatella Mela, appena eletta Capo Guida nazionale. Per il primo e il secondo si possono vedere:




Iconografia di Rossana Rolando.


5 commenti:

  1. Bellissimo questo post! Lo sottoscrivo da madre, da insegnante, da cittadina ... Grazie e buona serata.

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  2. Grazie a lei per l’apprezzamento e la condivisione dei pensieri. Buona giornata.

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  3. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  4. Ringrazio per le riflessioni offerte, e aggiungo, in relazione al volontariato, che è un bene immateriale che possiamo lasciare in eredità ai nostri giovani l’esempio e il passaggio nel mondo come testimoni e operatori del bene, la buona pianta che non smette mai di rifiorire.

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    1. Gent. Le Mariangela, solo ora mi è possibile rispondere al suo commento, che mi trova pienamente concorde sul volontariato, testimonianza concreta di solidarietà tra generazioni e dimostrazione che in questa nostra società “liquida” esiste la dimensione conviviale fatta di gratuità e di condivisione: promessa ed anticipazione di un futuro possibile, di modalità di relazione e stili di vita alternativi all’individualismo ed egoismo.

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