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Ernst Ludwig Kirchner,
Due acrobati |
“Quando
accetteranno che la grandezza dell’uomo sta nel non rompere con la
propria infanzia, con l’avventura, la fragilità, le indignazioni totali, le
ingenuità e il dono senza calcolo dell’eterna infanzia? Le puerilità hanno un
loro tempo. L’infanzia non ne ha. Nella misura in cui gli anni passano bisogna,
per poterla mantenere, riconquistare sull’ostilità degli anni. Infanzia matura,
infanzia lucida, infanzia grave, infanzia dolorosa …”
(E.
Mounier, Rivoluzione
personalista e comunitaria, Mi, ed. Comunità).
Tralascio i dati, inquietanti e
drammatici, sulla disoccupazione, abbandono, dispersione scolastica, Neet (not
engaged in education, employed or training: un esercito immobile di
quasi 2 milioni di giovani tra i 15-29 anni, che non lavorano né studiano né
svolgono alcun tirocinio). Proverò invece a discorrere su alcuni aspetti
del mondo giovanile, anch’esso eterogeneo ed ambivalente come il mondo degli
adulti, tante luci e ombre.
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Kirchner,
Volto femminile triste |
Continua ad aggirarsi “l’ospite inquietante”, secondo l’espressione di Galimberti: nichilismo dai mille
volti, che si esprime nello svuotamento nella droga (31.000 adolescenti
si fanno regolarmente di eroina), nell’alcool (più un anestetico che un
piacere, con il recente allarme lanciato in Liguria sull’aumento di consumo di
alcool presso gli studenti), nell’indifferenza tra bene-male,
nell’irrilevanza della risonanza emotiva delle proprie azioni tra ciò che
è grave e non. Avrete tutti letto della telecamera sul ponte S. Angelo a Roma?
Inquadra un’anziana mendicante, vestita di nero, in ginocchio,
china con la fronte a terra; alcuni ragazzi le si fermano accanto, la guardano
dall’alto poi si slacciano i pantaloni e le pisciano addosso; la vecchia
smarrita si alza, si allontana gli occhi a terra fra gente che, pare, non
si è accorta di nulla...
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Kirchner,
Doppio ritratto |
Ospite inquietante che
trascina a vivere
di notte, dove la notte non è solo metafora quando a dormire si va alle 6/7
del mattino: protesta più o meno consapevole, fuga contro la quotidiana
insignificanza ed invisibilità sociale in un mondo che non li considera e che
rifiutano.
E poi c’è l’altra faccia della
medaglia: i tanti (tanti!) giovani che vivono di giorno,
che vuol dire avere cura per sé del proprio presente ed avvenire, ma
anche avere tempo
per condividere questa cura con gli altri in tanti modi
creativi e costruttivi: famiglia, scuola, lavoro, tempo libero,
sport, musica, arte. E soprattutto il volontariato:
modalità di vita solidale che è insieme proposta politica e culturale. Sono
questi i giovani che si avviano verso la terza giornata mondiale della
gioventù, a luglio, a Cracovia.
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Kirchner,
Il malato nella notte |
“Adolescenti navigati”
è il titolo del libro di M. Lancini (1). L’uso intensivo di internet, la
penetrazione delle nuove tecnologie nel quotidiano, la spirale delle relazioni
virtuali hanno modificato profondamente il profilo degli adolescenti di oggi. I
“nativi digitali’ pensano diversamente rispetto a chi come me è “immigrato
digitale”: il loro sapere enciclopedico è più vasto ma con grosse lacune,
segmentato e ben poco strutturato dal punto di vista logico-deduttivo. Sono più
liberi ma anche più fragili e vulnerabili alle dipendenze. E patologia in
espansione è il Cyberbullismo, fenomeno di portata europea (cfr. il
progetto europeo “Stop Bullying” di Amnesty International opp. il
network europeo Enable). In
Italia segnalo 2 ricerche. La prima, del Censis in collaborazione con la
Polizia Postale, “Verso
un uso consapevole dei media digitali”, è stata resa nota nel marzo scorso
ed è frutto delle risposte di 1727 DS italiani delle medie e delle superiori.
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Kirchner,
Arcieri |
Per molti presidi è una patologia molto diffusa che tende a colpire
i coetanei psicologicamente più deboli, anzi in almeno il 13% dei casi si tratta
di un vero e proprio reato (per il 10% sexting e per il 3% adescamento online),
tanto che ci si è rivolti alle forze dell’ordine. I genitori hanno poca
consapevolezza, scarsa è la loro partecipazione alle azioni di contrasto
e prevenzione che le scuole stanno attivando secondo le indicazioni
ministeriali. Il focus dedicato alla scuola nel Rapporto Giovani 2016
dell’Istituto Toniolo di Milano è invece frutto di una ricerca su un
campione di 9.000 giovani tra i 18-32 anni. Dunque un altro punto di vista.
Il 12% degli intervistati ha assistito frequentemente allo spaccio o al consumo
di sostanze stupefacenti e il 19% ad “atti di prepotenza” (bullismo è
considerato termine inadatto), in entrambi i casi con differenze significative
in base alla scuola superiore frequentata e alle regioni.
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Kirchner,
Danza di maschere |
Dato nuovo rispetto
al Censis è che il 10,3% dichiara di aver assistito frequentemente ad atti di
grave prepotenza da parte di docenti o dirigenti nei confronti degli alunni,
specie nei percorsi di istruzione-formazione professionale. C’è tuttavia un
dato che fa sperare, evidenziato da P. Triani, docente alla Cattolica e
curatore del Rapporto: nonostante tutto la scuola è vista quale sicuro luogo
positivo di socializzazione e di solide relazioni.
Altro dato positivo, a seguito della
recente messa in ruolo dei precari, è l’alleggerimento del gap generazionale
(fino a ieri l’età media dei docenti oltre i 50 anni, oggi sotto i 50, nei
dintorni dei 40). Per quanto riguarda il digitale e le nuove tecnologie,
il dialogo tra generazioni può divenire più fattibile e fecondo.
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Kirchner,
Volti che si guardano |
Ogni
giorno docenti e discenti possono confrontare e
conciliare il mondo reale con il mondo virtuale, utilizzare la
didattica come antidoto alla dipendenza da internet sempre più diffusa
tra gli adolescenti, ai disturbi di relazione indotti dalla sovraesposizione
virtuale, alla scoperta o riscoperta fisico-visiva del “reale” che lo
schermo fa percepire in modo differente, stravolgendo i concetti di
distanza e vicinanza, trasformando le emozioni e rendendo difficile
guardarsi negli occhi.
Perché il digitale è una fantastica opportunità ed
insieme un temibile rischio: richiede di operare scelte, saper pensare, porre
priorità e gerarchie, distinguere nella ridondanza l’informazione pertinente,
filtrare e criticare ciò che si scopre per essere o rimanere persone libere
(2). E solo la scuola può fare questo.
Note.
(1)
M. Lancini, Adolescenti navigati - come sostenere la crescita dei nativi
digitali, Erikson, Trento, 2015.
(2)
Interessante a questo proposito la protesta “umanistica” di G. Reale (Salvare la scuola
nell’era digitale, ed. La Scuola, 2013) che intende salvaguardare l’essenza
della scuola che “consiste nel rapporto dinamico-relazionale fra docente e
discente, ossia fra persona e persona. Ma tale rapporto rischia in effetti di
essere compromesso qualora ci si abbandoni ciecamente all’idolatria
tecnologica”.
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Kirchner,
Gli amanti
(Il bacio). |
La
pittura di Kirchner (1880-1938) ben si accompagna ad un post sul mondo giovanile perché di
quest’ultimo ha molti tratti, quelli che si possono condensare nel ribellismo
verso una certa inautenticità borghese e nel rifiuto di schemi razionali rassicuranti
entro i quali ricondurre la vita. Le figure sono semplificate, spostandosi nel
colore tutta la forza e talora la violenza della comunicazione. L’intensità
cromatica diventa segno di un sentire interiore che presta alle cose e alla
natura i toni della soggettività. La realtà viene così trasfigurata facendosi espressione
di un vissuto interiore, proiezione di tonalità emotive e di stati della mente. Così
Mittner, il grande germanista, descrive la pittura espressionista, che trova in
Kirchner e nel gruppo del Ponte (Die Brücke 1905-1913) il suo primo
significativo momento: “La tenue pennellata impressionistica, che per gradi
impercettibili sfuma in quell’impalpabile nulla o tutto che è la luminosità
atmosferica, si condensa d’improvviso, si cristallizza e si geometrizza, e
soprattutto si riempie di carica elettrica, di materia esplosiva; ogni macchia
di colore, ogni membro del verso è un urlo, una sferzata, uno scoppio; la
realtà intera sembra presa da un folle dinamismo spasmodico” (Ladislao Mittner,
L’espressionismo, Laterza, Bari 2005, p. 22).
Post di Gian Maria
Zavattaro: terzo estratto dalla relazione tenuta il 2/5/2016 al Campo Scuola
Agesci, presso Sassello, diretto da Fabrizio Coccetti e Donatella Mela, appena
eletta Capo Guida nazionale. Per il primo e il secondo si possono vedere:
Iconografia di Rossana Rolando.
Bellissimo questo post! Lo sottoscrivo da madre, da insegnante, da cittadina ... Grazie e buona serata.
RispondiEliminaGrazie a lei per l’apprezzamento e la condivisione dei pensieri. Buona giornata.
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RispondiEliminaRingrazio per le riflessioni offerte, e aggiungo, in relazione al volontariato, che è un bene immateriale che possiamo lasciare in eredità ai nostri giovani l’esempio e il passaggio nel mondo come testimoni e operatori del bene, la buona pianta che non smette mai di rifiorire.
RispondiEliminaGent. Le Mariangela, solo ora mi è possibile rispondere al suo commento, che mi trova pienamente concorde sul volontariato, testimonianza concreta di solidarietà tra generazioni e dimostrazione che in questa nostra società “liquida” esiste la dimensione conviviale fatta di gratuità e di condivisione: promessa ed anticipazione di un futuro possibile, di modalità di relazione e stili di vita alternativi all’individualismo ed egoismo.
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