Paul Klee, Due teste |
Vorrei però riflettere a voce alta su
possibili equivoci e malintesi.
Paul Klee, Figura in giallo |
Non senza condizioni. Avere un lavoro – essere cioè liberi
da ricatti e sudditanze - è premessa essenziale per l’effettivo esercizio dei
diritti-doveri di cittadinanza. E’ perciò indispensabile collocare
il mondo cosiddetto del lavoro all’interno del percorso educativo/formativo e
viceversa.
Rimane in ogni caso irrinunciabile il compito prioritario della
scuola: l’educazione della persona, nella logica della gratuità del sapere e
della cultura. Dal sistema educativo e dalla diffusione dell'istruzione
dipendono sia l'avvenire dell'Italia come paese civile e progredito sia i beni
supremi della vita delle donne e degli uomini: la libertà, l'autonomia, la
possibilità di essere a pieno titolo cittadini di un mondo dai linguaggi e
dalle conoscenze sempre più complessi. La scuola rivendica
la sua “extraterritorialità” ed autonomia: non può essere né colonia
né ancella del villaggio globale o locale, per quanto aperta e radicata nel
proprio contesto territoriale di cui deve conoscere i risvolti socioeconomici,
compresi i concreti sbocchi occupazionali.
Si impone certamente il dovere di
ripensare le funzioni della scuola a favore del successo formativo degli
studenti e della costruzione del loro progetto di vita in riferimento
a ciò che avviene nel territorio e nel mondo. Ma la sua priorità
non è far acquisire questo o quel sapere specialistico utile a qualcuno,
bensì formare la
persona ed il cittadino capace di esercitare i propri diritti-doveri
e la responsabilità verso se stesso, gli altri, l’ambiente. Il problema è
educare a pensare, contro ogni tentativo, da qualsiasi parte venga, di
clonazione.
Paul Klee, Possibilità in mare |
Paul Klee, Il Palloncino |
Paul Klee, Scacchi |
In altre parole ciò significa
praticare con urgenza una nuova epistemologia
della complessità che sappia, da una parte, leggere ed interpretare i
bisogni e le richieste della società civile e, dall’altra, assolvere al
fondamentale paradigma della scuola, “l’humanitas”, che riscopre e connette essere
e fare, sapere e saper fare, utilità e gratuità.
A questo punto sono tante le strade
che si possono praticare in fatto di “alternanza scuola - lavoro”. Ne cito
sinteticamente due, radicalizzandone volutamente l’opposizione.
Paul Klee, Due vie |
La seconda è il cammino faticoso, che non si improvvisa, di una vera integrazione scuola-mondo del lavoro, basata su un esplicito patto educativo territoriale centrato sugli studenti, espresso in un progetto condiviso di educazione.
Paul Klee, Strada principale e strade secondarie |
Mi pare chiaro quale strada dovrebbe
seguire ogni scuola …
Paul Klee, Le voci |
Paul Klee (1879-1940) è uno dei massimi rappresentanti della pittura novecentesca. Difficilmente etichettabile, egli raccoglie nella sua ricca produzione molte delle tendenze che caratterizzano le avanguardie.
L’arte ha, per Klee, una funzione ri-velativa (a-letheia) e non riproduttiva: non ha il compito di riproporre il visibile, ma di rendere visibile (cfr. Confessione creatrice, 1920).
Essa è creazione in un duplice senso: in primo luogo perché il gesto artistico restituisce alla realtà – seppellita sotto la coltre impolverata della scontata quotidianità - la meraviglia originaria dell’inizio, risvegliando lo sguardo e rendendo visibile ciò che normalmente rimane nascosto; in secondo luogo perché l'ideazione artistica non è chiusa nel recinto del reale e del necessario, di ciò è e non può essere diverso da come è, ma ha la potenza del nuovo, dell’inedito, del possibile.
La linea di Klee – tratto sottile e scarno di un linguaggio pittorico essenziale – racchiude quindi tutta una teoria estetica, nella vertiginosa analogia tra l’atto divino della creazione e la genesi dell’opera d’arte.
Paul Klee, Uno che capisce. |
Post di Gian Maria
Zavattaro
Iconografia di Rossana Rolando.
Iconografia di Rossana Rolando.
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