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domenica 13 agosto 2017

J. M. Bergoglio e la scelta del nome Francesco.

La scelta del nome Francesco, da parte di Jorge Mario Bergoglio, è il primo manifesto programmatico.
🖊Post di Gian Maria Zavattaro
🎨Immagini delle illustrazioni di Francesca Assirelli (per gentile autorizzazione dell'autrice che le ha già pubblicate nel libro scritto da Anna Peiretti, Storia di papa Francesco, Il Pozzo di Giacobbe, Torino 2013)

Papa Francesco e la pace
"Laudato si', mi' Signore, cantava san Francesco d'Assisi. In questo bel cantico ci ricordava che la nostra casa comune è anche come una sorella, con la quale condividiamo l'esistenza, e come una madre bella che ci accoglie tra le sue braccia: Laudato si', mi' Signore, per sora nostra madre Terra, la quale ne sustenta et governa, et produce diversi fructi con coloriti fiori et herba. [...]Non voglio procedere in questa Enciclica senza ricorrere a un esempio bello e motivante. 
Bergoglio, ancora cardinale, 
si reca a Roma per il Conclave
Ho preso il suo nome come guida e come ispirazione nel momento della mia elezione a Vescovo di Roma. Credo che Francesco sia l'esempio per eccellenza della cura per ciò che è debole e di una ecologia integrale, vissuta con gioia ed autenticità. E' il santo patrono di tutti quelli che studiano e lavorano nel campo dell'ecologia, amato anche da molti che non sono cristiani. Egli manifestò un'attenzione particolare verso la creazione di Dio e verso i più poveri e abbandonati. Amava ed era amato per la sua gioia, la sua dedizione generosa, il suo cuore universale. Era un mistico e un pellegrino che viveva con semplicità e in una meravigliosa armonia con Dio, con gli altri, con la natura e con se stesso. In lui si riscontra fino a che punto sono inseparabili la preoccupazione per la natura, la giustizia verso i poveri, l'impegno nella società e la pace interiore” (Enc. Laudato si', 1 e 10, sottolineatura mia).

Viene eletto papa il giorno 13 marzo 2013 
e assume il nome di Francesco
Con la bolla Inter sanctos Giovanni Paolo II nel 1979 proclamava S. Francesco patrono dell'ecologia e degli ecologisti. Così motivava la sua decisione nel messaggio del 1° gennaio 1990, giorno di celebrazione della pace:  
San Francesco d'Assisi offre ai cristiani l'esempio di un rispetto autentico e pieno per l'integrità della creazione. Amico dei poveri, amato dalle creature di Dio, invitò tutti – animali, piante, forze naturali, compresi frate sole e sora luna – a onorare e lodare il Signore. Il povero d'Assisi ci testimonia che, stando in pace con Dio, possiamo dedicarci meglio a costruire la pace con tutta la creazione, che è inseparabile dalla pace tra i popoli” (1).

Francesco è papa 
molto amato
✵ S. Francesco e papa Francesco. A fine luglio mia moglie ed io eravamo ad Assisi e nella libreria della Basilica inferiore siamo incappati nel libro di J. A. Merino “Francesco d'Assisi e l'ecologia”. L'edizione in lingua spagnola è del 2009, sei anni prima dell'enciclica Laudato si'. Un libro ormai superato? L'ho letto e riletto in un approccio indubbiamente segnato dalla preconoscenza della “Laudato si'”: non solo mi sono ritrovato in tante coinvolgenti argomentazioni di Merino, ma ho toccato con mano quasi l'intima connessione tra l'umanesimo di S. Francesco (da Giovanni Paolo II dichiarato patrono dell'ecologia) e l'umanesimo di papa Francesco, che volutamente si è ispirato al Santo di Assisi, riportando nel contesto storico del terzo millennio la nozione di “ecologia integrale”. Essa mira alla tutela dell'ambiente nella sua interezza e 
"richiede apertura verso categorie che trascendono il linguaggio delle scienze esatte o della biologia e ci collegano con l’essenza dell’umano. Così come succede quando ci innamoriamo di una persona, ogni volta che Francesco guardava il sole, la luna, gli animali più piccoli, la sua reazione era cantare, coinvolgendo nella sua lode tutte le altre creature”(Laudato si',11) (2). 

Francesco è il papa 
della misericordia
Non ho l'ardire né la capacità di addentrarmi nell'Enciclica, che mia moglie ed io incondizionatamente accogliamo. Semplicemente vorrei riflettere nel prossimo post sull'umanesimo di S. Francesco, seguendo le suggestioni di Merino e lasciando l'apprezzamento dei riferimenti filosofici e teologici a chi si cimenterà direttamente con il saggio.

Concludo questa mia premessa con una pennellata finale della “Laudato si'”: 
Insieme a tutte le creature, camminiamo su questa terra cercando Dio, perché “se il mondo ha un principio ed è stato creato, cerca chi lo ha creato, cerca chi gli ha dato inizio, colui che è il suo Creatore”. Camminiamo cantando! Che le nostre lotte e la nostra preoccupazione per questo pianeta non ci tolgano la gioia della speranza” (244).

★★★★★★★★★★★

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Note. 
(1) Citazione tratta da José Antonio Merino, Francesco d’Assisi e l’ecologia, Edizioni Messaggero Padova, 2010, pag. 54. 
(2) L'enciclica si riferisce esplicitamente o implicitamente a San Francesco almeno nei seguenti capitoli, da rileggere senz'altro: 1-10-11-12-13-16-87-218-244.  

4 commenti:

  1. Di primo acchito : mi introduce beatamente alla Domenica, ad una giornata fresca con sole, ad una giornata di festa con mia nipote che è venuta a trovarmi, ad una giornata di L'ode al Signore.
    Luce e buio . Tanta Luce con buio. Il buio è per far rilucere la Luce. Quante volte però siamo risucchiati dal buio!
    Con Gian Maria si è instaurata una felice sintonia a distanza... sull'Umanesimo contribuirò con grande interesse.
    Debbo aggiungere : sempre più mi vado convincendo che l'esito ( o la vi d'uscita ?) è il Misticismo. Bisogna intendersi sul mistico : io non lo intendo come allentamento dalla realtà ma come sua penetrazione profonda.
    Il mistico , per forza di cose, nella e con la sua Gioia Universale adusa atteggiamenti strani e poco convenzionali, è scambiato per Pazzo.
    Dobbiamo confrontarci con la Pazzia!

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    1. Condivido il tuo “misticismo” e la tua “pazzia” che mi pare esprimano la tensione tra fede e politica nel paradosso dell’Incarnazione e mi ricordano il “polo profetico” inteso da Mounier. Indicano il cammino da percorrere se si vuole rispondere in modo decisivoe agli interrogativi: quale compito attende ognuno di noi, anche una persona qualunque come me in rapporto con altre persone inserite in una comunità locale e globale? Come esercitare il mio impegno politico nel senso di promuovere fraternità, giustizia, speranza, accoglienza? Come conciliare vita spirituale e azione politica?

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  2. Molto vero, grazie Gian Maria.

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