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domenica 12 settembre 2021

Perfetta attenzione.

Cristina Campo, Attenzione e poesia. Gli "attimi creatori" che l'attenzione sollecita e prepara.
Post di Rossana Rolando
Immagini dei dipinti di Mikalojus Konstantinas Čiurlionis, pittore e compositore lituano (1875-1911).

Mikalojus Konstantinas Čiurlionis, Creazione del mondo I
💥 Senso comune. La tematica dell’attenzione ha risvolti pedagogici e psicologici. Essa riguarda comunemente l’ambito dell’apprendimento. Si parla, infatti, di disturbi dell’attenzione, di errori di disattenzione… A scuola si invita a “stare attenti”, si tiene conto della curva di attenzione e si riflette sull’importanza di educare alla concentrazione.
 
💥 Attenzione e presente. Ma il discorso ha una portata ben più vasta, filosofica, esistenziale ed etica.
Potremmo enuclearlo anzitutto così: l’attenzione è un modo di vivere il tempo, l’istante. 
 
Lo dice meravigliosamente Borges in Nostalgia del presente:
In quel preciso momento l’uomo si disse:
che cosa non darei per la gioia
di stare al tuo fianco in Islanda
sotto il gran giorno immobile
e condividere l’adesso
come si condivide la musica
o il sapore di un frutto.
In quel preciso momento
L’uomo stava accanto a lei in Islanda. (1)
 
Ecco, l’attenzione è la conquista di quel “preciso momento”.
Mikalojus Konstantinas Čiurlionis, Creazione IV
Già Agostino, interrogandosi sulla natura del tempo, sull’adesso che sfugge appena lo si pronuncia, sull’attimo inconsistente, usa i termini “intentio”  e
adtentio (2) per indicare la tensione verso l’oggetto nell’istante presente, quello in cui, inesorabilmente, l’attesa di ciò che deve accadere transita nella memoria dell’accaduto. L’attenzione è il momento in cui lo spirito vigile coglie l’attimo, il presente che si fa cosciente (presente del presente). Per questo, come afferma Pavese, “non si ricordano i giorni, si ricordano gli attimi” (3).
 
💥 Attenzione e attesa. In quanto risveglio al presente, all’attimo che dura, l’attenzione è apertura al mondo da parte di occhi in ricerca, di una mente pronta a ricevere, inquieta.  (4)
Come dice Simone Weil: “L’attenzione consiste nel sospendere il proprio pensiero, nel lasciarlo disponibile, vuoto e permeabile all’oggetto… il pensiero deve essere vuoto, in attesa; non deve cercare nulla ma essere pronto a ricevere nella sua nuda verità l’oggetto che sta per penetrarvi” (5).
 
Angelo, Preludio di Mikalojus Konstantinas Čiurlionis
💥 Giustizia e poesia. Sulla stessa linea colpisce il legame che Cristina Campo (6), stabilisce tra attenzione, giustizia e poesia. Intellettuale di altissimo profilo, defilata rispetto ai grandi circuiti culturali, rimane - la sua - una voce tra le più significative del Novecento poetico e filosofico. Le pagine a cui mi riferisco sono contenute in Gli imperdonabili e richiamano in modo indiretto Simone Weil di cui Cristina Campo è stata fine traduttrice e interprete.
Per lei la poesia non è fuga in mondi immaginari, ma è “solidamente ancorata” alla realtà, che è verità in simboli, figure, cifre. Perciò l’attenzione al reale è cammino verso l’inesprimibile, è un addentrarsi nel mistero. Il poeta sa leggere le allusioni celate nel reale, i suoi molteplici piani. “Dante non è, per quanto scandaloso possa suonare, un poeta dell’immaginazione, ma dell’attenzione…” (7).
Non solo, l’attenzione è appello alla giustizia, fino alla santità.
Mikalojus Konstantinas Čiurlionis, Creazione, XI
Il punto di connessione tra poesia e giustizia è l’urto della realtà, dato in un attimo di “perfetta attenzione”: “aver accordato a qualcosa un’attenzione estrema è aver accettato di soffrirla fino alla fine, e non soltanto di soffrirla ma di soffrire per essa […] Qui l’attenzione raggiunge forse la sua più pura forma, il suo nome più esatto: è la responsabilità, la capacità di rispondere per qualcosa o qualcuno, che nutre in misura uguale la poesia, l’intesa tra gli esseri, l’opposizione al male” (8).
Vivere senza attenzione significa, infatti, lasciar scorrere il tempo distrattamente, senza porsi domande, senza inquietudini, senza cura, abdicando alla dignità del pensare:
“Perché veramente ogni errore umano, poetico, spirituale, non è, in essenza, se non disattenzione.
Chiedere a un uomo di non distrarsi mai, di sottrarre senza riposo… alla pigrizia dell’abitudine, all’ipnosi del costume, la sua facoltà di attenzione, è chiedergli di attuare la sua massima forma.
Mikalojus Konstantinas Čiurlionis, Fiaba
E’ chiedergli qualcosa di molto prossimo alla santità in un tempo che sembra perseguire soltanto, con cieca furia e agghiacciante successo, il divorzio totale della mente umana dalla propria facoltà di attenzione”.  (9)

💥Note.

1. Jorge Luis Borges, Nostalgia del presente, nella raccolta La cifra, contenuta in Tutte le opere, vol. II, I Meridiani, Mondadori, Milano 1985, p. 1207.
2. Sant’Agostino, Le Confessioni, Città nuova editrice, Roma, 1982, p. 398, 11.27.36, e p. 400, 11,28,37.
3. Cesare Pavese, Il mestiere di vivere, 28 luglio 1940, Einaudi, Torino 2020, p. 196.
4. Nella poesia Attimo, in La gioia di scrivere, Adelphi, Milano 2009, p. 565, W. Szymborska conclude; "Fin dove si stende la vista, qui regna l'attimo./ Uno di quegli attimi terreni/ che sono pregati di durare."
5. Simone Weil, Attesa di Dio, Rusconi, Milano 1991, p. 80-81.
6. Sulla figura di Cristina Campo, pseudonimo di Vittoria Guerrini, cfr. Enciclopedia Treccani qui.
7. Cristina Campo, Gli imperdonabili, Adelphi, Milano 2020, p. 167.
8. Ibidem, pp. 168, 169-170.
9. Ibidem, p. 170. Sullo stesso tema la nota poesia di W. Szymborska, Disattenzione, in La gioia di scrivere, cit., pp. 671-673.

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9 commenti:

  1. Una perla di “ attenzione “ al Senso del reale. Questo è il “ peso “ del tuo post, cara Rossana.
    In un contesto - da quanto tempo durevole e sempre più insistente. - nel quale il soggetto prevarica l’oggetto, a tal punto che “Alcuni” hanno cercato l’impersonale, portare il discorso sulla corrispondenza - è compenetrazione - tra soggetto ed oggetto , ha enorme significato.
    Nella compagine troviamo il fior fiore dei Personaggi: Borges, Simone Weil, Cristina Campo.
    Grazie 🌹🍀💫

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    1. Grazie a te Rosario! Hai colto, come sempre, con acutezza, la "sostanza" filosofica del post, oggi così difficile da pensare e argomentare. Il testo di Cristina Campo "Attenzione e poesia" si apre, infatti, con questa citazione: "La verità non può venire al mondo nuda anzi è venuta nei simboli e nelle figure. C'è una rinascita e c'è una rinascita in figure. In verità essi dovranno rinascere in grazia della figura" (Vangelo di Filippo).
      Un caro abbraccio.

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  2. Non è un'attenzione facile quella che i personaggi che hai citato ci propongono, da Sant'Agostino ai nostri giorni. Mi piace molto il riferimento a Cristina Campo e al suo modo di intendere l'attenzione come "cammino verso l'inesprimibile" e un "addentrarsi nel mistero", come pure la citazione su Dante che sarebbe bellissimo rileggere in questa chiave.
    Grazie con tutto il cuore, cara Rossana, di questi spunti di riflessione sempre profondissimi che ci aiutano a mantenere la direzione in quest'epoca disattenta!

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    1. Ciao cara Annamaria! Mi fa molto piacere ritrovarti anche qui (e sul tuo blog). Il riferimento a Dante è, effettivamente, molto interessante: il realismo di Dante, lo sguardo del poeta che legge il reale in profondità, cogliendo dettagli che sfuggono al passaggio frettoloso dei più. Pare anche a me molto azzeccato. Un grande abbraccio!

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  3. Grazie! Di estrema necessità parlare di attenzione in un mondo volto alla costante distrazione.

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    1. Divertissement, di pascaliana memoria. Un caro saluto e grazie!

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  4. Scrive Cioran il 9 marzo 1969: "C'è da credere che al di là dell'istante, tutto sia irreale. Non si potrebbe vivere se si pensasse che l'istante è istante, e non aspetta che di trasformarsi in passato, è già passato." Cfr. 'Squartamento', p. 98: "Per la durata di alcuni minuti mi sono concentrato sul passaggio del tempo, tutta la mia attenzione inchiodata all'apparire e allo svanire di ciascun istante. Per la verità, la mia mente non si fissava sull'istante individuale (che non esiste), ma sul fatto stesso del passaggio, sull'interminabile disgregamento del presente. Se si facesse quest'esperienza per tutta una giornata ininterrottamente, il cervello si disgregherebbe a sua volta."

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  5. «La vita vola via come un sogno e spesso non riesci a far nulla prima che ti sfugga l'istante nella sua pienezza. Per questo è fondamentale apprendere l'arte del vivere, tra tutte la più ardua ed essenziale: colmare ogni istante di un contenuto sostanziale, nella consapevolezza che esso non si ripeterà mai più come tale».
    Pavel Aleksandrovič Florenski

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  6. Che belle citazioni! Cioran tragico eppure verissimo... sottolinea l'aspetto drammatico del tempo, il nostro essere fatti di tempo e quindi inconsistenti, "disgregati".
    Florenski, amante della vita, in sintonia con le voci richiamate nel post.
    Grazie, cara Laura, per la complessità che hai sempre ben presente. Un saluto affettuoso e un abbraccio.

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