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sabato 23 dicembre 2023

I nostri auguri. Natale 2023.

Auguri scomodi.
Post di Gian Maria Zavattaro
Foto di Rossana Rolando,  riprese dal Museo dei Cappuccini, Genova (qui il sito).
 
AUGURI NATALIZI 
DI ROSSANA ROSARIO GIAN MARIA
 
Presepe, Museo dei Cappuccini, Genova
Immersi, come siamo, nel Natale visibile (caos profano di nenie e luminarie, di consumi, di rituali familiari e protocolli sociali) “c’è una domanda che non arriva a verbalizzarsi, che pare anzi fuori contesto rispetto allo scintillio dei messaggi augurali che ci scambiamo, ma che è forse il reale approccio al mistero dell’uomo e al mistero di Dio. La domanda è: Perché il Natale fa soffrire?” (1) Ci tornano in mente gli “auguri scomodi” di don Tonino Bello (2) tra gaudium e tristizia.
 
È il Natale invisibile dell’esclusione: il pranzo dei poveri o degli impoveriti, con qualche sorriso se offerto e gestito da S. Egidio o da Caritas, con il sorriso di accoglienza e fraternità dei volontari in un giorno in meno di solitudine ed uno in più di tenerezze - la solitudine degli anziani, dei malati soli negli ospedali, dei carcerati, delle persone abbandonate a se stesse - le disperazioni nascoste delle famiglie disastrate - gli indebitati, gli esodati, i falliti, i disoccupati, i senza casa, i profughi per terra e per mare, i marginali d’ogni categoria produttiva, i giovani arrabbiati...e nel mondo la strage degli innocenti. Grido di Rachele: «Un grido è stato udito in Rama, un pianto e un lamento grande; Rachele piange i suoi figli e non vuole essere consolata perché non sono più” (3). Supplica del Papa: (“Fermatevi, smettete di uccidere i bambini”). Sono le guerre e la fame che mieteranno anche nei giorni natalizi le loro vittime.
 
Presepe meccanico, Museo dei Cappuccini, Genova
Allora quali auguri esprimere di natalizia speranza senza cadere nelle banalità augurali e ipocrite?
 
Il pensiero corre ancora una volta al Vieni sempre Signore di David Maria Turoldo (4)
“Vieni di notte,
ma nel nostro cuore è sempre notte:
e, dunque, vieni sempre, Signore.
Vieni in silenzio,
noi non sappiamo più cosa dirci:
e, dunque, vieni sempre, Signore.
Vieni in solitudine,
ma ognuno di noi è sempre più solo:
e, dunque, vieni sempre, Signore.
Vieni, figlio della pace,
noi ignoriamo cosa sia la pace:
e, dunque, vieni sempre, Signore.
Vieni a liberarci,
noi siamo sempre più schiavi:
e, dunque, vieni sempre, Signore.
Vieni a consolarci.
noi siamo sempre più tristi:
e, dunque, vieni sempre, Signore.
Vieni a cercarci,
noi siamo sempre più perduti:
e, dunque, vieni sempre ,Signore.
Vieni, Tu che ci ami:
nessuno è in comunione con il fratello
se prima non è con Te, Signore.
Noi siamo lontani, smarriti,
né sappiamo chi siamo, cosa vogliamo:
vieni, Signore,
vieni sempre, Signore.”
Presepe, Museo dei Cappuccini, Genova
È invito a scoprire la verità del Natale: la comunione di gratuità tra gli uomini più forte d’ogni violenza, la promessa di salvezza sancita da Dio bambino. Invito a non  smarrirci, a “convertirci” alla vita di donazione, alla preghiera, al coraggio dell’ospitalità ed accoglienza. Invito a liberarci dall’ipocrisia delle elemosine, indifferenti alle ingiustizie e tragedie quotidiane. Invito a riscoprire “l’ebbrezza delle attese, il gaudio dell’abbandono in Dio”, perché “sul nostro vecchio mondo che muore nasca la speranza” (5). Invito a mettere in pratica le parole di Papa Francesco, nella loro sintetica semplicità (a Natale di qualche anno fa): “Natale è per ogni uomo e donna che veglia nella notte, che spera in un mondo migliore, che si prende cura degli altri, cercando di fare umilmente il proprio dovere”.
 
Ecco allora gli Auguri a tutti, noi e voi, visibili ed invisibili, credenti e non credenti, di un NATALE pieno di sane inquietudini esistenziali, che mettano a nudo i falsari del dono (quelli del dono come merce di scambio), per insieme condividerne il senso: amore, amicizia, gratuità, fiducia, ospitalità, responsabilità, prendersi cura dell’altro, nella sequela dei re magi, che donano senza nulla chiedere in cambio per poi scomparire e nell’impegno di praticare ciò che predichiamo ed in cui diciamo di credere. Non c’è dono se il contesto in cui avviene è un abisso di disuguaglianze, se non c’è fraternità, se non c’è il donarsi oblativo. 
 
Presepe, Museo dei Cappuccini, Genova
Augurio di capire (per il credente vivere) senza fretta il significato del Natale: “Gesù non ha avuto fretta di annunciare il suo Vangelo e per 30 lunghi anni ha condiviso la vita della gente del suo villaggio, ha imparato dalla saggezza degli anziani, ha lavorato con le sue mani, è rimasto impotente di fronte alle ingiustizie e soprusi, ha capito l’importanza delle piccole cose quotidiane”. Augurio a non considerare tempo inutile quello  dedicato agli  altri, fatto di pazienza e  semplicità. Augurio  che questo Natale  porti a tutte le bambine e i bambini, a tutti i giovani del mondo il dono del futuro guarito dall’odio e dalle violenze che stanno lacerando interi paesi; un futuro  diverso dal presente, costruito dalle nuove generazioni libere e corresponsabili, un futuro che non faccia più paura, pieno di speranza e di reciproca fiducia. (6)
 
Note.
1. J. Tolentino Mendonça, La solitudine del Natale, in Avvenire p.1 del 20.12.23.
2. - “Carissimi, non obbedirei al mio dovere di vescovo se vi dicessi “Buon Natale” senza darvi disturbo. Io, invece, vi voglio infastidire. Non sopporto infatti l’idea di dover rivolgere auguri innocui, formali, imposti dalla routine di calendario. Mi lusinga addirittura l’ipotesi che qualcuno li respinga al mittente come indesiderati. Tanti auguri scomodi, allora, miei cari fratelli!..” (Tonino Bello).
3. Mt2,18.
4. 1.David Maria Turoldo, Vieni, Signore (in L’incanto del Natale nella poesia e nell’arte, ed. Paoline, 1996, pp.227-28 .
5. Tonino Bello-
6. Messaggio di padre Marco Prada (13.12.11).

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4 commenti:

  1. Grazie e auguri di un Natale sereno a tutti voi !
    Un caro abbraccio a Rossana!

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    1. Grazie di cuore! Auguri! Un caro abbraccio anche da parte di Rossana.

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  2. Cara Rossana, cari Gian Maria e Rosario: grazie di cuore di questi auguri che condivido dal profondo del cuore. Grazie del vostro blog che continua a donare riflessioni nutrienti che ci arricchiscono interiormente. Buon Natale.

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    1. Grazie, cara Maria. Un augurio affettuoso da parte nostra. Buon Natale!

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