Post di Rossana Rolando
Massimo Cacciari, Metafisica concreta |
Ho finito di leggere il poderoso libro di Massimo Cacciari dal titolo Metafisica concreta (Adelphi, Milano 2023), un bellissimo impegnativo testo che riabilita – secondo una precisa linea teorica – la filosofia come metafisica, ricollocandola nel cuore del reale, quale via che fiancheggia la fisica e ne sollecita le aperture più ardue: “l’esito metafisico è richiesto dallo sviluppo dell’indagine fisica” (p. 67). Il termine, com’è noto, nasce in modo apparentemente casuale: nell’ordinare le opere di Aristotele, Andronico di Rodi pone i libri di filosofia prima, dopo (meta) quelli della fisica (filosofia seconda). La fortuna della parola deriva però dalla verità nascosta dentro questa semplice successione: i libri di filosofia prima non sono soltanto “dopo” nel loro posizionamento dentro lo spazio dello scaffale, ma vengono “dopo” nella logica del loro contenuto, dal momento che intendono rispondere alle questioni lasciate aperte dalla fisica.
Articolo di Leo Lestingi su Gazzetta del Mezzogiorno |
💥 La grandezza dell’operazione è duplice. Da una parte la filosofia, che oggi rischia continuamente di occuparsi di aspetti parziali, specialistici (temi etici, politici, estetici… p. 206), riacquista la centralità con la quale è nata ovvero il rapporto stretto con lo studio dei fenomeni e gli interrogativi che il loro apparire suscita (thaûma).
Pietro del Soldà sul Sole24Ore |
Dall’altra parte la vocazione filosofica ritorna ad essere paradossale, atopica (p. 355), capace di prendere distanza dalla doxa ossia dal pensiero unico dominante, che “rincorre i fatti e basta” (p. 373), secondo la mentalità largamente diffusa di un approccio scientifico che stenta ad essere abbandonato (nonostante sia superato – come si diceva - nell’ambito della stessa scienza, da figure come quelle di Heisenberg, Schrödinger, Einstein, Boltzmann…).
💥 Alcune citazioni:
“Inosservabilità in nessun modo vale come sinonimo di inesistenza” (p. 240)
“Eppure, proprio all’inosservabile termina la via” (p. 252)
“La ragione genera mostri non quando sogna, ma quando elimina da sé la forza immaginativa del sogno” (p. 392).
“Chiamo morte soltanto la vita che non vedo, l’inosservabile” (p. 294).
Complimenti Rossana per la piega che hai saputo dare alla presentazione del libro di Cacciari. Tra le righe si legge con chiarezza che la metafisica è una parte indivisibile ( tanto meno trascurabile) della filosofia ( presa nella sua accezione comune di : ricerca e conoscenza delle questioni chiavi). Cacciari, che spesso si diverte a fare “ il mattatore”, ha la struttura solida del filosofo. Da lui, da uno che si è formato sui testi di Marx ( e dell’Estetica) non poteva non venire fuori un “ metafisica concreta “ Un abbraccio da Rosario
RispondiEliminaGrazie, Rosario. Credo che Cacciari, in questo testo, affronti questioni cruciali, tra cui il ruolo che deve avere oggi la filosofia (sempre alla fine - a rischio di sopravvivenza - perché sempre deve dimostrare di essere necessaria). Saper riproporre, in modo aggiornato, rispetto al mondo scientifico, gli interrogativi ultimi, mi pare il grande merito di questo testo. Un abbraccio, Rossana.
RispondiEliminaCara Rossana, negli ultimi anni alcune posizioni di Massimo Cacciari non mi hanno convinta appieno, ma mi pare che questo questo testo meriti attenzione. Grazie e complimenti per la tua recensione. (Poiché ritengo preziose le tue segnalazioni, ho comprato il testo di Nuccio Ordine, L'utilità dell'inutile, e acquisterò anche quello sulla gratitudine della professoressa De Monticelli)
RispondiEliminaGrazie, Maria, per la tua attenzione e per il dialogo "a distanza" che si intreccia tra noi. Un grande abbraccio, Rossana.
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