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domenica 1 settembre 2024

Elezioni in Liguria: oltre il cinismo.

Non lasciarsi trascinare dal cinismo (a proposito delle elezioni in Liguria e non solo).
Post di Gian Maria Zavattaro
 
Mauro Biani, Sorridi, sono il tuo governo
Le vicende giudiziarie dei vertici regionali liguri (sulle cui responsabilità la prima e ultima parola spettano ai giudici competenti) hanno in ogni caso posto in rilievo la situazione drammatica della Regione, in particolare per quanto concerne la sanità pubblica, la scuola, i migranti, la trasparenza degli atti, il rapporto tra pubblico e privato: un sistema politico-amministrativo tutt’altro che limpido, che pare poco propenso a tener conto della sovranità dei cittadini e delle priorità dei loro bisogni.
L’impressione è che il cinismo sia oggi imperante anche in Liguria. Cinico è chi non crede di poter persuadere e ottenere consensi attraverso la ragione: non crede nella forza dell’educazione e per questo è ciò che di più antitetico vi è rispetto alla scuola. Alla forza della persuasione e del dialogo il cinico contrappone di volta in volta l’occulta manipolazione mielata dei media (social, Tv, sondaggi guidati ecc.) oppure la brutalità impudente della menzogna che irride l'avversario, la seduzione delle emozioni pilotate di contro alla forza della ragione, l'inganno di mezze verità alla forza della verità intera.
Gli effetti stravolgenti di questa strategia? La coerenza diventa burla, l'accoglienza dell'altro un cedimento e noncuranza il rispetto dei valori che l'altro rappresenta o testimonia. 
Mauro Biani, I più deboli
Così si spezza il rapporto della virtù con la politica: il pudore è sostituito dall’inverecondia e dalla sfacciataggine dell'irrisione. Non a caso è questo il tempo dei guitti e degli imbonitori, disposti a mettersi al servizio di chiunque, senza scrupoli.
Il cinismo in politica non è che il sintomo e l’espressione del nichilismo oggi operante nella cultura e nella società: segno terribile della tragedia di una gioventù che rischia di essere ancora una volta ingannata, giovinezza senza maestri, facile preda di false guide.
Nella ridda di maschere che il cinico indossa e continuamente cambia in un gioco senza fine dove si dice tutto ed il contrario di tutto, la formula del nichilismo è sempre la solita: “tutto è permesso”, non ci si riconosce sottoposti a nulla, tranquillamente si vive la convertibilità degli opposti, ogni atto si giustifica in quanto non è mai contraddittorio rispetto a nulla. E' il trionfo degli STAVROGHIN della politica. 
Che cosa allora appare diventata la politica? Per alcuni il regno dell'assurdo, dove gl’interrogativi (perché l'ingiustizia, il male sociale, i privilegi-pravilegi, i conflitti, le migrazioni, le guerre…?) rimangono senza risposta in un mondo divenuto “caos orribile e maledetto”. Per altri invece appare il luogo del comico e del grottesco: darsi pena e torturarsi a risolvere i problemi sociali è vano e ridicolo, se poi esiste chi si presenta deus ex machina capace di miracoli. Tanto è il potere degli Stavroghin!
Mauro Biani, Don Milani e la Costituzione
In particolare noi liguri, che facciamo riferimento alle più diverse opzioni partitiche (sempre auspicabili in democrazia), abbiamo bisogno estremo di persone ben formate che credano nel servizio disinteressato - giustamente retribuito! -  della polis. Rimane per ogni cittadino e soprattutto per ogni autorità amministrativa il dovere di non convertire la politica nel tragicomico e nell’assurdo del proprio tornaconto.  Ogni cittadino, da qualunque parte egli stia, è chiamato a rifiutare la tentazione di collocarsi al di là del bene e del male, a non rassegnarsi di finire in una società scrollata, disfatta sistematicamente per essere presa da poche mani, carpita da coloro che da tempo si sono preparati, così scaltri da convincere i semplici e cooptare  gli smaliziati,  così impudenti da sapere che con gli stolti andranno sempre a cavallo.
In questa partita non si può rimanere neutrali né indifferenti, L’alternativa è divenire tutti  pronti a danzare nudi e storditi di ammirazione per ogni assurda promessa. Per questo mi va di essere un “moderato estremista”.  La parola “moderato” oggi appare quanto mai ambigua: brutta parola, lode, infamia, virtù, condanna? 
Mauro Biani, Bocciati
Chi sono i “moderati” e che significa essere o non essere moderati in politica?   Se la moderazione è una virtù e se la virtù - che si realizza nella misura e nell'esercizio del giusto mezzo - è una componente etica che non dovrebbe essere estranea a nessuno, tutti siamo chiamati ad essere "moderati". Essa riguarda l'azione, il metodo, il comportamento; richiama il giudizio etico, il discernimento, la prudenza che unisce la carità alla forza “virtù di fuoco”.
"Moderato" dovrebbe essere l'"abito" di tutti, che richiama il rispetto ed il pudore della misura (il greco "aidòs"), il cui opposto è la sfrontatezza, il cinismo (l'"anaideia"). E’ contro questo estremismo blasfemo che vorrei reputarmi moderato e insieme pudicamente “estremista”, come estreme sono oggi parole come pace fratellanza solidarietà giustizia ascolto responsabilità...: parole che mi interessano, misurano la nostra "moderazione" negli estremi della mansuetudine... (1).  Insieme a tante altre parole: pronto soccorso ad Albenga, ospedale, salute e e sanità pubblica ad Albenga e in tutta la Liguria; il polo scolastico ad Albenga e lo stato delle scuole di ogni ordine e grado in tutta la Liguria; i migranti a Ventimiglia e in tutte le località liguri; il futuro ma anche il presente delle giovani generazioni e… si potrebbe continuare all’infinito.
Mauro Biani, Scuola pubblica
Non è questione di demonizzare proprio nulla e nessuno, é questione di non disperare e non rinunciare alla propria voce e ai propri diritti-doveri. E' aprirsi alla speranza operosa e fattiva. 
Come ci ha descritto magistralmente Dostoevskij, a  ben vedere il cinismo non è poi quel "signorotto", quel demonio che si potrebbe credere; semmai un "barbagianni", al più "un piccolo demonietto laido, scrofoloso, infreddato, di quelli mancati". 
E allora chi  votare? E ciascuno di noi cosa può, vuole, dovrebbe fare?
   
P.S. Seguiranno due puntate

Nota 1.  ...e per me, "cristiano in divenire", le Beatitudini...       

3 commenti:

  1. Ho letto e mi son sentito trasferito in un’assemblea dell’antica società greca, dove esordiva spesso la saggezza di qualcuno “ più avanti negli anni “, riverito e rispettato ( la cui opinione certamente contava, insieme e forse più delle altre). Gian Maria, parole “ misurate “ le tue, ben ispirate dal “ senso del bene comune “.Un abbraccio Rosario

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  2. Gent.mo Gian Maria, grazie per la sua analisi e la sua coraggiosa speranza. Anche io mi sento una moderata estremista, ma sono più scoraggiata di Lei... Saluti cordiali.

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    1. Grazie , gent.ma Maria. Come "moderati estremisti", anche se scoraggiati, viviamo il "contra spem in spem credidit".

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