Interdipendenza ... |
“Interdipendenza significa che non
possiamo più separarci dagli altri, siano essi stranieri, credenti in altra
fede rispetto alla nostra oppure sostenitori di modi diversi di vivere; essi
non sono lontani o sull’altra sponda rispetto a un confine controllato da
qualche guardiano, ma si trovano in mezzo a noi, li incontriamo ogni giorno sul
lavoro, nelle scuole frequentate dai nostri figli, nelle strade dove viviamo. La
diversità umana ci è accanto, anche nei posti più vicini. Imparare a praticare
l’arte del dialogo dovrebbe essere una delle scelte da inserire tra i compiti
più urgenti con i quali dobbiamo confrontarci. L’alternativa al prenderci in
carico gli uni gli altri è spararci a vicenda” (Zygmunt Bauman,
intervistato da Avvenire il 20.10.14).
... non possiamo più separarci dagli altri ... |
... la verità è un incontro ... |
Secondo Bauman oggi per la prima volta nella storia
“l'imperativo morale e l'istinto di sopravvivenza” vanno nella stessa
direzione: “o ci prendiamo cura della dignità di ognuno, nel pianeta, o
moriremo insieme”. Non è più sufficiente tacitare le nostre
coscienze offrendo in elemosina a tutti cibo ed acqua necessari per
sopravvivere.
... non possiamo più escludere ... |
La “modernità” si è fatta conoscere in tre quarti del mondo:
molte ingiustizie ed iniquità un tempo ritenute tollerabili ed “inevitabili”
sono oggi vissute come inaccettabile offesa della dignità dei
popoli e delle singole persone.
... non possiamo più segregare ... |
E poiché “l'alternativa al prenderci in
carico gli uni gli altri è spararci a vicenda”, l'unica strada percorribile è
il dialogo, quello vero, quello “degno di questo nome” che consiste
nell’aprirci al fatto della diversità umana che possiede molte facce. Vuol dire cercare di accogliere l’altro senza
pretestuosi rifiuti o pregiudiziali preclusioni. Vuol dire cercare di capire le
ragioni dell’altro ed accettare di agire senza pretendere di
sapere tutto da subito ma convinti che da tutti si può ancora
imparare.
... non possiamo semplicemente integrare ... |
Vuol dire assumere sin dall’inizio un atteggiamento cooperativo
e non combattivo, senza dividerci tra vincitori o sconfitti.
Insomma il mondo complesso in cui viviamo ci chiede di stabilire ponti e
non muri, includere e non escludere, accogliere (certamente secondo
regole concordate e progetti condivisi) e non espellere a priori le persone o
rifiutare le varietà di punti di vista.
... dobbiamo includere ... |
Ciò vale soprattutto per noi - qui, oggi - nel caso specifico
dei migranti “stranieri”.
Stranieri! Ma chi sono poi gli “stranieri”?
Don Claudio Cipolla, prossimo nuovo vescovo di Padova, nell'intervista rilasciata a “Il mattino di Padova” del 2 agosto (che ho letto tramite la pagina facebook di Luciano Sguotti, al quale va il mio vivo ringraziamento) pone un inquietante interrogativo: non è forse che “i veri stranieri sono i privilegiati e gli oppressori”?
Don Claudio Cipolla, prossimo nuovo vescovo di Padova, nell'intervista rilasciata a “Il mattino di Padova” del 2 agosto (che ho letto tramite la pagina facebook di Luciano Sguotti, al quale va il mio vivo ringraziamento) pone un inquietante interrogativo: non è forse che “i veri stranieri sono i privilegiati e gli oppressori”?
... perché la terra è di tutti. |
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