La vicenda umana tra piccolezza e grandezza (Léon Spilliaert, Spiaggia con persone) |
“Il tempo spirituale è fatto di salti
violenti, di crisi e di notti interrotte da rari istanti di pienezza e di pace.
Assomiglia al tempo del poeta, che non a quello dell’ingegnere.
Si potrebbe scrivere sul suo frontale: alla certezza attraverso l’ambiguità, alla gioia attraverso la desolazione, alla luce attraverso la notte” (E. Mounier, L'avventura cristiana).
Si potrebbe scrivere sul suo frontale: alla certezza attraverso l’ambiguità, alla gioia attraverso la desolazione, alla luce attraverso la notte” (E. Mounier, L'avventura cristiana).
Notte-luce (Léon Spilliaert, La bagnante) |
Ambiguità-certezza,
desolazione-gioia, notte-luce: sono la plenitudine del nostro “tempo
spirituale”. Penso alle tante notti dell’esistenza di innumerevoli persone, all’angoscia della
loro desolazione, all’opacità e aridità del loro deserto, chiuse tra muri
invisibili, senza volti né voci.
Le notti dell'esistenza (Léon Spilliaert, Giardino pubblico) |
Non è solo la storia personale di tanti uomini e donne. E' - in qualche misura - la condizione di tutti: è l'esperienza che rende manifesto a ciascuno il proprio “radicarsi in un fondo di inerzia”. Da lì provengono le energie distruttive, intime al
nostro essere (per alcuni legate al prevalere di “thanatos”, per me credente anche e soprattutto legate al “peccato” e non solo a quello
“originale”...), forze potenti e
prepotenti di inimicizia, divisione, disfacimento.
Ma è soprattutto quando muoiono le
persone amate, e si vive la loro scomparsa come una perdita
irreparabile, che il tempo spirituale dell’amore e della libertà pare sconfitto, perché ciò che
dà senso e valore alla vita, alla mia alla nostra vita, non è più.
Il tempo spirituale (Léon Spilliaert, Vertigine) |
Eppure il mistero terrificante della
libertà dell’uomo, che ben conosce le profondità demoniache della vita, porta
in sé il senso della speranza che non teme il confronto con il male ed
il più acerbo dolore. “La speranza – è sempre Mounier - fa credito, dà tempo,
offre spazio alla esperienza in corso. E’ il senso
dell’avventura aperta”.
Passaggi obbligati per ogni esistenza autentica,
banchi di prova ineliminabili per il tempo spirituale. Anche per me, inquieto credente, il mistero del male e del “dolore fenomenicamente inutile” è
il più tragico - ed insieme il più decisivo - dei paradossi, quello per cui “terribile è la salvezza di
Dio”: Dio che salva (salvare dal latino “servare”, conservare) conserva non
annulla, assume su di sé la sofferenza e il non senso anziché svuotarli,
perché tanto più la sofferenza è insensata e perciò atroce tanto più
chiede di essere ricordata in quanto tale e di non essere tradita, sublimata,
rimossa. Perché giungerà l’ora in cui non senso e dolore riveleranno il loro volto nascosto e comprenderemo …
Léon Spilliaert è un pittore belga vissuto tra il 1881 e il 1946 la cui opera, intessuta di inquietudine e silenzio, si pone tra Simbolismo ed Espressionismo. Il video che proponiamo presenta una rapida rassegna dei suoi dipinti, ben congegnata nell'armonico connubio di immagine e musica.
Si consiglia di mettere in pausa la musica del blog prima di avviare il video.
L'apertura verso il futuro (Léon Spilliaert, Giovane donna appoggiata al parapetto) |
Léon Spilliaert è un pittore belga vissuto tra il 1881 e il 1946 la cui opera, intessuta di inquietudine e silenzio, si pone tra Simbolismo ed Espressionismo. Il video che proponiamo presenta una rapida rassegna dei suoi dipinti, ben congegnata nell'armonico connubio di immagine e musica.
Si consiglia di mettere in pausa la musica del blog prima di avviare il video.
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