...la
gente non crede a chi non ama…
(Don Lorenzo
Milani)
La gente non crede a chi non ama... (Gennaro Vallifuoco, L'innamorato 2010 omaggio a Marcel Marceau) |
Auguro a tutti i docenti
la gioiosa e sofferta avventura di:
- insegnare (Insĭgnare, imprimere segni nella mente e nel cuore) ed educare (ex-ducere, condurre fuori dalla frammentazione, dal caos, dall’insignificanza)
Auguro di...
Insegnare... condurre fuori dalla frammentazione... (Gennaro Vallifuoco, Impraticabile) |
- testimoniare che la coerenza degli adulti è la prima forma dell’azione educativa nell’eterno incontrarsi delle generazioni.
...lasciare segni, orme... indicare il cammino... (Gennaro Vallifuoco, For ever young Giffoni film festival 2013) |
- vivere ogni giorno la passione di educare, volendo che ciascun alunno apprenda conoscenze e strumenti critici indispensabili per assegnare un significato personale al proprio essere nel mondo, per costruire la propria identità e le proprie relazioni, per progettare l’avvenire e contribuire allo sviluppo della società.
...rendere ciascuno capace di costruire la propria identità... il proprio essere nel mondo (Gennaro Vallifuoco, Artista in scena) |
- ogni giorno vivere e far vivere l’ora di lezione di qualsiasi disciplina come un avvenimento irripetibile, sognando con i propri studenti un mondo che non c’è e non cedendo al ricatto del disincanto.
... vivere "l'avvenimento" dell'ora di lezione ...
(Gennaro Vallifuoco, L'oracolo 2009
omaggio a Giorgio De Chirico) - costruire ogni giorno una scuola con una sua specifica anima segnata dalle aspirazioni, dai progetti, idee, ideali, valori condivisi nella compartecipazione di tutte le componenti scolastiche
... dare un volto alla scuola... (Gennaro Vallifuoco, Sipario dipinto del Teatro Comunale Carlo Gesualdo di Avellino, particolare) |
- vivere la scuola come luogo-tempo dell’incontro autentico con i colleghi, specie nei consigli di classe e nel collegio dei docenti.
- essere guidati da un/a dirigente scolastico/a, che eserciti la sua funzione con discernimento, saggezza e competenza, sapendo vivere il suo ruolo come “funzionario di libertà”.
... fare della scuola un luogo dove è "bello" incontrarsi... (Gennaro Vallifuoco, Teatri di verzura) |
- costruire ogni giorno una scuola che sappia opporre la lentezza all’ossessione della società liquida per le vite di corsa, per l’inseguimento competitivo ed arrogante; una scuola che testimoni che quando si va lenti il mondo acquista un’impensabile ricchezza fatta di gratuità, letture, poesia, meraviglia, bellezza.
... recuperare la dimensione della lentezza... del pensare, del leggere, del sentire... (Gennaro Vallifuoco, Foyer del Teatro Carlo Gesualdo di Avellino, particolare) |
- mantenere le proprie promesse formative, senza mai indiscriminatamente distribuire il sapere a studenti disuguali che hanno diversa cultura personale e familiare, nella consapevolezza che ogni studente non può e non deve venire pregiudicato da un pensiero “predittivo”.
... guardare ciascuno nella sua singolarità ed unicità... (Gennaro Vallifuoco, Allegoria dei mesi, Aprile) |
- valutare di ogni allievo “non quanto le sue spalle siano ancora inadeguate, ma quanto un giorno si dimostreranno robuste”.
...lavorare per il futuro... (Gennaro Vallifuoco, Luna con albero della vita) |
- ai giovani insegnanti: ardere di entusiasmo nell'educare alla cittadinanza attiva europea, nell'accogliere chiunque nell'ottica della reciproca ospitalità, opponendo solidarietà ed inclusione al rifiuto del diverso, all'indifferenza, all'intolleranza ed alla sfiducia dilagante.
- agli ultracinquantenni: vivere la scuola come una irripetibile opportunità di dialogo, aiuto, ascolto, condivisa tensione alla legalità ed alla corresponsabilità; tempo dove più generazioni condividono gli stessi spazi e non vivono in mondi diversi, dove "i Professori ci sono", presenti, attenti ed interessati a quel che accade davvero tra i banchi di scuola.
... a tutti i docenti l'augurio di trasfigurare l'oscurità in luce... (Gennaro Vallifuoco, Allegoria della notte) |
- intessere un rapporto fiduciario ed un patto sociale di corresponsabilità con il territorio, la città, il paese in cui la scuola è inserita.
- dialogare con famiglie e genitori che siano consapevoli del ruolo difficile e delicato degli insegnanti e siano capaci di una costante presenza collaborativa e non iperprotettiva dei propri figli.
... costruire ponti... intessere dialoghi... (Gennaro Vallifuoco, Il sogno di Itamar 2007 omaggio a David Grossman) |
- essere testimoni nella scuola e sul territorio di speranza, cuore della paideia; non rassegnarsi ad essere comunità sonnolenta e “non dimenticare che si può guardare il cielo”.
...per fare della scuola un luogo di speranza... (Gennaro Vallifuoco, Il violinista) |
Anche in
questo secondo post – dopo il primo dedicato agli studenti - abbiamo scelto di
accompagnare lo scritto con le figure create da Gennaro Vallifuoco che
gentilmente, con calore e partecipazione, ci ha autorizzato a farlo.
Volutamente abbiamo inserito immagini di opere molto diverse che permettono di
intravedere – oltre l’immediata godibilità di un mondo onirico, poetico e
fiabesco, sospeso nello spazio e nel tempo – la molteplicità di ispirazioni e di
legami ideali che spaziano dalla cultura teatrale popolare e alta alla tradizione
italiana della pittura, con particolare riferimento alla pittura metafisica di
De Chirico, fino alla grande letteratura… Per chi desidera avvicinare la personalità
e l’opera dell'artista consigliamo di prendere visione del video cliccando qui.
I quadri di Gennaro sono poesie dipinte
RispondiEliminaE' proprio vero. Grazie.
RispondiElimina