“ogni persona non può parlare francamente per
difendere le proprie idee che dopo aver riesposto le idee ed i sentimenti della
persona che ha parlato prima di lei, esattamente e con piena soddisfazione di
quest’ultima… Vedreste che cosa ciò significherebbe. Significherebbe
semplicemente che prima di esprimere il vostro punto di vista, sarebbe
necessario assimilare il quadro di riferimento dell’altra persona, comprendere
i suoi pensieri ed i suoi sentimenti sino al punto di riassumerli in vece sua.
Ciò sembra facile e semplice, non è vero? Ma se farete questo tentativo,
scoprirete che è una delle cose più difficili che abbiate mai tentato di fare.
Tuttavia quando sarete stati capaci di vedere il punto di vista dell’altro i
vostri ulteriori commenti dovranno essere rivisti radicalmente”
(CARL ROGERS).
Caro Carl, temo che
Lei abbia ragione...Ognuno ha il suo mondo (come questo pesce che vive nella sua ampolla). |
E' difficile entrare nel mondo di un altro (come il pesce che salta fuori dalla sua ampolla per entrare in quella dell'altro). |
E' difficile assumere il punto di vista dell'altro (come i due pesci che vivono nello stesso mondo). |
E' difficile essere
capaci di esprimersi sufficientemente con l'altra persona, in modo da riuscire
a comunicare senza ambiguità chi io sono.
E' difficile permettere a me
stesso di sperimentare atteggiamenti positivi verso quest'altra persona,
atteggiamenti di calore, di protezione, di simpatia, di interesse, di
rispetto restando separato dall'altra persona e permettendo
all'altro una sua esistenza separata.
E' difficile essere con l'altro permettendo all'altro la sua esistenza separata (come il pesce che ritorna nella sua ampolla). |
E' difficile agire con
sufficiente sensibilità nella relazione con l'altro, in modo tale che il mio
comportamento non sia percepito come una minaccia.
E' difficile entrare nel mondo di un altro senza rappresentare una minaccia (come il pesce grosso per il pesce piccolo). |
E' infine difficile, ma non
impossibile, incontrare l'altro come persona che vive un processo di sviluppo,
senza che io resti legato al suo passato, al mio passato, senza considerare
l'altro come un oggetto a mio carico e quindi legittimamente
manipolabile...
Difficile, ma non impossibile. |
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complicato ma non impossibile :) Le lascio un suggerimento: comunicazione non violenta (linguaggio giraffa) di Marshal Rosenberg. Il sito di riferimento, in Italia è centroesserci.it :)
RispondiEliminaGentile Luca Mazzara, La ringrazio della segnalazione. In effetti, pur nelle diversità di esperienza e di metodologia rispetto a Rogers, la comunicazione non violenta di Rosenberg si situa in un comune orizzonte di facilitazione della comunicazione e di pacificazione delle persone e dei popoli.
RispondiEliminaSono contento che conosca Rosenberg :) Buon agosto!
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