Una riflessione che si snoda a partire dalla libertà - come segno distintivo della dignità umana - per arrivare alla responsabilità e alla cura che caratterizzano la visione cristocentrica dell'uomo.
Post di Rosario GrilloImmagini di alcuni dipinti de La lavanda dei piedi tra '400 e '500.
Beato Angelico, Lavanda dei piedi, 1450 |
La
funzione irenica, che essa doveva avere, dice da sola lo scopo autentico di
Pico. Eppure gli provocò inimicizie e sospetti!
Da
lungo tempo è stato evidenziato il “tipico” umano. Riandando alla figura di
Ulisse, ne avremmo la conferma.
Non
solo. L’enunciato cristiano segnava la sua novità, distinguendosi dalle
religioni pagane, ed anche da quelle monoteiste come l’ebraismo e l’islamismo,
in quanto valorizzazione convinta del libero
arbitrio (1).
Oggi
si riesce a conciliare, senza alcuna difficoltà, la Grazia con la libertà
umana. Ha preso quota infatti una teologia “Cristocentrica” che ha dissipato
ogni dubbio, nel momento stesso in cui ha chiarito le implicazioni della natura
umana, assunta, per incarnazione, da Gesù Cristo.
Maestro del Libro di casa, Lavanda dei piedi, 1475 |
Il
coronamento è evidente nel papato di Francesco I, che, scegliendo il nome del
santo di Assisi, da subito ha mostrato il sigillo della Chiesa: quello della
misericordia e della condivisione, vista come segno di elezione.
Conseguenza
di tutto ciò è il lavacro dei piedi,
simbolo di servizio, qualità del regno di Dio inteso nella sua luce spirituale
(3).
“Servus
servorum Dei”: questa la qualifica che i papi si diedero, a partire da Gregorio Magno, nel pieno rispetto della
tradizione e dell’insegnamento di Sant’Agostino.
Essa
non rappresenta per nulla una degradazione del capo della Chiesa.
È invece lo specchio della missione di salvezza
che all'“Assemblea” è affidato (4).
Invertendo
la tentazione “cesaropapista” della chiesa medievale e tridentina, ristabilendo
alla lettera la natura comunitaria (assembleare) della Chiesa, si riacquista quindi la sua purezza spirituale,
assieme ad un integrale
Umanesimo, di cui si è parlato.
Bernard Strigel, Lavanda dei piedi (1520 circa) |
Ci
siamo così introdotti al nesso uomo-mondo, ovvero Natura (5).
Esploriamo,
di conseguenza, l’ecologia non con i paraocchi, bensì con la Luce dell’Intero, del Tutto, del
Cosmos, dell’Amore che lega ciascuno agli Altri.
Giovanni Agostino da Lodi, Lavanda dei piedi, 1500 |
La
lettura di tale enciclica è stata per me illuminante.
Ma,
ahimè! Gli interessi coalizzati hanno eretto una “cortina di silenzio
assordante”, per impedire un effetto di risveglio nell’azione politica
nazionale ed internazionale.
Le
coscienze no! Esse sono rimaste sveglie, pronte a seguire il cammino suggerito.
Un
cammino di solidarietà attiva, di condivisione, di cura del Creato, che è nelle nostre fibre umane, che costituisce l’energia della Vita (Vito Mancuso).
Note.
(1) Voglio
qui ovviare alle dispute nate nel Cristianesimo delle origini, nella Patristica
in ispecie, attribuendo la disputa tra detrattori e fautori (Pelagio, Origene,
Agostino) a motivi contingenti, anche se allora considerati fondamentali. Mi
assumo la responsabilità è l’azzardo di sostenere che i tempi provocarono un
eccesso di sofisticazione teologica, congiunta con la necessità pratica di una
“sistemazione dottrinale”.
(2) Un
chiarimento merita la tematica del “regno di Dio”. Mi limito ad osservare che
la “supplenza” di potere e/o le ambizioni sovraniste avevano squilibrato l’asse
della vocazione autentica della Chiesa, secondo il dettato evangelico, quello
spirituale.
(3) “Servizio”
è parola (ed atteggiamento) che ha provocato scandalo in coloro che, eredi di
Ottaviano Siri e simili, hanno inteso la chiesa sempre come “ecclesia triumphans”.
(4) Da http://www.christianarticles.it/ ricavo la intercambiabilità dei termini Chiesa
assemblea. In aggiunta, è messa in risalto, ricorrendo all’autorità di San
Paolo (Corinzi, Colossesi, Efesini) la relazione tra il corpo di Cristo e la Chiesa. “Or voi siete il corpo di Cristo e sue
membra, ciascuno per parte sua” (Corinzi, 12:27).
(5) Ad
una seria riflessione, anche la nozione di Essere
non può che avere tale accezione: di comune partecipazione.
Mi è piaciuto molto questo articolo di Rosario Grillo, che mi trova pienamente d'accordo :) un caro saluto e buona Domenica
RispondiEliminaGrazie per l'apprezzamento dell'articolo di Rosario. Buon inizio settimana!
EliminaMi scusi il ritardo giustificato.Lusingato, aggiungo il mio personale ringraziamento
EliminaOttimo articolo, grazie.
RispondiEliminaGrazie per il commento. Buona settimana.
EliminaCon ritardo giustificato, lusingato, voglio aggiungere il mio grazie
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