Il destino dei libri contenuti nella biblioteca di Benjamin intrecciato con il racconto della vita.
🖊 Post di Rossana Rolando
🎨 Disegni e dipinti sul tema della biblioteca.
“ogni passione confina con il caos”
(W. Benjamin)
(W. Benjamin)
Charlotte Bosanquet, La libreria (disegno, 1840) |
Vorrei soffermarmi brevemente su tre
aspetti.
1. I
libri hanno un destino. “…caso e destino, che al mio
sguardo colorano il passato, sono al tempo stesso presenti in modo evidente nel
consueto garbuglio di questi libri” (p. 20).
Ci sono opere che hanno segnato la
storia della cultura e sono divenute riferimenti, “acquisti per sempre”:
Benjamin cita la Divina Commedia di
Dante, l’Etica di Spinoza, L’origine della specie di Darwin… e si
appella al detto Habent sua fata libelli.
Ma prosegue affermando che anche la “collisione” con una copia (non il testo
originale) ha il sapore di una “necessità”, nel momento in cui si decide di
acquistarla per inserirla negli scaffali della personale biblioteca (Benjamin
parla di libri antichi, da collezione, ma la cosa vale anche senza riferimento
a volumi preziosi). Questo significa che, per un collezionista, ma anche per un
semplice bibliofilo, ogni libro importante costituisce un incontro unico: tra
le tante possibilità librarie una sola è destinata a lui, a partire dalle sue
pre-comprensioni e dai suoi interessi del momento, ma anche secondo i giochi
del caso.
Charles James Richardson, Interno di una libreria (disegno, 1860) |
E così si sorride leggendo: “Tra i modi consueti di acquisizione il più appropriato per il collezionista sarebbe il prestito con successiva non restituzione” (p. 23).
Epico è poi il racconto del libro non ricercato che pure, per uno strano incrocio del destino, viene a far parte della
raccolta: “Si annovera invece tra i ricordi più belli del collezionista
l’attimo in cui soccorse un libro al quale forse non aveva mai rivolto un
pensiero in vita sua, ancor meno un desiderio, soltanto perché se ne stava
abbandonato, alla mercé del libero mercato, e lo comprò, come fece il principe
con una bella schiava nella fiaba delle Mille
e una notte, per donargli la libertà. Per il collezionista di libri,
infatti, la vera libertà di tutti i libri si trova da qualche parte nei suoi
scaffali” (p. 27).
Autore sconosciuto, Interno di una libreria (dipinto, 1830-1840) |
3. Libri
e biografia spirituale. Mi soffermo infine sulle pagine conclusive. In esse
Benjamin rammenta i luoghi in cui sono stati i suoi libri, in un viaggio della
memoria che attraversa le più belle città europee, in cui i libri sono stati
trovati presso sperdute cartolerie o botteghe d’antiquariato, o ancora ritorna
alle stanze in cui ha soggiornato da giovane studente fino ad arrivare alla
situazione del presente. La geografia dei libri conduce alla sua biografia,
ricostruita a partire dai posti in cui è stato e dalle diverse situazioni in
cui è vissuto.
Autore sconosciuto, Interno di una libreria (disegno, 1850 circa) |
Autore sconosciuto, Biblioteca di Tubinga (disegno, 1822) |
Ogni volta mi piace esprimere il mio commento "a caldo". È un ringraziamento prima, Rossana, per il tuo gusto rabdomantico! Ci propone una "stranezza", che poi non lo è, ci offri "una chicca".
RispondiEliminaVado con termini di leggerezza, ma c'è anche il ponderoso!
Benjamin, personaggio rabdomantico di per se stesso. Un autore, che della "linea nei frammenti" ci vuole parlare. La biblioteca ne è un segno.
Veramente : l'intimità, la familiarità, la consonanza di una biblioteca ad ogni bibliofilo è insondabile, è un rapporto speciale.
Forse qui sovverrebbero opportune le argomentazioni di Borges....ma non appesantiamo troppo. Un abbraccio Rosario
Caro Rosario, grazie sempre a te per l’acutezza e la sollecitudine dei tuoi commenti. In effetti Benjamin è proprio capace di scoprire sorgenti sotterranee e di far nascere fiori stupendi di riflessione filosofica da temi apparentemente non filosofici come quello del collezionismo. Il rapporto con i libri poi è, per noi, fondamentale e quindi questo piccolo scritto risulta molto evocativo. Un caro abbraccio.
EliminaCome al solito davvero interessante.
RispondiEliminaGrazie! Buona giornata.
EliminaBenjamin ci aiuta ad amare letture e letture....cercarle....tenerle.... perché avere una biblioteca è essere in compagnia di amici che hanno la loro storia che ci piace sottolineare....
RispondiEliminaQuanti dei loro pensieri da noi letti e riletti ci portano ad ampi orizzonti.... allargandoli ....infatti non c'è orizzonte che abbia un limite.....
Machiavelli propone il viaggio... e viaggi....ma che magnifici viaggi con la propria biblioteca.....! " Un transatlantico che trasporta emozioni....ricordi....sorrisi.... lacrime...."
Se abbiamo libri non letti vuol dire che dovremmo fare un viaggio più lento e con più soste per incontrare persone che attendono il nostro saluto.....
Questi è il destino dei libri intrecciato con il racconto della vita umana ..... proprio come ce lo conferma Benjamin ...
Grazie per questo commento che richiama la splendida metafora del viaggio per parlare della lettura. Leggere dà la possibilità di vivere in tanti luoghi pur rimanendo in uno sol posto, di vivere tante vite pur essendo una sola persona, di entrare in relazioni con gli spiriti più elevati… e molto altro ancora. Un caro saluto.
EliminaGrazie a voi...
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